“Pur essendo completamente estraneo al diverbio al quale ho solo in parte assistito, al fine di evitare strumentalizzazioni durante la campagna elettorale ho ritirato la mia candidatura per il Collegio di Roma 1, confermando tutto il mio impegno a supporto della lista del Partito Democratico e di tutti i suoi candidati”; è quanto si legge in una nota inviata a questa redazione da Francesco De Angelis, attuale presidente del Consorzio Industriale ASI del Lazio.
Il ritiro della candidatura fa seguito alle dimissioni del capo di gabinetto del sindaco di Roma Roberto Gualtieri, Albino Ruberti, immortalato in un video in cui urlava e minacciava di morte due uomini (“vi sparo, vi ammazzo, dovete inginocchiarvi”) dopo aver fatto riferimento a una proposta che avrebbe ricevuto a cena.
Albino Ruberti nel video, pubblicato da Il Foglio, si starebbe scagliando contro un certo Vladimiro e un certo Adriano. Fra i testimoni, come riporta il quotidiano, c’è anche Francesco De Angelis, ex assessore regionale e già europarlamentare del PD, fino a ieri candidato alle prossime elezioni politiche per i dem. Il fratello di De Angelis, Vladimiro, secondo quanto riporta l’Ansa sarebbe infatti l’uomo con cui Ruberti discute nel video.
L’ex assessore era infatti alla cena dove si è scatenato il tutto e sarebbe stato anche testimone delle minacce. Da quanto ribadiscono le fonti, il ritiro di De Angelis è avvenuto per evitare strumentalizzazione, sottolineando che quella dell’esponente dem di Frosinone era una candidatura praticamente “non in posizione eleggibile, ma di servizio”. Poiché De Angelis era in lista a Roma quando il suo collegio di riferimento è quello ciociaro.
Alla cena sarebbe stata presente anche Sara Battisti, consigliera regionale del Partito democratico, che cerca inutilmente di sedare la rissa verbale.
La lettera di dimissioni. “Reazione aggressiva per difendere la mia onorabilità”
Ora però c’è l’intervento del Pd. Albino Ruberti al Foglio ha spiegato che lo scontro sarebbe nato “per motivi calcistici”. Anche Battisti e De Angelis hanno provato a ridimensionare la questione. Ma al Nazareno l’episodio viene definito “gravissimo”, un caso “che non può restare senza conseguenze”. Intanto Francesco De Angelis ha contattato il Pd e ritirato la candidatura alla Camera. Poco dopo anche il braccio destro di Gualtieri con una lettera al sindaco lascia. “Ho reagito con durezza alla frase “mi ti compro” – spiega Ruberti – che pur non costituendo in se una concreta proposta corruttiva, mi ha portato a chiedere, con foga sicuramente eccessiva e termini inappropriati, di ritirarla immediatamente perché l’ho considerata lesiva della mia onorabilità“.
LA LETTERA DI DIMISSIONI DI RUBERTI AL SINDACO DI ROMA ROBERTO GUALTIERI
Illustrissimo Sindaco, in merito al video pubblicato dal quotidiano “Il Foglio” confermo che il litigio nato tra me e un amico in occasione di una cena conviviale a Frosinone, origina da una battuta sopra le righe. Da questa battuta è scaturita una reazione molto aggressiva verbalmente. Le persone presenti alla cena hanno tentato in tutti i modi di cercare di sedare gli animi di entrambi, purtroppo non riuscendoci subito. Lo stesso Vladimiro De Angelis ha partecipato in maniera attiva in tal senso.
Come può accadere quando una discussione si esaspera, anche le persone che stanno assistendo ad un litigio tra due conoscenti, possono perdere la pazienza. Purtroppo così è stato per Vladimiro, che come si evince dal video si è rivolto al sottoscritto in maniera del tutto fuori luogo.
In particolare, ho reagito con durezza alla frase “mi ti compro”, che pur non costituendo in se una concreta proposta corruttiva, mi ha portato a chiedere, con foga sicuramente eccessiva e termini inappropriati, di ritirarla immediatamente perché l’ho considerata lesiva della mia onorabilità.
In merito a Francesco De Angelis, presente anche lui alla serata, confermo che non c’è stato tra noi nessun litigio.
Durante la cena da parte sua non vi è stata nessuna richiesta, l’estratto del video mostra il mio intento di ricordare a tutti i presenti il rapporto proficuo con Francesco, negli anni di lavoro in Regione Lazio, dimostrato da atti pubblici che possono confermare la leale e corretta collaborazione tra noi due.
Infine, dispiace che un fatto privato, accaduto tra le altre cose più di due mesi fa e chiarito il giorno dopo con tutte le persone presenti, venga utilizzato per fini diversi, proprio nelle ore in cui si apre una campagna elettorale. L’episodio ha visto sicuramente eccessi verbali e inopportuni di cui mi scuso ma che nulla hanno a che vedere con aspetti di natura politica e tantomeno con il mio attuale ruolo.
Non posso permettere che una strumentalizzazione tale possa gettare ombre sul mio lavoro ma soprattutto sull’onorabilità del Sindaco di Roma e dell’istituzione che rappresenta. Per questo nella mattinata odierna ho messo a disposizione del Sindaco il mio incarico da Capo di Gabinetto. Albino Ruberti
L’EX SINDACO DI FROSINONE NICOLA OTTAVIANI: PD ESCA DALL’OMERTÀ E SVELI COSA C’È SOTTO
Il due volte Sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani, coordinatore provinciale della Lega, dopo la pubblicazione del video Ruberti-De Angelis, girato nella fase finale della campagna elettorale per il rinnovo dell’Amministrazione comunale di Frosinone, si rivolge al PD, con una richiesta perentoria.
“Ma davvero vogliono far credere alla gente che stessero parlando di un fuorigioco calcistico non concesso, durante il derby Roma-Lazio?” ha dichiarato Ottaviani.
“Il PD è noto sul Lazio, da anni, per aver calpestato i diritti dei lavoratori, delle imprese e la speranza di un’assistenza sanitaria adeguata. Ma se adesso pensa di insultare anche l’intelligenza minima della gente, propinando una rilettura artefatta di quel video, questo sembra davvero troppo. Semmai, sarebbe utile evitare di guardare il dito e non la luna. Ruberti è stato ritenuto per anni, da tutti, persona composta e notevolmente competente, per essere riuscito a mettere le toppe, spesso, ai disastri di Zingaretti prima e di Gualtieri dopo. Per aver avuto una reazione così abnorme, cosa gli era stato richiesto di fare dal potentato politico finanziario locale del PD? E, soprattutto, per togliere ogni dubbio a noi appassionati di calcio, erano richieste lecite? Ci sveli il PD, immediatamente, cosa c’è sotto questa storia, soprattutto perché quei fatti si sono verificati a distanza di qualche ora dal comizio tenuto a Frosinone dal segretario nazionale Letta, venuto a sostenere il proprio candidato a Sindaco nelle elezioni comunali a Frosinone. Elezioni che, qualche giorno dopo, sarebbero state perse, clamorosamente, dalla sinistra. Cosa hanno a che fare le elezioni di Frosinone, con questa bruttissima pagina di finta democrazia e di farisaica trasparenza? Perché Ruberti dovrebbe diventare il capro espiatorio ed essere sacrificato sull’altare di chi e, soprattutto, per quale inconfessabile prezzo politico?”.
LA NOTA DEL PARTITO COMUNISTA DI FROSINONE: “DE ANGELIS, NON FARE IL FURBO!”
Caro De Angelis non fare il furbo, ne va di mezzo la dignità di una regione e dei cittadini che ti hanno votato! Mentre apprezziamo, si fa per dire, il tempismo tattico ,che da sempre caratterizza il presidente ASI Lazio, che trasforma la pessima figura tanto pubblicizzata sui social in occasione per tirarsi fuori dall’impaccio d’una candidatura mal digerita, ricordiamo, al leader in carriera da sempre, che anche l’attuale carica che ricopre è di natura e nomina politica e pertanto in nome di una limpida coerenza dovrebbe dimettersi anche da quella. Non si provi a tacciare questa nostra richiesta di spocchioso ed intempestivo giustizialismo. Dovrebbe invece essere interpretato quale generoso suggerimento teso a salvare la dignità e limpidezza morale di una funzione politica che soprattutto in questa fase dovrebbe misurarsi con la capacità di raccogliere la stima e la fiducia delle nostre comunità. È indubbio che la violenza, il luogo e l’occasione dell’intera vicenda, su cui la Magistratura sarà costretta di certo ad indagare, inducono i cittadini a pensare che l’intera “comitiva” sia più che abituata al clima ed alle modalità relazionali dei gruppi violenti e criminali che chissà cosa si spartiscono. Dare la colpa al vino e alle intemperanze di un singolo attore non salva nessuno ed in particolare chi, come tutti i personaggi coinvolti, può vantarsi, o aspirare, al titolo di “Onorevole”. A tal proposito ci meraviglia, ma non più di tanto, il silenzio del nutrito popolo di rappresentati istituzionali che brilla per il silenzio omertoso, ad eccezione di qualcuno animato da atavico livore, con cui ha accolto l’intera vicenda. Per loro, avvezzi a tanta violenza, è solo un banale incidente… Ebbene per noi no. Parafrasando il Presidente Pertini, diciamo “un politico non solo deve essere una persona per bene ma lo deve anche apparire”. Se questo non è si alimenta la convinzione popolare che ” la politica è una cosa sporca”.