“Per aspera ad astra” è la silloge poetica edita da La Bonifaciana Edizioni (LBE), dodicesima della collana “Poiesis”, opera di un artista che per la prima volta “esce allo scoperto” con una pubblicazione vera e propria, anagnino purosangue, da tutti conosciuto ed apprezzato. Si tratta di Nando Simonetti, istruttore di arti marziali e già funzionario per molti anni della Siae nell’area nord della provincia di Frosinone.
Nando, che è nato e vive tuttora nel borgo ridente e storico di San Michele, ha scoperto precocemente di possedere una ricca vena artistica “con una copiosa messa in essere di molteplici componimenti poetici – come ha scritto il Cav. Fabrizio Cacciatori, nell’introduzione – che la sua ispirazione crea, e verrebbe quasi da dire sforna a getto pressoché continuo. Spesso e volentieri lo si vede aggirarsi per le vie di Anagni armato delle sole armi che ogni vero artista sogna di possedere dovunque e in ogni circostanza, ovvero penna per scrivere e fogli di carta in attesa che la sua musa ispiratrice lo faccia mettere in opera e l’attesa non è mai lunga”.
La sua poesia è risultata essere “sempre fresca e genuina, limpida e lineare e tale continua a essere nella notevole mole delle sue fatiche letterarie. Inoltre la composizione poetica dell’artista anagnino – continua – suggerisce anche all’occhio e all’orecchio di colui che naviga tra i suoi scritti una comune introspezione sia a livello psicologico, sia a livello sociologico per le tematiche dei personaggi e ambientali che nel piccolo vissuto quotidiano sono messe in essere e con valenze e riflessi positivi, e con valenze e riflessi purtroppo anche negativi, che la vita di ogni giorno ci pone continuamente dinanzi.
Una poesia che insomma arriva subito al sodo – dice ancora Cacciatori – senza fronzoli, ma che, proprio per questo appare per chi sa apprezzarla splendidamente genuina. È la vita di ogni giorno insomma che ci appare con i suoi istanti di felicità e forse anche di illusioni, e ahimè, con i suoi momenti di tristezza, delusioni e dolori”. Questo volume “Per aspera ad astra” segna per Simonetti, l’inizio del suo debutto in campo letterario e Sante De Angelis, Rettore Presidente della Bonifaciana e Direttore Editoriale della casa editrice LBE, ha subito ben accolto l’invito dello stesso poeta e dei suoi estimatori a pubblicare alcune delle numerosissime composizioni, appositamente scelte e selezionate per dare vita a questa sua prima silloge poetica.
“Per aspera ad astra” è una frase di Cicerone che sta a significare che per arrivare alle stelle bisogna passare perle avversità. Ecco il riferimento alle stelle. “Dalle opere pubblicate in questa silloge, si percepisce – come ha poi scritto lo stesso De Angelis nella presentazione del volume – lo sguardo che il poeta pone sulle dinamiche sociali, sguardo che si incanala verso la speranza di salvezza incarnata nella romantica dimensione celeste.
Si coniugano un cammino di continua ricerca introspettiva e, insieme, di ricerca esteticamente proiettata all’esterno”. Le poesie di Simonetti “sono supportate da concetti attuali: la quotidianità e l’aspirazione a una volontà di elevazione del sentimento umano; sembrano voler concedere a tutti la possibilità di comprendere le dinamiche odierne in un linguaggio immediato.
Tanti studiosi e artisti hanno subito il fascino del cielo in tutte le culture dalle più antiche come quella egiziana, si può parlare anche della nostra cultura cattolica, per arrivare alla conoscenza degli astri grazie alle nuove stazioni aerospaziali. È quindi del tutto attuale – ha scritto il Rettore Presidente della Bonifaciana – il sentimento di ascensione verso un mondo diverso quando in terra si vivono situazioni di seria asperità. Simonetti si appella ai “sentimenti”. Sentimenti fatti di parole semplici e scelte sapientemente, di affetti, di canzoni, di poesia. Sentimenti che si declinano in tante sfaccettature del quotidiano, e che sono in grado di alleggerirci”.
“La vita di Nando non è mai stata una vita semplice; ma non ha mai perso la speranza nei confronti dell’amore e delle emozioni. Grazie alla sua poesia – sottolinea il Gr. Uff. Sante De Angelis – ha saputo tradurre le sue pulsioni più profonde, ha saputo gridare e giocare con le sue stesse grida. Il nostro poeta, si appiglia ai sentimenti perché è consapevole che solo quelli sarebbero in grado di salvarlo, non il denaro o la fama o altri aspetti concreti e pragmatici della vita. Ha bisogno di fuoco da sentire tra le mani, calore. Ne ha bisogno lui come ne abbiamo bisogno tutti noi, quando percorriamo le strade dell’apatia, della paura; quando siamo bloccati dalla razionalità e dalla paura di soffrire. In quei casi abbiamo bisogno solamente di recuperare qualche battito di cuore e sentirci di nuovo vivi.
L’insegnamento più grande che questo poeta e questa sua poesia sanno donarci – conclude De Angelis – è che i sentimenti sono la linfa del nostro essere e che, senza di loro saremmo delle macchine. Non permettiamo, perciò, alla vita di spaventarci. Vivere con emozione è un’avventura che vale la pena fare”. “Non bisogna dire altro se non invitare il lettore – ha aggiunto Cacciatori – ad intraprendere il viaggio in barca sul mare della vita tradotta in poesia con la consapevolezza che se anche la navigazione possa inoltrare in acque agitate se non addirittura tempestose, ognuno potrà scoprirsi pilota provetto tale da approdare sano e salvo in porto sicuro”. Il dipinto, gentilmente concesso per la copertina è opera del maestro ciociaro Luciano Tocci, originario di San Donato Val di Comino, un pittore, scultore, operatore culturale che ha conseguito vari premi e riconoscimenti nei più prestigiosi concorsi anche internazionali, già premio Nazionale Bonifacio VIII e accademico della Bonifaciana.