a cura della dott.ssa Sara Palmieri Logopedista, Specialista in Comunicazione Aumentativa e Alternativa
Il 2 aprile è la Giornata dedicata alla consapevolezza sull’Autismo, termine che risuona frequentemente nella nostra vita quotidiana. Spesso alla parola “autismo”, al confronto diretto o indiretto con una persona autistica, reagiamo con un sentimento di inadeguatezza e di impotenza, tendendo ad assumere un atteggiamento pietistico e abilista, ignorando le caratteristiche peculiari di ciascuno.
L’autismo è una neurodivergenza, nonché un altro modo che la mente umana ha di funzionare. Il Manuale Diagnostico DSM V lo definisce come Disturbo dello Spettro Autistico proprio perché, sebbene le persone autistiche condividano dei caratteri comuni, ognuno di loro ha delle caratteristiche proprie e specifiche, esattamente come ognuno di noi. Il tema è complesso e sarebbe necessario discuterlo in sedi opportune per approfondirlo, qui vogliamo semplicemente soffermarci su un aspetto: la persona autistica, è prima di tutto una Persona e come tale ha bisogno di relazione, di entrare in contatto con il mondo e con l’altro per definirsi e riuscire a diventare ciò
che vuole essere.
La relazione si stabilisce se c’è una comunicazione. La comunicazione ci consente di entrare a far parte del mondo e di definire chi siamo, quali sono i nostri limiti e quali gli obiettivi. Essa è un diritto di ogni essere umano e rende possibile la partecipazione attiva all’interno del proprio ambiente e, di
conseguenza, l’aumento della qualità di vita. La nostra società è fondata sulla possibilità di garantire a ogni persona la partecipazione alla vita
della propria comunità, possibilità che deve essere garantita con e per le persone autistiche attraverso l’elaborazione di percorsi e strumenti che permettano di realizzare un’uguaglianza non solo formale, ma anche sostanziale.
Con l’intento di contribuire alla realizzazione di questo obiettivo, raccolgo una testimonianza del lavoro svolto all’interno della nostra città nella scuola primaria annessa al Convitto Nazionale “Regina Margherita“, diretta dal prof. Fabio Magliocchetti, grazie alla sinergia del corpo docenti, dell’assistente specialistica, dell’assistente alla comunicazione, e a tutto il personale scolastico che ha portato in scena, durante le festività natalizie, la rappresentazione teatrale Lo Schiaccianoci. I bambini si sono cimentati in un’esibizione recitata, cantata e ballata. Per portare a termine il lavoro, il personale scolastico ha selezionato i ruoli per ciascun bambino in base alle attitudini personali. Nel corso delle prove si è alimentata nel gruppo una forte sinergia, ognuno aveva un valore aggiunto ed era sostegno per l’altro nel superare le difficoltà.
Ciò che ha veramente contraddistinto per la prima volta un evento simile è stata la decisione unanime dei docenti di ricorrere all’utilizzo della Comunicazione Aumentativa e Alternativa (C.A.A.) per garantire la partecipazione massima di tutti.
La Comunicazione Aumentativa e Alternativa è un approccio centrato sulla persona, studia e, quando necessario, tenta di compensare disabilità comunicative temporanee o permanenti, limitazioni nelle attività e restrizioni alla partecipazione di persone con severi disturbi nella produzione del linguaggio e della parola e/o di comprensione, relativamente a modalità di comunicazione orale o scritta. Lo scopo della C.A.A. è l’aumento della partecipazione alla vita di ogni persona. La recita è stata adattata in C.A.A., tramite l’utilizzo di un’agenda visiva, in modo che tutti potessero comprenderne le diverse parti; le canzoni sono state adattate in C.A.A. e sono state proiettate durante la recita anche per il pubblico presente in sala, in modo che tutti potessero partecipare. Inoltre è stato utilizzato lo strumento VOCAs, che ha consentito di recitare la propria battuta anche alle persone che non hanno linguaggio verbale. Tutti i bambini si sono sentiti coinvolti in prima persona, ognuno ha espresso appieno se stesso, incontrandosi nella diversità dell’altro.
Questo è un esempio per riflettere sul messaggio che vogliamo trasmettere in questa giornata: l’autismo va conosciuto e compreso, ogni persona autistica con giusti mezzi e strumenti, in un mondo adattato che accoglie e non discrimina, può prendere parte alla società ed essere una persona che arricchisce il patrimonio comune senza sottrarre nulla agli altri. Occorre crederci, formarsi e viaggiare insieme. Lanciamo questo messaggio tratto dalla nostra esperienza di vita quotidiana che acquisiamo giorno dopo giorno e con l’idea ferma che ognuno di noi è fondamentale nella realizzazione della vita dell’altro e che con più conoscenza, comprensione e formazione di educatori, personale scolastico, docenti, ambiente sociale, operatori sanitari è possibile costruire una città aperta, adatta alle esigenze di tutti.