Sopralluogo dei tecnici di ARPA Lazio, ieri – martedì 23 agosto 2022 – a Trevi nel Lazio dopo il grave episodio di intossicazione che ha colpito decine di persone, alcune di queste giovanissime, e sul quale – oggi – si cerca di fare piena luce. Secondo quanto si evince, la stessa ARPA Lazio, agendo su incarico dell’ASL di Frosinone, è arrivata in paese – ieri pomeriggio – al fine di effettuare alcuni prelievi di campioni d’acqua dal fiume che scorre al fianco del camping ove, nel giorno di Ferragosto, tantissime persone si sono sentite male.
Tale sopralluogo, e i conseguenti prelievi, sono stati effettuati poiché solo pochi giorni fa erano state scoperte due falle nelle fognature che stanno provocando lo sversamento di liquami all’interno del fiume stesso. A rinvenirle, a loro volta, erano stati i Carabinieri della Stazione di Trevi nel Lazio – che poi avevano inviato alla Procura della Repubblica gli atti dettagliati riguardanti la macabra scoperta – e il personale volontario dell’Accademia Kronos.
Sotto i riflettori anche il camping di Trevi nel Lazio all’interno del quale moltissime persone hanno avvertito malori, più o meno gravi, dopo aver bevuto e/o usato l’acqua delle fontanelle per cucinare o lavare la frutta.
Dopo quanto accaduto, la minoranza consiliare di “Unione e Cambiamento” – per voce del dott. Vincenzo Cecconi, consigliere comunale – ha subito richiesto chiarimenti al sindaco avv. Silvio Grazioli chiedendo di comunicare alla cittadinanza l’entità del fenomeno; l’ambito esatto entro cui si sarebbe verificato; le iniziative in atto e i provvedimenti adottati.
In risposta alle richieste dell’opposizione, il sindaco ha subito informato la popolazione che “la vicenda riportata dai giornali riguarda una situazione circoscritta a campeggiatori
presso il fiume Aniene, per la quale sono in corso gli accertamenti delle competenti autorità, che nulla ha a che vedere con la nostra acqua, che è una delle acque migliori d’Italia. Per cui i cittadini non debbono temere alcunchè e non dare credito alle voci infondate che in questi casi anche inconsapevolmente ed ingenuamente rischiano di creare un inutile allarmismo”.
“Risposte molto parziali”, ha sbottato l’opposizione; e – in effetti – sulla vicenda occorre fare chiarezza il più presto possibile, per il bene di tutti.