12, 13 e 14 maggio: nel weekend “più caldo” di Anagni, ovvero durante l’ultimo atto delle elezioni comunali 2023, Casa Barnekow propone tre eccezionali serate di “tregua”, all’insegna della bellezza del Teatro, della Musica e della Poesia.
Venerdì 12 maggio, alle ore 19:00, in scena “Luoghi ed erranze del desiderio amoroso” di e con Amedeo Di Sora, e con Stefania Maciocia, Patrizia Minatta, Andrea Di Palma e con le musiche di Daniele Ingiosi e la collaborazione scenica di Stefania Fiaschetti: lo spettacolo, realizzato dalla Compagnia Teatro dell’Appeso di Frosinone, mediante labirintici percorsi verbo-vocali e poetico-narrativi, “giocando” scenicamente la seduzione di parole diversamente innamorate, si propone di attraversare obliquamente luoghi e di abitare instabilmente erranze del Desiderio Amoroso, che si fa voce e carne, assenza e urgenza, spirito e corpo, identità e differenza. Con la complicità integrale e vibrante della fisarmonica di Daniele Ingiosi.
Sabato 13 maggio, ore 18:30, l’ultimo appuntamento della rassegna chitarrista “Chitarra Nova”, ovvero il concerto del M° Stefano Spallotta “Bream e Segovia, due mondi della chitarra a confronto”, che racconta appunto il confronto a distanza tra due anime della chitarra del novecento, Andres Segovia e Julian Bream, e lo fa attraverso alcune pagine rappresentative dei repertori dei due interpreti. Da una parte la musica di Mario Castelnuovo-Tedesco, autore di riferimento di Segovia, che ha un linguaggio composto ed aulico, fuori dal tempo, adatto alla esigenza di cantabilità ed espressività del chitarrista spagnolo. Dall’altra parte troviamo il mondo di Julian Bream, proiettato alla sua contemporaneità , nella ricerca di un suono che raccontasse un altro mondo della chitarra, libero invece dalla matrice etnico- ispanica che l’aveva raccontata per anni. Tra i suoi autori Lennox-Berkley e Benjamin Britten.
Infine domenica 14 maggio, ore 18:30, “Poeti del Novecento alla radio, in Tv, su vinile”: la brillante conferenza del Prof. Roberto Mataloni dedicata alla poesia nel Novecento, con considerazioni minimali sulla ‘dicibilità’ (o indicibilità) della poesia dal Futurismo a Zanzotto, suggestioni di ascolto e visione di poeti e fini dicitori che si confrontano con la riproducibilità del vinile, con la radio e la televisione nella seconda metà del secolo scorso. Il percorso si muove tra alto e basso, tra colto e pop, tra approcci ‘impostati’ e poeti ‘in ciabatte’…