“La signora aveva compiuto 100 anni ma per vergogna, o civetteria, se ne calava due”. Lo raccontava Ennio Flaiano, la cui ironia confinava spesso con il sarcasmo.
Per civetteria, o forse semplicemente per orgoglio, Cesarina lo avrà invece proprio puntualizzato, sottolineando a parole e a gesti un compleanno così straordinario festeggiato in maniera del tutto singolare, per alcuni incredibile e di sicuro sorprendente.
Sono in pochi ad arrivare a cento anni. Pochissimi davvero quelli che in occasione di questa ricorrenza hanno la fortuna di festeggiarlo a pranzo fuori con figli e nipoti, soffiando sulle candeline e persino ballando a ritmo di musica. Lo ha celebrato esattamente così Cesarina D’Erme in Antonucci, energica, spiritosa e sempre dalla battuta pronta. Una donna del 1923. Proprio in quell’anno Italo Svevo pubblicò “La coscienza di Zeno”, in cui raccontava di un uomo alla continua ricerca di una guarigione dal suo assurdo malessere. Nulla di più lontano dalla nostra centenaria.
L’altro giorno, come per un “qualsiasi” compleanno, Cesarina ha pranzato al ristorante con i figli Rita, Pino e Maria, i nipoti Massimiliano, Augusto, Antonella, Pamela, Gianluca, Silvia, Claudio e le loro famiglie, compresa una schiera di piccoli e grandi pronipoti. Tutti cresciuti con i fini fini di nonna Cesarina, leggendari anche per i tanti amici di figli e nipoti che negli anni hanno avuto la fortuna di conoscerla. Una “bersagliera”, come più di qualcuno la chiama ancora oggi ricordandone il piglio e la condotta determinata.
A salutarla è arrivato anche il sindaco di Frosinone, Riccardo Mastrangeli, che le ha consegnato una targa commemorativa a nome dell’intera città ed elevandola al grado di nonna di tutti i frusinati.
Buon compleanno, nonna Cesarina! Forse esisterà un segreto per arrivare così a cento anni. Lei, di sicuro, ha saputo interpretarlo al meglio.
ringraziamo la collega Laura Collinoli per la cortese disponibilità e per la foto che qui pubblichiamo