“L’evidenza della strumentalità della quale si giova il Sindaco purtroppo è palesemente manifesta, non si entra mai nel merito delle contestazioni scritte e reiterate nel tempo, ovvero delle ragioni concrete per le quali si è creato uno strappo amministrativo, ma si continuano a ribadire vicende del tutto inconferenti, il tutto sempre e soltanto per spostare l’attenzione su altro”; a metterlo nero su bianco, in una nota inviata a questa redazione è Simona Girolami, fino a pochi giorni fa assessora comunale a Fiuggi prima di essere destituita dal primo cittadino Alioska Baccarini.
“Come spiegato in un precedente comunicato, peraltro già pubblicato a mezzo stampa – ha spiegato l’ex esponente della giunta – la mia candidatura presso l’Egato di Frosinone veniva proposta dal mio ormai ex partito previa espressa approvazione dei dirigenti regionali. Se non fosse stato così, e pertanto se non ci fosse stato il consenso, non si spiegherebbe il motivo per il quale i Sindaci di area della Provincia avrebbero inteso votarmi e nominarmi nel CdA, e ciò anche in considerazione della circostanza che personalmente non ho contattato nessuno di loro. Il passo indietro del partito, di contro, è stato comunicato proprio durante le operazioni di voto quando, evidentemente, avrei dovuto bruciarmi politicamente davanti a tutta la provincia per salvare la faccia ad un nuovo accordo intercorso all’ultimo momento”.
E, ha aggiunto la Girolami: “si continua ad abusare di questa vicenda già chiarita e a condirla di aspetti fantasiosi perché gettare fango è mediaticamente più risonante del rappresentare i fatti. E nel farlo si parla addirittura di una cospirazione, nata dal tradimento e capace di imporre la costituzione dell’Egato ad una provincia inerme“.
“Senza un minimo di onestà intellettuale si omette di dire che l’Egato, oltre ad essere stato istituito con legge nazionale per ottimizzare il ciclo dei rifiuti creando una rappresentatività tale da riuscire anche ad ottenere cospicui finanziamenti europei, è stato voluto e votato da oltre il 70% dei Comuni della Provincia di Frosinone, e dal 94% dei presenti, stesse percentuali che nel corso della successiva assemblea ne hanno approvato lo statuto”.
“Francamente – prosegue Simona Girolami – ritengo sacro il rispetto delle opinioni di ciascuno ma, allo stesso tempo, mi sembra sin troppo audace andare oltre tentando di sminuire le capacità di discernimento della maggioranza dei Sindaci di Frosinone. Lo stesso vano tentativo con il quale pubblicamente si minaccia di contestare i motivi di illegittimità dell’ente in occasione dell’adunanza dei comuni per poi non proferire alcuna parola.
“Da ultimo ricordo che, contrariamente a quanto asserito, la mia nomina nel cda dell’Egato è stata proposta esclusivamente per rispondenza di requisiti personali e professionali, non è legata in alcun modo alla qualità di consigliere comunale, e tanto basta per non dover chiedere il permesso a chi pretende trasparenza senza darla. Rispondo e risponderò sempre – conclude la Girolami – alla mia città e al mio territorio operando nel loro interesse con l’onestà che mi ha sempre contraddistinto“.