Una giornata clou, si potrebbe dire, quella di oggi – 29 febbraio 2024 – al “Dante Alighieri” di Anagni-Fiuggi, diretto dal prof. Adriano Gioè: l’incontro con la celebre giornalista Federica Angeli, cronista di nera nota per le sue inchieste sulla criminalità organizzata (in particolare quella dei clan mafiosi di Ostia) e per questo sotto scorta dal 2013, ha suscitato un dibattito molto partecipato e intenso con gli studenti delle classi prime e seconde dell’Istituto, che ha coinvolto anche il figlio della Angeli stessa, Alessandro, testimone significativo di un percorso di crescita (da bambino ad adolescente) dove l’irruzione della mafia ha in qualche modo ridefinito, rafforzandoli, i legami e affetti familiari.
L’incontro con Federica Angeli, svoltosi presso l’Auditorium dell’Istituto, ha costituito un punto di svolta di un percorso di legalità intrapreso dagli studenti con la lettura di sue opere (“Il gioco di Lollo”, “A mano disarmata. Cronaca di millesettecento giorni sotto scorta” e “40 secondi. Willy Monteiro Duarte. La luce del coraggio e il buio della violenza”), che vedrà nella sua fase finale la partecipazione degli alunni al “Talent Antimafia” promosso dall’Associazione Antimafia Odv (referente la prof.ssa Raffaella Piscicelli).
Tra paure ricorrenti di pagare un prezzo troppo alto (“il momento più difficile: la benzina sotto la porta di casa” gettata dal clan degli Spada di Ostia) e la consapevolezza dei tempi lunghi della legalità, da un lato, e il sostegno dei figli (“Ho imparato da mia madre a non abbassare la testa e a gestire le emozioni più difficili … sicuramente la mia vita è cambiata molto: molti sacrifici, non l’ho presa bene, ma non ho mai provato un senso di rabbia nei confronti di mia madre”) e la convinzione che “la paura è un’emozione importante che ti fa attivare la risposta per superarla: il coraggio”, dall’altro, la Angeli ha concluso la sua appassionata e incalzante testimonianza di vita dedita alla lotta alla criminalità con un ricordo dell’insegnamento di Giovanni Falcone, che ha guidato e guida tuttora il suo percorso di donna, madre, moglie, cittadina e professionista: “la mafia è un fenomeno umano che ha un inizio e una fine”.
Un monito ai giovani studenti dell’Alighieri ad avere fiducia nella possibilità del cambiamento e a cercare sempre la verità.