Non sono immagini da cartolina, quelle inviate dal circolo del Partito Democratico di Anagni a questa redazione a corredo della nota che segue e che pubblichiamo integralmente:
Con grande sorpresa apprendiamo che dai fondi triennali del Decreto 93, del Ministero dei beni artistici e culturali, Anagni resta fuori.
Uno schiaffo alla Città che mira ad uno sviluppo culturale, artistico, turistico – scrive in una nota il Circolo del PD- e che vede tradita la sua vocazione specifica, per la superficialità e incapacità dell’amministrazione Natalia e della sua Giunta.
Al Lazio son toccati ben 38 milioni di euro per musei, biblioteche e siti archeologici. Ad Anagni non manca nulla di questo! Eppure, eccetto qualcosa per la Cattedrale, il Comune di Anagni resta senza finanziamenti.
Questa bocciaturafa il paio con ciò che è sotto gli occhi di tutti: una Città piena di erbacce, sterpaglie e rifiuti in ogni angolo. Segno di una poca capacità di programmare interventi, per salvaguardare le bellezze anagnine.
Per cui ci chiediamo: qual era esattamente il significato di “Anagni Città d’arte e del turismo” tanto declamata dagli amministratori di centrodestra, in campagna elettorale?
Tre notti in hotel, per tre amministratori di centrodestra, ci sono costate 435 euro. Saranno stati soldi ben spesi? Che città saranno andati a raccontare alla Borsa internazionale del turismo di Milano? E al recente Vinitaly di Verona?