Grande riconoscimento per la Compagnia “Acta Est Fabula” di Anagni che al Festival Roma Comic Off 2023 ha ottenuto le candidature a vincere un premio in quasi tutte le categorie del concorso teatrale.
Con lo spettacolo “La contrada del Diavolo”, portato in scena il 23 e 24 settembre al Teatro “E. Petrolini” di Roma, il gruppo anagnino infatti ha avuto le nomination per: migliore spettacolo, migliore regia, migliore testo, migliore attore protagonista, migliore attrice protagonista, migliore attrice non protagonista, due migliori attori non protagonisti, migliore scenografia e migliori costumi.
“Un risultato davvero sorprendente – spiega il regista Emilio Cacciatori ad anagnia.com – se si considera che quest’anno si sono presentate al concorso il doppio delle compagnie rispetto al 2022, con la presenza di attori professionisti certamente più conosciuti di noi. Questo risultato ci ricompensa del lavoro fatto dal gruppo in questo lungo periodo. Ringraziamo la giuria tecnica e quella popolare del riconoscimento. Ringraziamo soprattutto il nostro pubblico che ci segue ovunque e comunque e sempre numeroso. Con dieci candidature, “La Contrada del Diavolo” risulta la più votata del lotto delle pretendenti. Adesso non ci resta che sperare che il 29 ottobre, al Teatro De’ Servi di Roma, nella serata della premiazione, detta “La notte dei Cocci d’Oro”, si possa dare seguito al risultato raggiunto, portando a casa qualche premio”.
Emilio conclude citando i “protagonisti di questo successo”, e cioè: “Gianna Vari, Franco Stazi, Valerio Ponza, Angela Manunza, Diego Gidora, Giorgio Michelangeli, Nicoletta Sheqeri, Aurora Silvaggi, Simone Cacciatori, Ettore Manicuti, Deborah Raoli, Umberto Rontani, Giulia Riccobono e Janis Ipatia Lolli. Voglio ringraziare anche Cristian Noto che ci ha aiutato nel percorso di preparazione e il tecnico luci e suoni Mercurio Cenci. Un particolare ringraziamento a Enrico Lombardelli, autore delle bellissime canzoni che hanno dato un grande valore aggiunto per la riuscita dello spettacolo”.
la foto di copertina è di Carlo Ribaudo, che ringraziamo