Ceramiche, sampietrini e gres da esterno in 4mila punti vendita del gruppo cinese, specializzato nel lusso. A marzo i prodotti degli stabilimenti di Anagni, Roccasecca e Gualdo Tadino saranno presenti alla prestigiosa fiera di Foshan. Si punta al mercato dei nuovi ricchi. Forti ricadute positive per le aziende del Gruppo Borgomeo e per l’economia dei territori
La via della seta passa per Roccasecca, Anagni, Gualdo Tadino e porta direttamente a Shanghai. Tramite un’operazione da 30 milioni di euro. Quella che è stata definita alle ore 10.30 locali (le 2.30 della notte in Italia) nella sede del Consolato Generale d’Italia dal Gruppo Industriale Saxa Gres (rappresentato dal presidente Francesco Borgomeo), dalla multinazionale Keda Clean Energy Co Ltd , dal colosso HongYu Group. Presenti alla firma dell’accordo commerciale il sottosegretario Sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Ivan Scalfarotto ed il Console Generale d’Italia a Shanghai Michele Cecchi.
L’intesa si inserisce nella linea di rapporti industriali tra Repubblica Italiana e Repubblica Popolare Cinese definiti recentemente attraverso l’iniziativa strategica nota con il nome “Nuova Via della Seta”.
L’intesa formata dal presidente Francesco Borgomeo coinvolge tutti gli asset del suo gruppo industriale: la capofila Saxa Gres (Anagni) specializzata nella produzione di gres porcellanato per arredo urbano, la Tagina (Gualdo Tadino) storica azienda della ceramica artistica d’arredamento di altissima qualità, la Grestone (Roccasecca) titolare del brevetto per la produzione degli innovativi sampietrini in gres porcellanato con cui salvaguardare il suolo ed evitare lo sfruttamento delle case, la Centro Impasti Ceramici (Modena) che fornisce la materia base per tutto il gruppo.
Grazie a questo accordo, HongYu Group leader nel settore ceramics – real estate – cultural creation, acquista dal gruppo Borgomeo produzioni Tagina, Saxa Gres e Grestone per un importo minimo garantito di 20 milioni di euro. Le produzioni commissionate da HongYu Group sono tutte top di gamma e sono destinate alla distribuzione negli oltre 4.000 punti vendita del gruppo. Sarà Tagina ad assumere il ruolo centrale dell’operazione: tutto il prodotto del Gruppo sarà lanciato sul mercato cinese con il suo storico marchio, sinonimo di alta qualità e garanzia di affidabilità. HongYu Group è il principale produttore cinese di ceramica d’alta gamma, da solo produce 350 milioni di metri quadrati di ceramiche.
A spalancare la nuova Via della Seta al gruppo dell’imprenditore Francesco Borgomeo è stato l’accordo firmato poco più di un mese fa a Maranello con Keda Clean Energy Co Ltd produttore di presse industriali entrato da poco nel mercato europeo rilevando un’impresa italiana del settore. A Keda, il presidente Borgomeo ha commissionato macchinari per un importo di 10 milioni di euro, destinati alle nuove linee produttive di Roccasecca.
Grazie a questa intesa, Tagina, Saxa Gres e Grestone sono stati invitati a partecipare alla prestigiosa fiera della ceramica che si terrà a marzo 2020 a Foshan, città con 9 milioni di abitanti, capoluogo del ricchissimo distretto industriale del Guangdong. Foshan è la terza città per grandezza nella provincia cinese e parte dell’immensa Zona Economica del delta del Fiume delle Perle. Nel 2015, il PIL di Foshan ammontava a circa 123 miliardi di dollari Usa, oltre 111 miliardi di euro); in quell’anno, la città aveva attratto 2,4 miliardi di dollari in investimenti diretti esteri, diventando così la terza destinazione di investimenti stranieri nel Guangdong.
L’operazione definita nella sede del Consolato Generale d’Italia a Shanghai avrà ripercussioni positive per tutti gli stabilimenti del gruppo Borgomeo e per l’economia sia della provincia di Frosinone che dell’Umbria.
La particolarità dei prodotti del gruppo industriale italiano risiede nel loro equilibrio tra innovazione e tradizione, sostenibilità e affidabilità. Realizzati in base ai principi della Circular economy, sampietrini e gres da esterni hanno tra i loro componenti base una percentuale di materie prime ottenute lavorando le ceneri di termovalorizzatore: opportunamente trattate diventano nuova materia prima. Tra i prodotti richiesti a Shangai ci sono alcune linee di eccellenza della Tagina che verranno realizzate in esclusiva per il mercato cinese; particolare interesse hanno generato i sampietrini e gli innovativi ‘spessorati’: lastre di gres spesse 5 centimetri e resistenti al punto da poterci lastricare strade destinate al passaggio di mezzi pesanti.
«Siamo soddisfatti per questo accordo – evidenzia Francesco Borgomeo – che ci gratifica dei tanti sforzi compiuti nella ricerca di prodotti di qualità, innovativi, green e soprattutto con una componente di materiali riutilizzati. Gli eventi di questi giorni a Venezia ci ricordano che non abbiamo una seconda Terra e dobbiamo tutelare al massimo quella che abbiamo, rispettandone le risorse, riciclando il più possibile. Ma all’interno di un percorso equo e sostenibile, vantaggioso per le imprese e per il pianeta”.
«Siamo soddisfatti soprattutto per essere stati i primi a percorrere la nuova Via della Seta nel settore della ceramica, consapevoli che i clienti cinesi sono espertissimi nel campo avendo inventato loro questo materiale. E proprio per questo sono particolarmente esigenti. Con le nostre produzioni di eccellenza siamo certi di poter soddisfare un mercato che vuole solo il massimo».
«Allo stesso tempo siamo soddisfatti per la collaborazione instaurata con Keda, partner di sicura affidabilità. Con il quale abbiamo dimostrato che davvero il mondo di oggi non ha più confini».
In merito all’operazione conclusa nella notte nel Consolato Generale
d’Italia a Shanghai dal presidente Francesco
Borgomeo, il sottosegretario agli Esteri on. Ivan Scalfarotto
ha rilasciato la seguente dichiarazione:
«Siamo molto soddisfatti per l’accordo siglato oggi che dimostra le
potenzialità della cooperazione tra Italia e Cina in un settore chiave per lo
sviluppo futuro come è quello dell’economia circolare. La recente storia di Tagina
dimostra che quando i nostri imprenditori si aprono all’innovazione e
all’internazionalizzazione non sono solo in grado di salvaguardare i posti
di lavoro in Italia ma riescono ad assicurare un’espansione di lungo
periodo ed uno sviluppo crescente sui mercati esteri».