di Silvia Scarselletta
Piglio, 03 novembre 2023. Sono le 17.59, il Castello Baronale è buio; click, clock: passa un minuto, poi, il rosso più luminoso. Una rivoluzione in sessanta secondi: sessanta secondi, sì, quelli che bastano per tirare uno schiaffo, quelli che bastano per uccidere una donna. Un numero apparentemente insignificante, eppure “sessanta” rappresenta la metà delle donne uccise in Italia solo nel 2023.
Le donne sono… sono cosa? Alcuni le definiscono un dono divino, altri portatrici di vita, muse dei poeti, madri, femmine, emblemi, forze della Natura. Eppure c’è ancora chi le ritiene semplici costole d’Adamo, parti che confluiscono, pezzi mancanti di un unico puzzle, l’uomo, tanto da sentirsi in diritto di maltrattarle, picchiarle, violentarle, ucciderle. Ma il messaggio biblico non era di certo questo: la donna come costola stava in realtà a significare che sarebbe stata sempre “complementare” all’uomo, niente di più, niente di meno.
Sessanta secondi.
In sessanta secondi una quindicenne decide di suicidarsi dopo essere stata vittima di sexting; una ventenne decide di diventare bulimica dopo essere stata vittima di body shaming; una fidanzata decide di truccarsi dopo aver ricevuto un pugno in faccia; una moglie chiama l’ambulanza dopo che il marito le ha buttato addosso l’acido per sfigurarla; una bambina chiama la polizia dopo aver trovato sua madre con un coltello in pancia.
Sessanta secondi, quelli che non sono stati concessi alle migliaia di donne uccise solo negli ultimi venti anni.
Sessanta secondi, quelli che basterebbero per ragionare prima di agire, per evitare tali soprusi, per porre fine a tanta ingiustizia.
Un semplice colore e un piccolo contributo che dà vita a una rivoluzione, a una protesta, a un “NO!” sempre più necessario; l’illuminazione monumentale del Castello Baronale alto di Piglio – attiva per tutto il mese di novembre – sarà accompagnata da una serie di iniziative che comprenderanno recensioni di film e presentazioni di opere letterarie a tema, con la speranza di sradicare tutte le discriminazioni e le disuguaglianze che limitano il raggiungimento della parità di genere, ma non è finita qui: si aprirà un concorso di poesia sul tema della parità di genere e contrasto alla violenza contro le donne e le poesie vincitrici saranno lette e premiate presso la Sala Consiliare del Comune; per partecipare basterà leggere il regolamento scansionando il QR code nella locandina allegata.
È così che il Comune di Piglio, nella persona di Maria Grazia Borgia, Delegata alle Pari Opportunità, vuole ricordare che il 25 novembre – generalmente conosciuto come “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne” – non è un semplice evento da calendario, in quanto “La mancanza di cultura – ci tiene a spiegare la consigliera – è spesso proprio ciò che genera e favorisce la violenza, e questo è il contributo che vogliamo dare, affinché le persone sappiano cosa succede troppo spesso nella vita di chi è troppo debole per chiedere aiuto, di chi preferisce, per paura, stare in silenzio; è necessario agire”.