“Come promesso, nella giornata di ieri ho incontrato i responsabili dell’Ater di Frosinone. Nell’occasione, ho chiesto di poter intervenire tempestivamente riguardo la situazione incresciosa dei palazzi Ater di Corso Francia. Ho segnalato la grave situazione che si è venuta a creare per i numerosi residenti del quartiere che rischiano di vedersi cadere sulla testa i mattoni che si staccano dalle tre palazzine realizzate”; è quanto scrive – in una nota inviata a questa redazione – il consigliere provinciale FdL Daniele Maura.
“Si tratta – spiega Maura – di un disagio enorme, peraltro andato in onda anche sulle tv nazionali. Proprio a seguito di quelle segnalazioni, l’Ente che si occupa della manutenzione degli alloggi aveva provveduto ad inviare gli operai per mettere in sicurezza l’intera area. Da allora niente più. Mentre, di fronte alle citate palazzine, stanno ristrutturando un altro edificio di proprietà Ater, predisponendo nuovi infissi alle finestre. Ho chiesto dunque il perché le istituzioni preposte non provvedano a mettere in sicurezza anche le tre palazzine pericolanti. Ho ribadito che la situazione è di vera emergenza, con i residenti costretti a vivere in una situazione di degrado, sporcizia e pericolosità. Cadute di intonaco, fogne a cielo aperto tra due edifici, aree transennate con pezzi di cemento sparsi a terra e il serio rischio anche solo di affacciarsi alle finestre”.
“Ho chiesto dunque quali azioni vogliano intraprendere affinché per i fabbricati Ater di Corso Francia a Frosinone siano immediatamente eseguiti i lavori necessari all’eliminazione del pericolo in corso ed al ripristino delle condizioni igienico-sanitarie. Alle mie domande i vertici Ater hanno risposto che è stato ottenuto dalla Comunità Europea un finanziamento di 2 milioni e 500 mila euro e che esiste già il progetto esecutivo che prevede il rifacimento di tutte le facciate esterne, la sostituzione degli infissi e il rifacimento dell’impianto termico alle palazzine D3 e D4. Inoltre, che i ritardi sarebbero dovuti al fatto che era necessario attendere il benestare della Procura, che aveva sequestrato l’area, mentre nell’altra palazzina i lavori sarebbero già partiti perché frutto di un precedente finanziamento regionale di circa 550 mila euro. Spero sia vero e che non sia l’ennesima presa in giro a danno dei cittadini. Ho a cuore la situazione di queste famiglie – conclude Maura – e farò il possibile per cercare di risolvere nel limite delle mie possibilità questa incresciosa situazione”.