di Giorgio Stirpe
Pari prezioso e pesante per il Frosinone a Verona (1-1), striscia di otto sconfitte consecutive in trasferta interrotta e soprattutto quattro punti conquistati dai ciociari nelle due partite considerate fondamentali per la salvezza, quelle contro il Cagliari e l’Hellas. Sono arrivate, finalmente, le risposte positive che Di Francesco bramava dai suoi, lontano dallo Stirpe, dove il terzo punto guadagnato in questa stagione ha un valore maggiore perché consente ai canarini di mantenere cinque punti di vantaggio dal terz’ultimo posto e tante squadre ancora dietro di sé.
Piena emergenza in difesa, soprattutto sulle corsie, dove ormai è lecito parlare di maledizione, dopo che anche Zortea ha accusato un problema e non è potuto scendere in campo. Di Francesco ha adattato terzini Gelli e Brescianini. Titolare, da subito, Demba Seck, da poco arrivato a Frosinone e immediatamente schierato nel tridente d’attacco giallazzurro, assieme a Kaio Jorge e Soulè. Il calciatore proveniente dal Torino ha, nelle sue caratteristiche, velocità e progressione, dunque il contropiedista che l’allenatore ciociaro non aveva e che, soprattutto in trasferta, potrà essere utile.
L’inizio di gara è stato difficoltoso per via della pressione immediatamente esercitata dai padroni di casa che ha costretto ad un paio di interventi Turati, seppur non difficili, e in generale ha obbligato ai ciociari di restare nella propria metà campo. I giallazzurri, forse per la prima volta in stagione, hanno così iniziato la gara in maniera guardinga, senza scomporsi, con compattezza, con atteggiamento diverso da quello mostrato fino ad oggi, prendendo campo pian piano, con il passare dei minuti, fino a riequilibrare completamente possesso palla fino al minuto 34 quando, con l’ennesimo incredibile errore (liscio in area e calcione di Bourabia ai danni di Noslin), il Frosinone ha regalato un calcio di rigore agli avversari ma un grande Turati ha rimesso a posto le cose neutralizzando il tiro dagli undici metri di Duda. L’estremo ciociaro, nelle ultime due partite, ha riscattato alcuni passaggi a vuoto e sta recuperando la stima completa dell’ambiente (quella di Di Francesco non è mai venuta meno).
Ha intuito, toccato anche un pò il pallone, ma non è riuscito di poco a neutralizzare anche il secondo rigore assegnato all’Hellas Verona, per un fallo di mano di uno sfortunato Bourabia (secondo rigore causato) che ha consentito ai padroni di casa con Suslov (penalty stavolta trasformato al 47′) di andare all’intervallo in vantaggio.
Per dare vivacità all’attacco e dare l’imprevedibilità mancata nei primi 45′, Di Francesco ha inserito, ad inizio ripresa, Ghedjemis al posto di un frastornato Bourabia, passando al 4-2-3-1. Mossa che ha dato vigore e coraggio ai giallazzurri, che sono ripresentati in campo con piglio diverso e la volontà di cambiare il corso alla propria opaca prestazione. Dall’altra parte il Verona ha probabilmente pensato da subito a gestire la gara e così si è assistito ad una partita dai ruoli esattamente invertiti. Si è dunque rivisto il vero Frosinone e il pari firmato da Kaio Jorge (al suo secondo centro consecutivo) ha riportato l’equilibrio. Una rete arrivata da calcio da fermo (angolo di Soulè e spizzata di Barrenechea per il tap-in del puntero brasiliano), che ha allungato lo score dei gol scaturiti da angoli o punizioni (14 su 29 totali) che vede il Frosinone tra le migliori, dell’intero torneo, in questa specialità.
I canarini non hanno smesso di giocare come sanno, andando vicino alla rete del sorpasso in diverse occasioni, anche quando il tecnico giallazzurro ha inserito Mazzitelli (rimasto in panchina per uno stato febbrile delle ore precedenti la partita) al posto di Seck, tornando al centrocampo a tre. Il capitano ha servito un gran pallone a Cheddira (87′) che non è riuscito ad indirizzare verso lo specchio il suo colpo di testa, davvero un peccato perchè la rete avrebbe avuto un peso decisivo per il prosieguo del campionato. Pari giusto e boccata d’ossigeno in vista di un ciclo di partite che definire difficile appare un eufemismo: contro Milan, Fiorentina, Roma e Juventus, i ciociari avranno il difficile compito di cercare di limitare i danni per ripartire poi di slancio con avversari più abbordabili.
IL TABELLINO
HELLAS VERONA-FROSINONE 1-1
VERONA: Montipò; Tchatchaoua, Dawidowicz, Magnani, Cabal (dal 44′ s.t. Vinagre); Duda (dal 36′ s.t. Silva), Serdar (dal 18′ s.t. Tavsan); Folorunsho, Suslov, Lazovic (dal 18′ s.t. Henry); Noslin (dal 36′ s.t. Cruz). All. Baroni.
FROSINONE: Turati; Gelli, Okoli, Romagnoli, Brescianini; Barrenechea, Bourabia (dal 1′ s.t. Ghedjemis), Harroui (dal 38′ s.t. Reiner); Soulé (dal 45′ s.t. Monterisi), Kaio Jorge (dal 38′ s.t. Cheddira), Seck (dal 25′ Mazzitelli). All. Di Francesco.
ARBITRO: La Penna
MARCATORI: 48′ p.t. Suslov, 12′ s.t. Kaio Jorge