Trascorsi 44 anni dalla scomparsa, Patrica ricorda le figure di Fedele Calvosa, Giuseppe Pagliei e Luciano Rossi rimasti uccisi nell’attentato rivendicato ed addebitato dagli inquirenti alla organizzazione “Formazioni Comuniste Combattenti” che, in collegamento con “Prima Linea” e le ”Brigate Rosse”, stava conducendo una feroce campagna contro i rappresentanti delle forze dell’ordine e i magistrati.
Fedele Calvosa era procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Frosinone: fu assassinato l’8 novembre del 1978 mentre, dalla sua casa di Patrica, si stava recando in ufficio a bordo della Fiat 128 di servizio condotta da Luciano Rossi, un autista civile del Ministero della Giustizia, che da poco aveva sostituito nel compito l’agente di custodia Giuseppe Pagliei, peraltro presente anch’egli sull’auto per affiancare il più giovane collega e dargli indicazioni.
All’altezza di un incrocio, tre uomini armati di pistole e mitra si pararono dinanzi all’autovettura e aprirono il fuoco. Il primo a cadere fu l’agente Pagliei, poi cadde il dottor Calvosa. Luciano Rossi, ferito, tentò di fuggire, ma fu scorto da uno degli attentatori e finito con un colpo al volto. Dalle armi dei suoi compagni fu ferito anche uno degli attentatori.
“Il nostro paese – ha scritto Lucio Fiordalisio, sindaco di Patrica, su Facebook – è noto alle cronache nazionali per il vile attentato dell’8 novembre 1978, nel quale tre uomini, tre eroi, tre servitori dello Stato furono uccisi solamente perché colpevoli di essere fedeli alla giustizia e alla libertà. L’iniziativa di venerdì 11 novembre alla quale parteciperanno i familiari delle vittime e le più alte cariche militari e civili della nostra Provincia, ha l’intento di promuovere la “cultura della memoria e della legalità” sempre e in ogni tempo ed in particolare alle nuove generazioni, per non dimenticare chi ha dato la vita per difendere i principi della giustizia della tolleranza e della democrazia”.