di Giorgio Stirpe
Un punto contro la rivelazione del campionato Bologna, una lunghezza in più in classifica. Poco? Tanto? Lo scopriremo solo vivendo. Di certo i giallazzurri avevano di fronte l’avversario più in forma del momento, ormai proiettato verso la conquista di un posto in Champions League e al cospetto degli emiliani, i ciociari non hanno sfigurato, anzi. Il primo tempo è stato di ottimo livello, nella ripresa qualche sofferenza di troppo e l’aiuto della dea bendata al 94’ che ha mantenuto il risultato sullo 0-0.
Non aver subito reti è un aspetto sicuramente importante in questo momento, iniezione di fiducia per il prosieguo del campionato, dopo tanti disastri difensivi che hanno penalizzato il cammino del Leone.
Per dare maggiore solidità Di Francesco ha infatti confermato la difesa a tre, disposizione che contro il Genoa aveva già reso più compatta la squadra, soprattutto lì dietro. In campo finalmente Bonifazi dopo la lunga sosta ai box, al fianco di Romagnoli e Okoli. In mezzo Barrenechea e Mazzitelli, con Zortea e Valeri sugli esterni, avanti Reinier e Soulè a sostegno di Cheddira. Insomma, un ritorno al modulo che, ad inizio campionato, aveva fatto sgranare gli occhi a tutta la Serie A.
L’approccio alla gara dei giallazzurri è stato il solito: avversario messo alle corde, molte occasioni create e sprecate (quella più clamorosa al 9’ con Cheddira solo davanti al portiere), belle trame in velocità, diversi corner guadagnati. Bologna in difficoltà ed incapace di reagire né di ripartire, perché l’aggressività degli uomini di Di Francesco ha spento sul nascere ogni tentativo degli ospiti di sfoderare la propria arma migliore: il contropiede.
Il portiere rossoblù Skorupski è dovuto intervenire in altre circostanze con parate piuttosto impegnative come quella sul colpo di testa di Okoli al 27’. Un ottimo Frosinone che avrebbe meritato di essere in vantaggio, al temine del primo tempo, per aver in pratica concesso poco o nulla (un paio di tentativi dal limite di Orsolini) alla squadra di Thiago Motta, che mai si era trovata così in difficoltà nel corso del fantastico campionato che il club emiliano sta conducendo in questa stagione.
L’unico canarino in ombra nella prima frazione, stranamente, è stato l’argentino Soulè, un po’ svagato e probabilmente meno a suo agio nella posizione più interna e non da ala pura.
L’inizio di ripresa è stato di tenore diverso, gara più equilibrata, con il Bologna che ha mantenuto maggiormente il possesso palla evitando di farsi schiacciare. Dall’altra parte il Frosinone non ha mostrato la stessa “ferocia” del primo tempo. Il match è rimasto dunque aperto e al 67’ anche Turati, fin lì mai impegnato, si è ritagliato un ruolo da protagonista stoppando l’occasione di Aebischer, arrivata al termine di una bella azione tutta in velocità e tocchi di prima da parte dei giocatori di maggior talento (Orsolini e Zirkzee) degli ospiti.
Di Francesco ha provato con il cambio tra Cheddira e Seck ad animare l’attacco del Frosinone, ma i brividi sono corsi sulla schiena dei calciatori e dei tifosi presenti allo Stirpe, al 82’, quando il Bologna si è reso pericolosissimo con il neo entrato Castro, sul quale l’intervento di Turati è stato difficile quanto decisivo. Nel finale i giallazzurri hanno sofferto le offensive dei bolognesi cercando di reggere l’urto e, grazie ad una buona dose di fortuna, al 94’, si sono salvati sulla traversa colpita da Ndoye e il miracolo di Turati.
Al termine della gara i calciatori hanno ricevuto il tripudio della Curva Nord che ha caricato l’ambiente con il coro “fino alla fine, dai Frosinone!”, invitando il gruppo ciociaro a non arrendersi mai.
LE PAROLE DI EUSEBIO DI FRANCESCO
“Bicchiere mezzo pieno per il nostro ottimo primo tempo in cui abbiamo messo in difficoltà il Bologna, abbiamo creato molti pericoli ai nostri avversari, dico ai miei ragazzi di tenersi stretto questo punto, la nostra salvezza passa da queste prestazioni contro una squadra forte e quarta in classifica. Ho messo Seck prima punta, può farlo, non avevamo in quel momento la possibilità di ripartire e ci ha fatto salire con qualità. Al 94’ abbiamo avuto fortuna, è praticamente la prima volta che ci va bene in questa stagione, ultimamente ci è sempre andata male, i finali per noi non sono mai stati il massimo. Soulè in questo momento a volte insiste troppo nel dribbling, è giovane, ha qualità, gli manca maturità, deve migliorare, ci darà tante altre soddisfazioni. Oggi siamo più solidi, meno belli, meno calcio sopraffino, è una scelta per arrivare all’obiettivo finale della salvezza. Sono contento per la prestazione di Bonifazi, era molto che non giocava, ha mantenuto tutti i 95’ minuti, ha dato esperienza, è stato prezioso“.
LE PAROLE DI THIAGO MOTTA
“Dobbiamo affrontare sempre le partite in modo intelligente, capire i momenti, le condizioni, sono contento che oggi ci siamo comportati da squadra. Nel primo tempo il Frosinone ha pressato molto alto, giocare alle 12.30, con il caldo, è stato un problema, il campo era secco e la palla andava meno veloce. Nel secondo tempo si è abbassata l’intensità dei nostri avversari, abbiamo creato tre chiare occasioni da gol che non abbiamo realizzato. Sono soddisfatto della prestazione un po’ meno del risultato perché giochiamo sempre per vincere“.