A Gianluca Quadrini, Presidente del Gruppo di Forza Italia in Provincia, non vanno giù le parole che si leggono in una nota inviata dai consiglieri provinciali della Lega, Andrea Amata e Luca Zaccari, riguardo la richiesta al Presidente della Provincia di Frosinone, Luca di Stefano, di prendere seriamente in considerazione il declino del territorio e l’assunzione di responsabilità verso i suoi cittadini, così come già enunciato da loro in maniera maldestra al Consiglio Provinciale di insediamento.
Lo stesso Quadrini in una nota controbatte chiedendo ai leghisti dove fossero nascosti fino a qualche giorno fa: “rimango sconcertato e basito dal fatto che a pochi giorni dall’insediamento del nuovo consiglio provinciale, i consiglieri della Lega si siano tutto ad un tratto svegliati immotivatamente dopo che hanno condiviso un percorso con il presidente Di Stefano che, nonostante avessero perso le elezioni Presidenziali del dicembre 2022, ha voluto coinvolgere nell’amministrazione diretta della Provincia per tutto l’anno 2023 anche con Deleghe di prima fascia e per questo facevano parte di un progetto condiviso. Diversamente dagli annunci o meglio dire proclami che essi stessi rimproverano al Presidente Di Stefano, che sicuramente non ha bisogno di difensori d’ufficio – commenta Quadrini – in questo anno di legislatura e quindi di nuovo corso Presidenziale la nostra Provincia ha portato a casa ottimi risultati, ridando al territorio la giusta importanza e le giuste opportunità che merita. Il presidente Di Stefano ha dimostrato ampiamente di avere a cuore ogni comunità appartenente alla nostra Provincia e la nostra presenza costante sul territorio ne è stata la conferma. Siamo stati i portavoce delle criticità e delle necessità dei nostri comuni e quindi mi rincresce leggere queste note e queste parole rivolte sia al Presidente che a noi amministratori.
Ho dichiarato proprio pochi giorni fa – continua Quadrini – che auspicavo in un consiglio collaborativo, sinergico e che avesse come obiettivo il riassetto dell’Ente. Non lo scontro tra partiti. Per cui mi chiedo per loro cosa significhi cambiare rotta? Creare maggioranza e minoranza? Non mi risulta che Luca Di Stefano, come Ente di area vasta di secondo Livello, abbia voluto mai prendere in considerazione questi pesi diversi nell’amministrare la provincia, visto anche la decisione di assegnare le deleghe a tutti compreso loro che hanno avuto una delega di prima fascia, nonostante il loro non appoggio alla sua elezione”.
“Ho ascoltato attentamente le parole durante il primo consiglio provinciale del 2024. Il “bon ton” istituzionale prevede che al primo consiglio la priorità sia l’insediamento dei consiglieri e l’approvazione delle linee programmatiche nell’interesse del territorio e dei cittadini. Bisogna amministrare il paese e non fare polemica o proclami, soprattutto per chi torna in consiglio dopo aver già ricoperto un ruolo di garanzia come quello del Presidente del Consiglio, questo significa non rispettare la Ciociaria ed i suoi problemi. Oggi emerge dalle parole dei consiglieri Zaccari ed Amata che il problema sia Luca Di Stefano ed il suo consiglio, e quindi questo “assalto alla diligenza” dove fino a qualche ora fa si procedeva insieme, non giustifica un cambio di rotta repentino è quantomeno discutibile e fuori misura.”
Gianluca Quadrini puntualizza inoltre che la situazione in cui purtroppo versa la cartiera Remo de Medici non è legata alla mancata tempestività delle autorizzazioni provinciali, così come si vuol far credere “la Provincia in questo anno è tornata ad essere efficiente, efficace e soprattutto veloce, quello che chiedono le aziende. Infatti il rilascio delle autorizzazioni avviene in massimo trenta giorni dalla presentazione se tutta la documentazione è in regola, la provincia non ha legami con il ritardo delle autorizzazioni. L’autorizzazione che necessita la cartiera, dovrebbero sapere che è di competenza Regionale e la Lega ha autorevoli esponenti della provincia di Frosinone che ricoprono ruoli Assessorili in Regione ed anche Deputati che siedono in Parlamento e potrebbero, dall’alto del loro ruolo istituzionale, adoperarsi affinchè questi lavoratori abbiano la giusta attenzione che meritano con la risoluzione del problema occupazionale.
La situazione della Reno de Medici è una criticità che, in qualità di consigliere provinciale, mi vede coinvolto non dal punto di vista amministrativo, ma umano. Ho interpellato, infatti, i vertici regionali del mio partito affinché si attivino per una repentina risoluzione e si facciano promotori di tali istanze, visto il silenzio assordante di coloro che sono stati eletti o nominati dalla provincia di Frosinone”
“Credo sia arrivato il momento di rimboccarsi le maniche e lavorare. La Provincia, la dirigenza tecnica, il presidente Di Stefano e noi tutti consiglieri ci stiamo adoperando ogni giorno con tutte le nostre forze e non può essere, ancora una volta, il parafulmine di polemiche inutili e sterili da parte di persone insicure del loro futuro politico, viste anche le vicende a livello nazionale.
Ribadisco il mio impegno e la mia presenza costante per i cittadini, per il territorio intero e per la nostra Provincia, da oltre quindici anni, come amministratore di questo Ente, avendo a cuore questa istituzione, nella quale credo ed alla quale ho dedicato la maggior parte della mia vita politica e continuo a lavorare per ridarle la giusta centralità. Non abbiamo bisogno di parolieri ma di persone concrete e attive e con Luca, il mio PRESIDENTE, lo stiamo facendo. Loro, i Leghisti, con chi vogliono stare?”