L’estate, si sa, è stagione privilegiata nella presentazione di libri. Sarà perché s’apre con le grandi rassegne nazionali o perché nei periodi feriali si ha più tempo se stessi e per la lettura, in grandi e piccoli comuni si organizzano presentazioni di racconti, testi e poesie.
Nuovi e vecchi scrittori propongono il loro lavoro su carta stampata contribuendo al salvataggio di una tradizione del sapere messa fortemente in discussione dall’invasione dei social-media.
Attività di per sé meritoria che andrebbe convintamente sostenuta perché leggere un libro è sempre un arricchire il proprio sapere, alimentare la sfera delle emozioni, nutrire e trasmettere valori della vita.
Ieri, sabato 22 luglio 2023, nell’incantevole scenario della Villa Comunale di Coreno Ausonio, nell’ambito della manifestazione “Coreno d’estate 2023”, con il patrocinio del Comune della Proloco corenese, è stato presentato il “Racconto della guerra che rivendica la pace” curato dall’anagnino Pietro Stavole.
Il “Racconto della guerra che rivendica la pace” è estratto del libro “I miei primi 50 anni” scritto da Carmelo Stavole – qualche anno prima di lasciare questa Terra – stampato in un limitatissimo numero di copie (dieci) destinate esclusivamente ai suoi famigliari.
Il paese natio degli Stavole è proprio Coreno Ausonio. Guido Stavole e Maria Tieri arrivano nella città di Anagni nella condizione di “sfollati” (rifugiati) a seguito dei tragici fatti nell’area del cassinate nella Seconda Guerra Mondiale.
Carmelo, primo figlio maschio, ha modo di studiare presso il Convitto Principe di Piemonte di Anagni e farsi poi valere professionalmente entrando in un grande gruppo societario del campo delle costruzioni industriali e delle opere pubbliche. Lavora in Africa, nelle Americhe e in altri continenti, conosce un vero e proprio pezzo di mondo che, nell’età matura, racconta “ai suoi” in uno scritto intitolato “I miei primi 50 anni“.
Una storia personale ed intensa che contribuisce, dall’estero, alle necessità primarie dell’intera famiglia, ma questo, anche oggi, rispettosamente rimane nella sfera privata degli affetti perché il racconto curato dal fratello Pietro tratta esclusivamente i primi anni della sua vita che, sorprendentemente, sono già parte della Storia!
Carmelo è uno dei tanti bambini che vive la devastazione della guerra con gli occhietti ingenui della tenera età in una Coreno Ausonio usurpata dai fascisti ed occupata, poi, dai nazisti nei cruenti mesi che precedono lo sfondamento della Linea Gustav da parte degli Alleati.
Siamo nei pressi di Montecassino dove la guerra – non è certo eufemismo – è ancora “più guerra”, con violenze e atrocità a volte inenarrabili.
Carmelo nella prima parte del suo libro lo racconta – benché adulto – come se fosse ancora bambino perché la guerra negli occhi di un bimbo si stampa indelebile per tutto il resto della vita.
L’abbandono forzoso della casa, il rifugio nelle montagne, la fame e la paura, il grigiore delle divise, i rumori dei bombardieri, il fragore delle urla, il fuggire dal paese durante la notte, il recinto di ferro spinato e l’umanità di chi ti dà una mano sono, dopo quasi 70 anni (scrive nel 2017), ancora un “presente” nel racconto di Carmelo. Una contemporaneità emotiva in cui il fratello Pietro, nella presentazione di iersera con l’attenzione di Valeria Parente e Gaspare Biagiotti, è riuscito ad immergere idealmente il numeroso pubblico partecipe.
Un meritorio lavoro librario, quello di Pietro, che ha trasferito nella storia la memoria di Carmelo che, da cronaca intima di famiglia, è diventata – con il fattivo aiuto della Prolo che ne ha curato la stampa – memoria della Comunità del luogo ben rappresentata nell’intervento dell’amministrazione comunale nella persona del Sindaco Simone Costanzo.
Una pagina di storia di “prima mano“ che arricchisce ancora di più il valore della riconquistata libertà nel nostro Paese dopo la disastrosa guerra mondiale di cui molte immagini (fatti) più scioccanti sono state forzosamente rimosse per pudore o convenienze.
Iersera nella Villa comunale di Coreno Ausonio si coglieva un’emozione diffusa che merita essere rivissuta sfogliando e leggendo il lavoro di Pietro Stavole tratto dal libro “I miei primi 50 anni” del caro Carmelo, suo primo fratello maggiore.
In libro, in distribuzione presso la Proloco corenese, è motivo in più per visitare il coraggioso piccolo centro del Sud-Lazio che ha fatto della tutela attiva della memoria e della qualità dell’accoglienza il miglior biglietto da visita a sostegno del valore universale della Pace contro la barbarie della guerra.
articolo e foto a cura del dott. Nello Di Giulio