Bentornata Unità! Bentornata voglia di lottare.
Un’immagine, quella di stamattina alla conferenza stampa, che si è tenuta presso il circolo PD verolano, dal sapore quasi romantico.
Veroli, centro politico di pregio della sinistra provinciale, una cartolina così non la vedeva dal 1995.
Da allora è cambiato addirittura un secolo e con esso il modo di fare e percepire la politica.
Sono cambiati gli stemmi, i simboli, i personaggi in una giostra che ci ha resi tutti più lontani, meno attenti, disillusi.
Era cambiata la politica ed eravamo cambiati noi. Un popolo di cittadini diversi che l’Unità se andava di lusso, la teneva sotto il braccio finché è durata.
L’annuncio, e prima ancora la fase preparatoria, e prima di tutti l’idea primigenia di rimettere insieme i pezzi e ripartire proprio da una grande festa, è stato l’inizio di una nuova fase. Quella in cui al centro non ci sono i singoli, ma le comunità, i problemi e le ingiustizie, i pro e i contro, le idee, i giovani.
Seduti dietro un tavolo, indossando la stessa maglia, quella della Festa dell’Unità di Veroli, erano seduti Francesca Cerquozzi, consigliera con delega alla Cultura del Comune di Veroli; Luca Fantini, segretario Federazione PD di Frosinone; Sara Battisti, consigliera regionale dem e timoniera di “Pensare Democratico” e Assunta Parente, vice sindaca e assessore al Bilancio del Comune di Veroli. Ad introdurre e mediare Toni Pironi, segretario del circolo PD di Veroli.
Era esattamente quello che il regista di tutto, quello che ha infuocato e incoraggiato gli animi e dato la spinta, Danilo Campanari, aveva sperato di vedere. Un PD unito, senza rotture e malumori che si spingesse oltre l’ostacolo.
Un PD, che ha avuto il coraggio di riproporre la Festa dell’Unità, che immagina una Veroli migliore e credibile, e vuole costruirla con l’impegno di un grande partito. Unito per la gente e con la gente.
È questo il doppio binario della Festa dell’Unità a Veroli: una festa politico-culturale, un modo per presentarsi al territorio in vista delle Europee e delle amministrative del 2024.
Forse l’unico modo per ricominciare a parlare con il popolo senza dividersi in pulpiti da cui arringarlo. Ed il primo passo lo sta facendo proprio la politica, quella che “fatica a chiamare a raccolta il popolo disilluso“, così ha descritto la situazione attuale Pironi puntando l’accento su una Veroli “che ha alle spalle 30 anni di storia di centrosinistra”.
Amarcord della veterana Assunta Parente, lei che insieme a Campanari quelle feste le ha coordinate e vissute tutte.
“Questa Festa è un momento di confronto/scontro sulla situazione attuale locale e politica – ha dichiarato– una collaborazione che crea il futuro. Vogliamo rincontrarci e risentirci”.
Insomma il vero valore della politica, bella se fatta bene.
Francesca Cerquozzi non ci gira tanto intorno e parte subito di quarta: “Per Veroli quest’anno è un anno importante che apre l’annata elettorale”. E poi: “Veroli non può dimenticare una coalizione che ha dato apporti importante in termini di idee, contributi e finanziamenti grazie alla Regione di matrice ‘zingarettiana’. Finanziamenti che con la destra al governo sono stati tutti dirottati verso le grandi città, lasciando le piccole realtà nel deserto del ‘cavatevela da soli‘”.
“C’è bisogno di una nuova classe dirigente, c’è bisogno di giovani e noi abbiamo fatto molti sforzi per avvicinarli alla politica. Alla nostra politica, un po’ irriverente, ma sanguigna, vera“.
“Questa Festa è un messaggio di coalizione per Veroli. Per dire che noi ci siamo. Che vogliamo giocare da protagonisti, ed arrivare fino in fondo con proposte buone ed interessanti che possono nascere solo dall’ascolto e dalla vita con ed in mezzo alla gente”.
Il passaggio di Luca Fantini è stato fondamentale nel riconoscere in Veroli il “luogo di punta del PD”.
“La Festa dell’Unità di Veroli – ha dichiarato – dà inizio alla stagione politica a livello provinciale. Una preparazione che parte da Veroli per poi estendersi anche a livello europeo su tutto il territorio”.
Ancora salario minimo, per cui si sta procedendo già ad una raccolta firme, l’opposizione al ‘non’ governo Rocca, e alle falle della Meloni.
Un j’accuse a cui ha fatto seguito Sara Battisti: “La nostra è una contrapposizione al governo Meloni e al governo Rocca. Hanno dimenticato le piccole realtà, perfino riguardo i servizi sanitari”.
E rientrando sul locale:”Veroli ha due primati: il primo quello di riportare in vita, con immense difficoltà, una Festa che ha visto la sua ultima edizione nel 1995 ed il secondo quello di essere l’unica realtà in provincia a rispondere all’appello di Elly Schlein per riportare in vita la Festa dell’Unità proprio per rimpossessarsi di quel senso di appartenenza e militanza dimenticate e sconfiggere il disincanto evidente del popolo nei confronti della politica”.
Ma la Festa dell’Unità verolana sarà anche (quando non soprattutto) un banco di prova. Lo ha detto chiaramente proprio Battisti, consigliera regionale dem e timoniera di “Pensare Democratico” dopo il passaggio di Francesco De Angelis alla ecumenica presidenza regionale. I tempi stringono sia sul fronte delle Europee 2024 che delle amministrative a Veroli e, nello specifico di queste ultime, le vie sono due.
La strada è quella segnata ma è strada cruciale perché da essa dovrà emergere il nome del candidato, anzi, della candidata a sindaco in quota dem. Il Pd locale ne potrebbe avere due e il nodo va sciolto senza tagliarlo. Perciò Battisti ha spiegato che le strade sono due, due come le papabili Cerquozzi, che dei dem è traino culturale e dinamico, e Parente, che è dem e vice sindaca uscente.
Le strade possibili? O le primarie o… l’altra via. Che è quella di un accordo interno con la benedizione dei quadri provinciali e regionali del partito. Tradotto dal politichese: o vi scegliete la candidata con la democrazia diretta o la sceglieremo noi con la cernita politica.
E in entrambi i casi la soluzione potrebbe essere unica e convergente sulla medesima persona. Cioè su colei che da tempo, proprio in nome di quella democrazia, le primarie le invoca.
Come ‘qualcuno’ più in alto di tutti ci aveva insegnato: casa per casa, strada per strada.
Corali i ringraziamenti all’ex sindaco ernico Danilo Campanari, uno dei pochi ai quali il tempo non ha appassito la trascinante verve politica. A lui ed ai giovani tesserati e simpatizzanti del circolo PD di Veroli per il grande lavoro svolto per la realizzazione della Festa.
Saranno tre giornate per tre temi di rilevante importanza.
Venerdì 1 settembre il dibattito “L’estate militante del Partito Democratico“. Ospiti: Marta Bonafoni, coordinatrice della segreteria nazionale; il deputato Claudio Mancini e la delegata direzione nazionale del PD Alessandra Maggiani. A moderare Dario Facci.
Sabato 2 settembre Mauro Buschini, presidente Egato; Stefano Ceccarelli, presidente circolo Legbiente ‘Il Cigno’ e Pierluigi Sanna, sindaco di Colleferro animeranno il dibattito “La sfida dell’economia circolare”, moderati da Giovanni del Giacco.
Domenica 3 settembre, Veroli al centro con “Veroli, il governo del paese e il contributo del PD”. Prenderanno parola il deputato Nicola Zingaretti, il sindaco di Veroli Simone Cretaro, la vice sindaca e assessora al bilancio Assunta Parente e Francesca Cerquozzi, consigliera delegata alla Cultura. Modera Alessio Porcu.
A fine serata comizio di chiusura con Toni Pironi, Luca Fantini e Marco Sarracino, deputato e membro della segreteria nazionale del PD.
Per i tre giorni della Festa dell’Unità, che avranno inizio alle ore 19.00 presso il Piazzale dei Cappuccini a Veroli, aperitivi in musica, stand gastronomici, animazioni musicali, concerti, DJ Set, intrattenimento e divertimento per tutti.
Per chi ci crede ancora e per chi tornerà a crederci. A Veroli.
articolo a cura di Monia Lauroni