È morto Willy Pocino, autore del saggio su ‘Salvatore Sibilia come storico di Anagni’.
Era nato quasi un secolo fa Willy Pocino.
Si è spento a Roma dove risiedeva, ma nel cuore e nelle sue pagine migliori, nelle righe e tra gli spazi, c’era sempre un po’ della sua amata Ciociaria.
Fondatore, insieme a Silvio Biondi e Giovanni Gigliozzi, dell’Associazione fra i Ciociari residenti a Roma, della rivista “Terra Nostra” e della “Strenna Ciociara” e con Giuseppe D’Arrigo e Giovanni Terranova, del Gruppo dei Cultori dei Roma (oggi Gruppo Culturale di Roma e del Lazio) e del Lunario Romano.
Padre della Libreria “Roma e Lazio” e della Casa Editrice “Edilazio”.
Ancora fondatore e direttore responsabile della ultracinquantennale rivista “Lazio ieri e oggi”.
Una perdita grandissima. Innamorato della storia della nostra terra era indiscutibilmente un riferimento per tanti illustri studiosi.
Fino all’ultimo impegnato a scrivere, a scoprire, a cercare. Per poi parlare di ogni angolo nascosto tra convegni e libri.
Quei libri che spaziavano per tutto il Lazio ma battevano col cuore ciociaro.
Sapeva tutto, parlava di tutto, con l’umiltà dei grandi.
Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica, vincitore del Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 1975 e nel 1992, viveva questi suoi riconoscimenti come spinte per fare di più. Scrivere di più, approfondire di più e farne dono ai suoi lettori.
Tra le sue pubblicazioni di rilievo, un saggio su “SALVATORE SIBILIA COME STORICO DI ANAGNI”.
E ancora “I Ciociari“, un dizionario biografico con prefazione di Anton Giulio Bragaglia e introduzione di Guglielmo Quadrotta.
Immenso il suo sapere, immensi i suoi ricordi di un’infanzia trascorsa in Ciociaria.
Una Ciociaria da oggi un po’ più orfana, più spoglia. Ma che non potrà mai dimenticare il ‘suo’ storico Willy Pocino.
articolo a cura di Monia Lauroni