Un luogo dove i beni culturali che raccontano la storia del territorio attorno ad Anagni possono essere accolti e custoditi come tesori veri e propri e resi fruibili al pubblico: è questa, primariamente, la funzione del MAE, acronimo di Museo Archeologico Ernico, inaugurato oggi – 10 maggio 2023 – dal sindaco di Anagni Daniele Natalia.
All’evento, introdotto e moderato dal giornalista Ivan Quiselli, direttore responsabile di anagnia.com, hanno partecipato – tra gli altri – l’assessore alla Cultura del Comune di Anagni Carlo Marino; il presidente di BancAnagni Stefano Marzioli; Mario Luciano Crea, presidente della Commissione V – Cultura, Spettacolo, Sport e Turismo della Regione Lazio; Francesco Di Mario, soprintendente ai Beni culturali di Frosinone e Latina; il funzionario archeologo della Sovrintendenza ai Beni culturali di Frosinone e Latina Chiara Delpino; il prof. Giovanni Andreozzi e il prof. Raffaele Sardella del Dipartimento Scienze della Terra dell’Università di Roma La Sapienza; Serena Vona, archeologa.
Il Museo è progettato con l’obiettivo di divenire un polo di riferimento per il territorio, capace di raccontare le unicità e le caratterizzazioni archeologiche del comprensorio.
“Obiettivo del MAE – è scritto in una nota inviata a questa redazione – è quello di costituirsi quale centro e motore culturale di una città già ben nota per lo straordinario patrimonio di epoca medievale, valorizzando anche l’eredità più antica e meno nota presente sul territorio.
L’allestimento segue un percorso cronologico che si sviluppa per i tre piani del Museo: preistoria, protostoria, fase romana, medioevo. Oltre alle sale espositive, nel Museo vi saranno spazi destinati allo studio e alla conservazione dei reperti e una sala polifunzionale per attività didattiche, presentazioni e congressi, per favorire momenti di confronto tra privati ed istituzioni, studiosi e cittadini.
L’allestimento del primo piano del MAE, interamente dedicato alla storia più antica dell’Uomo, nasce dalla collaborazione tra la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio delle province di Frosinone e Latina, il Comune di Anagni e il Dipartimento di Scienze della Terra e il Polo Museale di Sapienza Università di Roma.
La Sala 1 sarà il punto di partenza e di snodo e di fine visita di un pecorso che si sviluppa attraverso otto sale e che, per cominciare, ci riporta indietro a due milioni di anni fa.
Per ricostruire questa lunga storia, i visitatori troveranno pannelli didattici e nuovi linguaggi in ogni sala. Il complesso “albero evolutivo” dell’Uomo è raccontato attraverso le ricostruzioni dei crani dei nostri predecessori; video proiezioni e ricostruzioni di animali a grandezza naturale disegnano gli antichi paesaggi naturali.
All’interno del museo – come spiega il referente comunale dei Servizi informativi ing. Massimo Iachetta – è disponibile una rete WIFI di ultima generazione con la particolarità della continuità e fluidità di connessione all’interno di tutti i locali del museo”.
“Con un’emozione che non può essere descritta a parole – ha dichiarato il sindaco di Anagni avv. Daniele Natalia – abbiamo consegnato ai cittadini di Anagni il Museo Archeologico Ernico, con i reperti archeologici nelle teche e un bellissimo percorso di visita. Dopo trent’anni di attesa, finalmente il Museo è fruibile. Un risultato che abbiamo voluto e che abbiamo perseguito nel corso di questi anni, risolvendo tanti problemi burocratici legati al passato di questa opera“.
A portare a termine i lavori del Museo una ditta anagnina storica: quella diretta dal sig. Rocco Calamari.
Presenza importante è stata quella dell’on. Mario Luciano Crea della Regione Lazio, il quale, portando i saluti anche del Presidente della Regione Francesco Rocca ha dichiarato: “ogni volta che un museo apre, abbiamo la possibilità di nutrire le nostre menti e i nostri cuori con un pezzo di storia del territorio che finora era rimasto nascosta. Mi ha molto colpito il museo civico MAE di Anagni che dopo tanti anni, grazie anche all’Amministrazione comunale, finalmente vede la luce. Come presidente della Commissione Cultura posso garantire il massimo sforzo affinché vengano completati anche gli altri due piani della struttura, con l’obiettivo di creare un polo culturale dinamico che insieme all’area espositiva possa ospitare anche una sede universitaria“.