Dal dott. Giovambattista Martino, coordinatore Associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente, dalla dott. Teresa Petricca, responsabile scientifico Associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente e dal Comitato per la Tutela Ambientale e la Salvaguardia Paesaggistica dei territori del Cassinate, Basso Lazio e Bosco Vandra riceviamo la nota che segue e che pubblichiamo in forma integrale e senza modifiche:
I Medici ormai da tempo impegnati nella denuncia dei problemi ambientali e di salute connessi alle emissioni dell’inceneritore/termovalorizzatore di San Vittore del Lazio espongono quanto segue: nel Comune di S. Vittore del Lazio diverse osservazioni hanno stimano la presenza di contaminanti altamente patogeni, quali Diossina, Furani e PCB ovvero sostanza clorate diossino simili. Lo studio del novembre 2020 effettuato dall’Istituto Zooprofilattico Abruzzese indica indubbia presenza di Diossina. Se è vero che le olive raccolte hanno mostrato concentrazioni al disotto dei livelli di azione considerati tossici, è altrettanto vero che trattavasi di un campionamento particolarmente esiguo, realizzato, peraltro, in un periodo dell’anno che, per le olive, non contempla il massimo della concentrazione. Consigliata, pertanto, dallo stesso Istituto, la determinazione sull’olio. Da precisare che per le diossine, così come per altri inquinanti tipo le polveri sottili, non esiste un limite inferiore al disotto del quale NON possano esserci effetti potenziali di rischio sulla salute. Sullo stesso territorio i test sul rosmarino hanno espresso contemporaneamente un dato preoccupante ed inconfutabile di inquinamento da diossina e PCB, poiché, nonostante l’esiguo numero di campioni, ben un terzo di questi è risultato oltre il livello di riferimento considerato. I vegetali del territorio si sono già rilevati bioaccumulatori e biosensori nel 2014, allorché l’ARPA ebbe ad evidenziare, con uno studio di 6 mesi, la presenza, nei licheni, dei contaminanti in valutazione. Sempre nel novembre 2020 il carotaggio effettuato dalla stessa ACEA Ambiente, ha individuato, con studio di caratterizzazione rispetto la contaminazione da Diossine e PCB nel suolo di San Vittore, livelli che seppur giudicati al disotto del limite di 6 ng/Kg previsti dal decreto 46/2019, sono comunque presenti. Dato importante se si considera che il prelievo è stato effettuato dopo diversi giorni di pioggia che, inevitabilmente si sono resi responsabili di sicuro dilavamento con sequenziale riduzione della concentrazione nel terreno. Prelievi comunque indicanti la contaminazione. Tutti i dati sovraesposti confermano la contaminazione. La scienza ha dimostrato ampiamente che le diossine distruggono la salute (Diossina e recettore AhR: sinergia di scoperta-2017. Curr Opin Toxicol 2017 Feb:2:120-123 Linda S. Bimbaum, PH.D). I tumori più studiati nel rapporto diossina/ insorgenza del cancro sono: Linfoma non Hodgkin, Sarcomi dei tessuti molli, Cancro mammario, polmonare, epatico, tiroideo, gastrico, dell’intestino tenue, del colon, Melanoma. Troppe le malattie secondarie all’interferenza endocrina delle diossine: dislipidemie, obesità, riduzione della fertilità ed al. Mentre, in merito la qualità delle acque sotterranee, dai dati dei 6 piezometri presenti nell’area dell’Impianto a cura dell’ARPA ,nell’anno 2015 risultavano superati tutti i parametri relativi a ferro, alluminio, manganese, tallio, piombo, nikel e ARSENICO. Arsenico evidenziato per il piezometro PV1 in tutti i campionamenti a partire dal 2011, 2012 e poi 2015. Nell’anno 2012 ARPA riscontrava, sul punto di emissione della linea II, una concentrazione del parametro MERCURIO pari a 6 mg/Nm3, ovvero120 volte superiore al limite di legge di 0,05 mg/Nm3. Il mercurio dall’OMS è considerato una delle 10 sostanze chimiche che causano maggiori preoccupazioni in seguito all’esposizione. L’azione nociva delle emissioni in toto e delle loro ricadute parte da una tipologia irritativa per i fattori meno tossici e diviene omicida per fattori quali la diossina ed i suoi congeneri, PCB, IPA, metalli pesanti e, ancor di più, laddove tragicamente dovesse essere approvata la IV^ linea che interesserà i PFAS . Nell’ambito dei rifiuti da incenerire a San Vittore, con la prospettata quarta linea che prevede lo smaltimento di 50 tonnellate di fanghi di depurazione civile, esplode drammaticamente la questione delle molecole di PFAS, tanto diffusive, dotate di grande mobilità e rappresentate nei rifiuti civili, oltre che industriali. Il dimostrato fallimento della termodistruzione dei PFAS aggiunge un ulteriore nuovo elemento che insiste sull’attività aggressiva degli inceneritori di rifiuti rispetto l’ambiente e l’uomo che in esso vive. Gravissimi i danni alla salute da PFAS aerodispersi che si estrinsecano attraverso modificazioni epigenetiche e diminuzione dell’attività immunitaria con riduzione degli anticorpi, aumento del rischio di cancro al seno, ai testicoli, al fegato, al pancreas ed alla tiroide, diminuzione del peso alla nascita, riduzione dello sviluppo psicomotorio, deficit dell’attenzione e iperreattività, obesità e diabete tipo 2, effetti sulla fecondabilità femminile. Il quadro è tanto più inquietante se si considera che il territorio è stato da sempre privato di studi specifici epidemiologici regionali e sanitari locali per il monitoraggio di connessioni tra le emissioni dell’impianto e la compromissione della salute pubblica, studi, la cui impellente necessità ed ineluttabilità, viene espressa anche al punto 25 e 26 dalla Direzione Regionale Valutazioni Ambientali e Bonifiche, Area Valutazione di Impatto Ambientale nella relazione del maggio 2017. Si riporta che in data 13 luglio 2022 diversi Comuni dell’Alto Casertano hanno depositato in Regione una nota in cui si rilevano le tante violazioni di legge perpetrate nel corso del procedimento per l’autorizzazione della IV° linea dell’inceneritore/ termovalorizzatore di San Vittore ed in funzione di ciò hanno richiesto“L’IMMEDIATA ARCHIVIAZIONE DEL PROCEDIMENTO RELATIVO AL PROGETTO DI ADEGUAMENTO CON REALIZZAZIONE DELLA IV° LINEA “. Si comunica, infine, che per l’impianto di San Vittore è in corso, da parte dei Comuni della Comunità Montana Monte Santa Croce , di alcuni Comuni della Provincia di Frosinone e dell’Alto Casertano, dell’ Associazione Medici par l’Ambiente di Frosinone e del Comitato per la Tutela Ambientale e la Salvaguardia Paesaggistica dei territori del Cassinate, Basso Lazio e Bosco Vandra, una richiesta di riconoscimento di Procedura di Infrazione alla normativa Comunitaria Europea, rispetto le violazioni in materia di gestione di rifiuti e le anomalie di natura tecnica riscontrate sia sull’impianto esistente che sul progetto della IV° linea. Il Consiglio Comunale un momento fondamentale ed occasione per coagulare ed unificare, aldilà delle logiche partitiche regionali e/o nazionali, una entità politica che rappresenti la volontà di tanti amministratori pronti ad intraprendere qualsiasi battaglia legale , politica ed amministrativa al fine di tutelare il territorio ma sopratutto i cittadini che in questo particolare momento stanno vivendo una vita a rischio loro malgrado, con l’aggravante tra l’altro di essere consapevoli di lasciare in eredità alle future generazioni un ambiente altamente inquinato.