di Monia Lauroni
I luoghi lo sentono quando una cosa è cosa buona.
E si lasciano esplorare, spiare, sorvegliare nei loro repentini giochi di luce.
Così si sono offerti ai tanti cacciatori del click perfetto che hanno aderito alla quarta edizione del Concorso Fotografico Veroli, ideato e curato da Don Angelo Maria Oddi, rettore della Basilica di Santa Maria Salome, affiancato da un impareggiabile staff.
Questa edizione ha visto protagoniste, non la sola città di Veroli, ma altri scrigni di bellezza e cultura come Boville Ernica, Alatri, Arpino, Castelliri, Isola del Liri, Ferentino ed Anagni.
Un format un po’ revisionato che non ha tolto nulla, anzi ha aggiunto punti a favore all’iniziativa culturale fotografica.
Aprirsi e non chiudersi in un campanilismo che fa diventare ciechi alle bellezze che ci vivono intorno.
Una fotografia nella fotografia: tanti obiettivi di professionisti e appassionati che si sono mossi avanti e indietro tra i luoghi più iconici delle città partecipanti, intrecciandone i cambiamenti, le geometrie, i nascondigli più segreti.
Le luci e le ombre. Obiettivi che si sono lasciati completamente impossessare dai discorsi mutevoli e maestosi di queste terre, e per una volta almeno mai distratti nell’indifferenza della quotidianità.
Fotografare l’architettura, lo spazio, il paesaggio per parlare degli uomini che li vivono. Tratti solitari ma al contempo solenni inglobati nella vita cittadina fatta di palazzi e persone, di natura prepotente che si impossessa di piccoli anfratti conquistando porzioni di storia che non si sgretolano nel tempo. Gli scatti selezionati parlano di dimensione, articolazioni e materia. Ognuno nella sua dimensione, ognuno nella sua sacra bellezza.
Il grande lavoro di squadra che c’è stato dietro tutta l’organizzazione, la fitta partecipazione e la bellezza delle 14 opere selezionate che andranno a segnare i mesi del calendario della Basilica 2024, è stato lungo e stancante.
Dagli ideatori, ai collaboratori, alla giuria che ha avuto il compito non semplice di selezionare soli 14 scatti tra i tantissimi ricevuti e tutti con i loro ‘discorsi’ maestosi.
Oltre al vincitore del primo premio a cui andrà l’onore della copertina, altri 12 si sono classificati secondi e ad uno il terzo premio la cui foto sarà quella di chiusura del calendario.
Un calendario dalla duplice finalità: da un lato trovare risorse per la manutenzione della Basilica, dall’altro un aiuto concreto a famiglie in difficoltà.
Il bello che abbraccia il buono attraverso immagini che hanno lavorato sull’equilibrio tra un qui e un là e riordinato lo spazio per cercare infine un senso possibile dei luoghi e del tempo.
Scatti che hanno parlato nella loro lingua di dimensione, articolazioni, materia e ossa.
Non solo bellezza e arte, il concorso ha rappresentato anche, se non soprattutto, un momento di sinergia, di nuove collaborazioni, di approfondimenti, convivialità e turismo.
Tutto si è svolto in maniera perfetta e non è scontata l’efficienza. Non è scontata la professionalità, non è scontato il buono. E a nulla è a nessuno tutto questo è dovuto per legge o per eredità.
Quindi un grazie a queste persone speciali che hanno lavorato egregiamente dietro le quinte.
Due giorni, 14 scatti. Uno spazio brevissimo in cui addensare tutta l’intensità, la potenza, la profondità, la pienezza di cui la volontà del fare può essere capace.