Una richiesta “urgente” per chiedere lumi sull’isola ecologica di località Colleborano di Acuto; a protocollare l’interrogazione – ieri mattina, venerdì 13 novembre, sono stati i due consiglieri di opposizione Francesco Sordo e Achille Bellucci del gruppo “Vivi Acuto”.
“I cittadini – scrivono i due in una nota inviata a questa redazione – ci hanno più volte segnalato la persistente situazione di disagio in cui versa il nostro paese, soprattutto per ciò che riguarda il ritiro degli ingombranti e il conferimento di rifiuti speciali. Inoltre, fatto questo di non poco conto, sul territorio comunale persiste la deprecabile pratica dell’abbandono dei rifiuti. Pertanto, viste le previsioni a carico della Lavorgna spa, ditta aggiudicatrice del servizio, contenute nel Capitolato di appalto per la gestione dei rifiuti ingombranti e la raccolta di rifiuti speciali e vista anche la chiusura – ormai da quasi un anno, causa lavori di cosiddetto completamento, dell’isola ecologica denominata “ecocentro” che insiste su un’area boschiva di proprietà comunale in località Colleborano, abbiamo chiesto di sapere quali siano le motivazioni per cui l’isola resta chiusa, nonostante i lavori parrebbero terminati e se vi siano impedimenti – e, in caso affermativo, di che natura, alla riapertura della stessa e quale ne siano le ragioni”.
L’amministrazione provinciale, a cui i due consiglieri anche si sono rivolti nella interrogazione, ha contribuito, tra l’altro a finanziare i lavori dell’ecocentro (che ha avuto un costo complessivo di circa 105mila euro), all’interno del programma interventi raccolta differenziata annualità 2014-2016 (azione A, per un importo di 75mila euro, di cui 30mila finanziati dal Comune di Acuto con un mutuo chiesto a Cassa Depositi e Prestiti). “Infine – chiedono i due consiglieri – ci terremo a sapere se l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Augusto Agostini abbia o meno provveduto a stabilire con la ditta Lavorgna spa un piano alternativo per gestire questo disagio che coinvolge i cittadini di Acuto”.