Dalla mancanza di rispetto alla molestia sessuale vera e propria che – per quanto goliardica e fine a sé stessa – rende perseguibile il gruppo di ragazzini che nei giorni scorsi hanno filmato e pubblicato sulla popolare piattaforma Tik-tok un video della durata di 41 secondi nel quale uno di loro proferisce parole irripetibili all’indirizzo di un uomo anziano che se ne stava seduto, per suo conto, su muretto nei pressi di porta Cerere, pieno centro storico di Anagni.
Il video inizia con uno dei giovani che, tenendo in mano il proprio smartphone, inquadra l’anziano signore e gli dice “che voglia di c. che ho! C’ho voglia di c.! Me lo dai, me lo dai? Ma tu te le fai le s.?”; di contro l’uomo, infastidito dall’atteggiamento invadente e volgare del giovane e dalle risatine degli amici che assistevano alle sue gesta, si alza e fa per andarsene mentre l’autore del video insiste “ma a me piace il c.!”.
Non un semplice atto di bullismo in sé, ma un vero e proprio caso di molestie sessuali, della cui gravità sia l’autore del video sia anche coloro che hanno assistito alla scena non si sono resi conto, tant’è che ancora oggi – giorno della pubblicazione di questo articolo – il video fa bella mostra di sé sul social-network che non ha ancora proceduto a rimuoverlo. Della questione si stanno interessando i Carabinieri della Compagnia di Anagni che hanno acquisito il video e intendono andare a fondo alla vicenda.
Tra l’altro, in un altro video sempre postato dallo stesso titolare dell’account di Tik-tok, si vedono due giovani che si riprendono mentre vanno incontro a due anziani che giocano a carte seduti ad un tavolino e gli chiedono: “volete comprare i biglietti per la nostra festa? Ci sono molte bambine…“, come a fare riferimento a eventuali tendenze perverse dei due signori che invece se ne stavano tranquilli per conto loro a pensare a tutt’altro.
Dal consumo precoce di stupefacenti ed alcolici al fenomeno, recentemente raccontato dal nostro giornale, delle baby-gang, punta dell’iceberg di un disagio giovanile: comportamenti limite – questi – che non sono figli della noia, ma – piuttosto – dell’incapacità da parte degli adulti di responsabilizzare i propri figli.
Lo spiega anche l’avv. Luca Santovincenzo, presidente del comitato di Quartiere Cerere, interpellato dal nostro giornale: “sono episodi molto gravi e preoccupanti. La spettacolarizzazione di certi comportamenti sui social va repressa duramente. Però la questione sociale resta e bisogna intervenire. Se il livello è salito la responsabilità è di tutti e non possiamo nascondere la testa sotto la sabbia. Non è un problema solo di Anagni purtroppo e bisogna coinvolgere tutti, istituzioni, autorità, scuole, parrocchie, associazioni e famiglie. Bisogna mettersi tutti intorno a un tavolo, evitando divisioni, conflitti e polemiche. Bisogna educare efficacemente i giovani alla legalità ed ai valori positivi. Ma bisogna anche disinnescare certe forme di svago attraverso la promozione di forme di aggregazione e distrazione alternative e costruttive, a tutti i livelli, didattico, sociali, culturali, sportivi e religiosi.