di Giorgio Stirpe
L’anno più importante della storia calcistica del Frosinone si è chiuso all’Olimpico contro la Lazio. Uno tra gli scenari più belli del nostro calcio, degna cornice per dire addio ad un 2023 che ha regalato immense soddisfazioni al club canarino, alla tifoseria giallazzurra, ad un intero territorio.
La gara contro i biancocelesti si presentava difficile visto anche il ruolino di marcia dei biancazzurri in casa: tolta la sconfitta contro l’Inter nell’ultimo match casalingo, in precedenza gli uomini allenati da Sarri avevano battuto davanti al proprio pubblico Cagliari, Fiorentina e Atalanta. Seppur senza Immobile e Luis Alberto, le bocche da fuoco a disposizione del tecnico erano comunque di grande livello.
Di Francesco, dal canto suo, aveva chiesto ai suoi di tornare a fare punti dopo le sconfitte contro Lecce e Juventus, cercando di rimediare ad un ruolino di marcia in trasferta che, alla vigilia della sfida dell’Olimpico, aveva fruttato ai giallazzurri solamente due punti. Anche tra i canarini le assenze erano pesanti: out tutti i terzini di ruolo, il tecnico dei ciociari ha dovuto adattare sugli esterni Gelli e Garritano.
Alla fine ha avuto ragione la Lazio (3-1) brava a sfruttare gli errori di un Frosinone che ha chiuso questa fase dell’anno solare con un solo punto raccolto nelle ultime cinque partite.
LA GARA
Il Frosinone ha sofferto il pressing alto che la Lazio ha impresso dal fischio iniziale ma ha saputo tenere duro rispondendo colpo su colpo. Gli avversari hanno provato a far valere la propria maggiore caratura tecnica con fraseggi stretti, andando però a sbattere regolarmente sul muro Okoli, autore di un grande primo tempo. Primi 45′ minuti di battaglia, nel corso dei quali, alla fine dei conti, il Frosinone si è fatto preferire. La verve di Gelli e Garritano ha messo in difficoltà la difesa laziale. Dalle fasce i ciociari hanno costruito diverse opportunità (Kaio Jorge, Brescianini, Soulè) seppur non limpidissime, lasciando alla Lazio poco spazio per offendere. Una prestazione importante riconosciuta anche dai tifosi della Lazio che hanno fischiato i propri calciatori al termine della prima frazione.
Avvio di ripresa da sogno per il Frosinone trasformatosi improvvisamente in incubo a causa dell’ennesimo regalo gentilmente offerto agli avversari. Il gol su rigore di Soulè (concesso per fallo di mano di Guendouzi) al 57′ ha illuso i ciociari fin lì attenti e brillanti. Ma la tendenza della squadra di Di Francesco di farsi del male da sola, ha trovato conferma anche all’Olimpico, quando la Lazio sembrava in pugno, frastornata e incupita, con lo stadio a mugugnare.
Nel giro di due minuti (71′ e 72′) i gol di Castellanos e Isaksen, hanno ribaltato la partita. Imperdonabile in particolare l’errore di Garritano che ha fornito un assist agli avversari in occasione della rete del 2-1.
Frosinone non nuovo ad errori di questo genere che hanno pregiudicato quanto di buono fatto durante ormai numerose partite. Nel finale Patric ha chiuso la gara con il gol del 3-1.
LE PAROLE DI EUSEBIO DI FRANCESCO
“Abbiamo regalato il secondo gol, sono peccati di gioventù, non è la prima volta e siamo sempre qui a fare lo stesso discorso. Ci perdiamo dietro ingenuità, facciamo bene 70 minuti e poi ci ritroviamo a dover parlare di una sconfitta. Questo è un vero peccato”. Sono le parole di Eusebio Di Francesco, allenatore del Frosinone.
“Dobbiamo crescere nell’attenzione – ha proseguito il Mister – per non buttare quanto di buono riusciamo a fare nel corso delle partite. Analizzeremo gli ultimi 20 minuti che non dico siano stati come quelli di Cagliari ma quasi. Dobbiamo migliorare nelle gare esterne e ricominciare a fare punti perché il mese di Dicembre non è stato dei migliori sotto questo punto di vista.
UN 2023 INDIMENTICABILE
Un anno, come detto, da incorniciare. Nella sua prima parte il Frosinone, allenato da Grosso, si è riuscito ad imporre nel difficile campionato di Serie B con una cavalcata trionfale, contro ogni pronostico, occupando la prima posizione per 32 giornate su 38, mantenendo la vetta ininterrottamente a partire dalla decima giornata di campionato (in solitaria dalla undicesima) e ottenendo, con tre giornate d’anticipo, la terza promozione in Serie A nella sua storia, a quattro anni di distanza dall’ultima volta.
I canarini, in seguito alla vittoria conseguita in casa contro la Reggina, il Primo Maggio, sono stati matematicamente promossi nella massima serie ben con tre giornate di anticipo. Il successivo 13 maggio, grazie alla vittoria casalinga per 3-2 nello scontro diretto contro il Genoa, il Frosinone si è aggiudicato aritmeticamente la prima posizione, con una giornata di anticipo, conquistando la Coppa Nexus (che si assegna ai vincitori del campionato di B) per la prima volta nella sua storia.
In estate l’organico ha vissuto una rivoluzione: la squadra è stata cambiata nel profondo a cominciare dalla guida tecnica, affidata ad Eusebio Di Francesco, il quale con Angelozzi e il team societario, ha voluto puntare su giovani di talento e determinati ad imporsi nella massima serie. E i risultati sono stati convincenti. Il gruppo ha condotto una stagione davvero importante con la ciliegina sulla torta rappresentata dalla storica vittoria per 4-0 a Napoli in Coppa Italia, competizione per la quale, per la prima volta, il Frosinone si giocherà i quarti di finale.
Il 2024 è tutto da scrivere, il futuro non prevedibile ma le condizioni per continuare a fare bene ci sono tutte a patto che si migliori negli aspetti che hanno evidenziato le maggiori criticità.