di Silvia Scarseletta
Si è svolta sabato 6 aprile presso l’Azienda Vini Giovanni Terenzi la prima degustazione verticale della Passerina Zerli. Una verticale consiste, sostanzialmente, in una degustazione dello stesso vino – della medesima cantina produttrice – nelle sue varie annate.
Il nome della Passerina presente sull’etichetta è “Zerli” e rappresenta la località del vigneto da dove è stata raccolta l’uva, un vigneto del 1962, trattato dai nonni dei produttori protagonisti e ancora oggi da loro curato.
“È stata a tutti gli effetti una scommessa – ammette, emozionato, Armando Terenzi – io in primis ero davvero titubante, non avevo i presupposti giusti per credere che potessimo ottenere qualcosa di valido, ma andando avanti mi rendevo conto che questo vino iniziava davvero a incuriosirmi e alla fine si è rivelato una grande vittoria; l’idea di fare un bianco nel legno è nata grazie a mia sorella Pina, a mio padre Giovanni e al nostro enologo Roberto Mazzer; grazie alla loro tenacia e forza di volontà oggi la Passerina Zerli è ancora qui con noi, con il suo primo imbottigliamento nel 2015.”
“A noi piace osare – aggiunge la produttrice Pina Terenzi – volevamo imbatterci in qualcosa di diverso. È stato importante per noi studiare insieme ad altri esperti l’evoluzione di un nuovo vino. “Il gusto di osare” era il titolo dell’evento e il coraggio di osare è stata la giusta dose di sana follia.”
Dopo aver fatto gli onori di casa, aver spiegato la storia del vino e le varie avventure trascorse durante gli anni della sua crescita ed evoluzione, i produttori danno il via alla degustazione verticale. La sala, in cui sono presenti sommelier, giornalisti, enologi e blogger esperti del mondo del vino, presenta postazioni ben curate, con calici predisposti alla degustazione di ogni annata e uno spazio apposito per trascrivere curiosità e commenti vari. Si parte dall’annata più recente della degustazione verticale, ossia il 2021, preceduta da una spiegazione e seguita poi dall’analisi del relatore A.I.S. Angelo Petracci, che guida i presenti ad apprezzare le varie sfumature che il vino presenta, i caratteri distintivi, le percezioni dell’olfatto e del gusto, fino a coglierne le varie evoluzioni nel tempo.
Zerli 2021:
Il vino palesa in modo molto evidente la sua freschezza e la sua integrità e dal movimento nel bicchiere si intravede la sua buona consistenza. Dal profilo olfattivo si sprigionano dei profumi precisi e ben riconoscibili, concentrati sulle note floreali e fruttate molto dolci, mentre dal profilo gustativo si conferma il tratto fresco e si determina una buona persistenza. È un vino corretto e preciso che riesce a evidenziare a tutti gli effetti le connotazioni della passerina.
Zerli 2020:
La tonalità cromatica è leggermente più intensa rispetto al vino precedente, ma il vino è ancora perfettamente integro. Il profilo olfattivo presenta un’evoluzione molto evidente: mentre prima la fragranza era floreale – fruttata, adesso abbiamo un floreale appassito. Per quanto concerne il profilo gustativo, invece, la sua sapidità riesce a determinare una scia di persistenza interessante che lo rende valido nella fase gustativa. L’evoluzione è senz’altro positiva.
Zerli 2019:
Dall’analisi visiva presenta un’eccezionale luminosità che promette già un prodotto integro; dal punto di vista olfattivo è un vino con un profumo meno incisivo rispetto alle annate precedenti, ma con note fruttate; per quanto riguarda il fattore gustativo, invece, la bocca è meno dinamica con un’acidità e sapidità meno presente ma che comunque assicura un buon equilibrio e una buona piacevolezza. Quest’annata ha sicuramente espresso tratti di maggiore delicatezza, di minore forza e prorompenza rispetto alle precedenti annate. È un vino in splendida maturità.
Zerli 2018:
L’impatto è dolce e molto gradevole, rimanda a sensazioni gustative di grande piacevolezza; si sente una trama alcolica importante, una freschezza non vibrante ma comunque evidente, con una chiusura pulita. È un vino in piena maturità, la trama sapida ne supporta l’equilibrio.
Zerli 2017:
Il colore presenta un’intensità minore; il profilo olfattivo è originale perché regala note di erbe aromatiche ancora non incontrate. Il profilo gustativo non presenta una marcata freschezza o sapidità, vi è un buon equilibrio tra la fase olfattiva e gustativa, con una trama alcolica che ha sfiorato quasi i 14°.
Zerli 2016:
È la primissima annata della degustazione verticale. Il profilo olfattivo è piacevole, giocato su note dolci che presentano note di evoluzione spinta e che ne confermano uno stadio di maturità estrema; il gusto ha un buon equilibrio e descrive perfettamente gli anni del vino.
La degustazione, seguita da un gustoso pranzo contadino offerto dall’azienda agli esperti del settore, si conclude con un attesissimo dibattito per terminare al meglio l’interessantissimo evento: ne è valsa la pena? Sì, ne è valsa la pena.