Sopralluogo di inizio lavori, questa mattina – mercoledì 14 settembre – a palazzo Bacchetti, storico edificio nobiliare facente parte, già da qualche anno, del patrimonio immobiliare comunale.
I lavori – la cui durata complessiva è prevista in 150 giorni – consisteranno nella manutenzione del manto di copertura del fabbricato, trattamento dei soffitti in legno tramite sabbiatura, tassellatura e sigillazione delle crepe, rasatura degli intonaci esistenti, preparazione del fondo e tinteggiatura, sostituzione degli infissi, installazione di montacarichi autoportante ad uso ascensore, adeguamento dell’impianto elettrico esistente e installazione di un impianto di allarme, posa in opera di due caldaie.
Le opere previste dall’intervento hanno come obiettivo gli ambienti di palazzo Bacchetti che ancora devono essere completati e saranno dunque destinati ad ampliare il complesso dell’Archivio Storico Comunale, un archivio particolarmente importante che è costituito da una sezione storica, una sezione notarile e una corrente.
Il palazzo Bacchetti: cenni storici
Il palazzo Bacchetti fu realizzato all’inizio del XIX secolo dal Conte Giuseppe Bacchetti Righetti; in realtà la costruzione dell’edificio era già stata iniziata nella seconda metà del XVIII secolo dalla famiglia Gigli, originaria di Sezze e giunta ad Anagni al seguito di un loro parente nominato vescovo di Anagni.
Volendo costruirsi una dimora più importante, i componenti della famiglia Gigli avevano acquistato delle vecchie case appartenenti alle famiglie Ciotti e Pernei, in un’area prospicente palazzo Conti, appunto l’area in cui sorge oggi palazzo Bacchetti e nelle vicinanze di un’area in cui sorgeva un edificio religioso, la chiesa di Sant’Anastasia.
Nell’anno 2000, durante i lavori di scavo per il rifacimento della pavimentazione della piazza, furono rinvenuti i resti di alcune sepolture appartenenti a questa chiesa.
In seguito la famiglia Gigli fece ritorno al paese d’origine, vendendo al conte Bacchetti il fabbricato in costruzione i cui lavori furono poi ultimati nel 1820. La nuova fabbrica fu in un primo tempo edificata fino al primo piano e solo successivamente furono aggiunti il secondo piano e il terrazzo, mentre risale al 1904 la sistemazione della piazza antistante con la collocazione di una fontana realizzata dalla locale scuola d’Arte, sistemata sull’asse centrale della piazza e del palazzo stesso.
L’edificio è stato già oggetto di interventi di restauro e ristrutturazione, infatti il piano terra e una parte dell’ala sinistra del primo piano sono stati ristrutturati per accogliere appunto l’archivio comunale. I lavori relativi a questo primo intervento sono stati completati e si sta provvedendo al trasferimento dei documenti nelle scaffalature poste al piano terra e ad arredare gli uffici e la sala consultazione documenti, posti invece al primo piano.
L’intervento che inizierà nei prossimi giorni, invece, si occuperà dei restanti locali posti al primo piano che già sono stati oggetto di un primo intervento di ristrutturazione, che ha provveduto a consolidare le strutture portanti orizzontali, a restaurare le decorazioni e gli affreschi dei soffitti di alcune sale, ripristinare le pavimentazioni in cotto artigianale fatto a mano.
Vittorio D’Ercole, vicesindaco: “una giornata importante per la nostra città; presto restituiremo questo prezioso bene alla comunità anagnina”
“Questa è solo una delle diverse opere che a breve prenderanno il via; siamo molto emozionati e particolarmente felici, come amministrazione comunale, di restituire questo meraviglioso bene immobiliare alla collettività”, ha dichiarato il vicesindaco e assessore comunale Vittorio D’Ercole.
Carlo Marino, assessore alla Cultura: “emozionati: questi ambienti diverranno la sede ideale per una casa della Cultura comunale”
Molta emozione ed entusiasmo anche da parte dell’assessore alla Cultura Carlo Marino che ricorda come “già dai primi mesi dell’insediamento di questa amministrazione, la ristrutturazione degli ambienti di questo storico palazzo era tra le priorità”.
“Ci tengo a ringraziare il sindaco Daniele Natalia e il vicesindaco Vittorio D’Ercole per quanto fatto finora e per l’impegno profuso in questa come in altre opere a favore della città – spiega l’assessore alla Cultura – per come è fatto, questo bellissimo palazzo si presta a diventare una vera e propria casa della Cultura che ospiterà, tra le altre cose, anche una pinacoteca con sale diverse, ognuna dedicata ad un’artista; ad esempio, è nostra intenzione dedicare una sala a Jago e una a Giovanni Colacicchi; ricordo che la pinacoteca, inoltre, sarà impreziosita di una epigrafe che ricorderà la figura del prof. Giovanni Stella, al quale la città e gli anagnini devono davvero molto, così come proposto – a suo tempo – dalla redazione di anagnia.com“.