Trascorse circa 24 ore dalla notizia riguardante il presunto rifiuto da parte di un noto hotel di Ferentino verso una prenotazione per dieci ragazzi autistici, che sarebbero stati accompagnati dalle proprie famiglie per il Capodanno all’Hotel Fontana Olente, non si placano le polemiche sulla decisione assunta dal responsabile dei locali, Giuseppe Poggiaroni. La struttura ricettiva delle Terme di Pompeo sulla via Casilina a Ferentino è nota in tutta Italia. A novembre aveva già ricevuto una telefonata dalle famiglie dei ragazzi che volevano prenotare per 40 persone all’Hotel. Ma solo negli ultimi giorni aveva confermato la volontà di passare il Capodanno a Ferentino informando la struttura della presenza di almeno 10 ragazzi autistici. Alla notizia l’Hotel avrebbe rifiutato spiegando che con i botti e tutti i festeggiamenti per l’arrivo del 2020 non era opportuno per i ragazzi autistici partecipare. Una risposta considerata dalle famiglie un rifiuto verso i ragazzi autistici, ma stasera i responsabili della struttura sono intervenuti nuovamente sulla vicenda. “Se abbiamo sbagliato e se abbiamo urtato la sensibilità di qualcuno – hanno spiegato dalle Terme di Pompeo – non era nostra intenzione farlo e di questo chiediamo comunque scusa. Ma la notizia di un “rifiuto ad accogliere un gruppo di ragazzi autistici” da parte di Terme Pompeo non solo non è vera così per come è apparsa ma rattrista e addolora la dirigenza e i dipendenti”. Poi le Terme Pompeo spiegano la loro versione dei fatti.
“Terme Pompeo- aggiungono dalla struttura ferentinate- è stata contattata a metà Novembre da parte di un gruppo di famiglie per una richiesta di soggiorno nel periodo di Capodanno. Alla segnalazione della presenza di dieci ragazzi autistici, la Direzione ha opportunamente ritenuto di dovere approfondire le modalità con le quali organizzare il soggiorno, contattando la referente del gruppo e mettendo a disposizione personale specializzato per trovare una soluzione ideale per i ragazzi, sottolineando le possibili necessità specifiche dovute agli spazi della struttura alberghiera e premurandosi di sapere se la presenza di molte persone ed una serie di fattori come musica e fuochi d’artificio, tipici di Capodanno, avrebbero richiesto accortezze particolari.
Il dialogo telefonico si è concluso con la decisione della referente del gruppo di famiglie di NON procedere con la prenotazione, ma da parte di Terme Pompeo non è mai stata negata la disponibilità al soggiorno. Al contrario abbiamo rinnovato l’invito a conoscere la struttura, i servizi che offre e la gentilezza del personale appena possibile e quando voluto”. “Terme Pompeo – concludono dalla nota struttura ricettiva – mantiene la sua tradizione centenaria di accoglienza e ribadisce che proprio verso le persone con disabilità pone la massima attenzione nel creare le migliori condizioni di permanenza e inclusività come sempre accaduto”. Ma la doccia fredda per le Terme di Pompeo potrebbe arrivare dalla Regione Lazio. Nella serata di ieri – lunedì 30 dicembre – l’assessorato alla Sanità e l’integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio, ha diffuso una nota nella quale si spiega quanto segue: “L’assessorato regionale alla Sanità e l’integrazione Sociosanitaria nel Lazio sta valutando la sospensione dell’accreditamento della struttura Fontana Olente-Terme di Pompeo di Ferentino per violazione del principio di eguaglianza nell’accesso alle strutture accreditate al servizio sanitario regionale (SSR). La sospensione è l’atto propedeutico alla revoca dell’accreditamento con il SSR”. Se ne saprà di più nei prossimi giorni. A chiedere un intervento in tal senso era stato l’esponente di Sinistra Italiana, Marco Maddalena. Il sindaco di Ferentino, Antonio Pompeo invece ha invitato i ragazzi e le loro famiglie a visitare e soggiornare Ferentino per ammirare le sue bellezze. Una storia brutta che ha fatto il giro dei social e che è destinata a far parlare di sé ancora per molto tempo.
Ferentino. Presunto rifiuto ad accogliere ragazzi autistici, i gestori dell’hotel Fontana Olente si scusano: “la notizia non è vera così per come è apparsa ma rattrista e addolora la dirigenza e i dipendenti”. Ma la Regione Lazio valuta la sospensione dell’accreditamento della struttura per violazione del principio di eguaglianza nell’accesso alle strutture accreditate al servizio sanitario regionale
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