di Giorgio Stirpe
Vedi Napoli e poi sorridi! In questo modo potremmo cambiare il famoso detto napoletano per le soddisfazioni che quest’anno il Maradona ha regalato al Frosinone. Il pareggio per 2-2 è più che mai pesante per il prosieguo del campionato e per il traguardo salvezza, un punto arrivato nella giornata in cui probabilmente nessuno avrebbe scommesso su un risultato positivo. In cattedra Cheddira, autore della sua migliore prestazione stagionale: per lui una grande doppietta e un rigore procurato.
Di Francesco ha confermato la difesa a tre che bene aveva fatto nei precedenti due confronti contro Genoa e Bologna, dovendo però fare a meno di Bonifazi, davvero sfortunato, causa ennesimo problema fisico di una stagione tormentata. A centrocampo è tornato titolare Brescianini prezioso nelle due fasi: sempre presente quando c’è da attaccare così come quando occorre difendere.
Partita condizionata anche dal caldo, in una giornata estiva nella quale giocare alle 12.30 appare un “no sense” per tutti, tranne ovviamente per gli interessi di Lega e televisioni. Ma ormai, discutere su questi aspetti, è inutile. Il Napoli ci ha messo qualche minuto per carburare, lasciando l’iniziativa in partenza al Frosinone che, a partire dal 12’, è andato in grave difficoltà a causa del crescendo dei padroni di casa con Kvaratskhelia che tra linee è diventato un rebus per la squadra di Di Francesco, Osimhen stoccatore di tecnica e prestanza fisica (su di lui ottimo intervento di Turati) e il gran gol del nazionale Politano al 16’ con un sinistro a giro imprendibile per il portiere giallazzurro. Una rete che era da qualche minuto nell’aria e che ha messo immediatamente in salita la partita dei ciociari in uno stadio Maradona pieno e voglioso di vedere la vendetta del Napoli nei confronti di una Frosinone che, lo ricordiamo, e nel capoluogo partenopeo nessuno lo ha dimenticato, ha inflitto agli azzurri la più pesante sconfitta casalinga degli ultimi decenni, lo 0-4 in Coppa Italia dello scorso 19 dicembre 2023.
I padroni di casa hanno avuto il demerito di sbagliare almeno un paio di clamorose occasioni per il raddoppio tenendo in vita un Frosinone che ha avuto la grande chance al 30’ di pareggiare su un calcio di rigore che Cheddira è stato abile a procurarsi. Soulè, sempre glaciale in precedenza, ha accusato un pizzico di emozione che lo ha portato a calciare male tanto che Meret è riuscito a bloccare il sinistro dagli undici metri dell’argentino che conferma il suo momento no.
Con il consueto coraggio i giallazzurri sono rimasti in partita e l’ultimo quarto d’ora del primo tempo è stato positivo e propositivo ma non è bastato per evitare di andare al riposo sotto di una rete. Con altrettanto coraggio il Frosinone è tornato in campo, determinato a raddrizzare il risultato e al 50’, approfittando di un errore della difesa del Napoli, una gentile concessione di Meret, ha agguantato il pareggio con Cheddira, in grande giornata proprio davanti al club che ne detiene il cartellino.
Il risultato, però, è rimasto in equilibrio solo per una decina di minuti, esattamente fino al 62’ quando i giallazzurri hanno pagato l’ennesimo errore difensivo della stagione. In questa circostanza ha sbagliare è stato Valeri, pigro nel salire assieme ai compagni a tempo, per mettere in fuorigioco i giocatore del Napoli sugli sviluppi dell’azione iniziata da calcio d’angolo, e per Osimhen non è stato affatto difficile deviare in rete a due passi dalla linea di porta difesa da Turati. Una circostanza che ha mandato su tutte le furie Di Francesco, contrariato per la gestione di questa particolare fase della partita.
Ma il Frosinone se in questa stagione ha un merito, è sicuramente quello di non arrendersi mai. A testa bassa, ha assorbito la delusione della rete subita e si è immediatamente rimesso a giocare come sa. Il risultato è stata la splendida trama che ha portato Cheddira, al 72’ ad incornare il pallone servito da Zortea, alle spalle di Meret. Pareggio giusto e doppietta, inaspettata, per il centravanti della nazionale marocchina. Turati si è travestito da Superman ingaggiando un duello personale, vincendolo, con Kvaratskhelia, mentre Seck, al 82’, ha sfiorato il clamoroso ribaltone. La partita è rimasta intensa e viva ma il Frosinone ha tenuto testa ad un Napoli che alla fine ha schierato tutti gli attaccanti a disposizione. Il muro ha retto, un punto che vale davvero molto, terzo risultato utile di fila. I giallazzurri sono vivi, lo hanno dimostrato ancora una volta e domenica si va a Torino contro i granata.
LE PAROLE DI EUSEBIO DI FRANCESCO
Una partita giocata bene, con bella mentalità, ottima prestazione ma non ci possiamo accontentare se vogliamo raggiungere l’obiettivo, ecco perché alla fine mi sono un po’ arrabbiato. Cheddira è stato quello che ha giocato di più dall’inizio rispetto a Cuni e Kaio Jorge. Avevamo bisogno di un centravanti che faccia più gol possibile e speriamo che possa continuare su questa strada. Avevamo preparato la pressione sul portiere specialmente con Soulè, e siamo riusciti a fare gol. In questo momento abbiamo più solidità, ci manca la vittoria ma i tre risultati utili consecutivi ci danno forza e coraggio.