di Giorgio Stirpe
Se alla vigilia della sfida contro il Torino, in molti avrebbero firmato per strappare un punto alla squadra granata, dopo i 95 minuti di gara, se c’è una squadra che può rammaricarsi di non aver vinto, quella è proprio il Frosinone.
Sì, perché i giallazzurri hanno disputato una grande prova, imbrigliando un Torino svuotato, muovendo alla una classifica che, soprattutto in basso, sta regalando grandi sorprese, vedi la vittoria dell’Empoli sul Napoli, e dunque alza la quota per mantenere la categoria.
Per la squadra di Di Francesco è arrivato il quarto pareggio consecutivo, al termine di un ciclo terribile nel corso del quale è cresciuta in convinzione, attenzione e abnegazione, migliorando le debolezze, limitando gli errori che, in molte circostanze, hanno compromesso le partite.
Merito anche del cambio di modulo operato dal tecnico ciociaro che anche a Torino confermato lo schieramento delle ultime settimane, giocando con il 3-5-2 che ha dato maggiore solidità ad una squadra che aveva bisogno di sentirsi più compatta, soprattutto negli impegni in trasferta. I giallazzurri hanno rinunciato ad un uomo in attacco a favore di un mediano, Brescianini, che spesso si è fatto trovare sulla linea di Cheddira e Soulè, per andare a dar fastidio alla costruzione dal basso dei granata.
La mossa ha pagato perché il Torino non è riuscito ad attaccare in maniera pulita e serena per l’intero primo tempo, è stato il Frosinone a palleggiare di più e rendersi pericoloso in diverse circostanze: una bella azione personale di Soulè il cui tiro non è andato lontano dal palo destro della porta difesa da Milinkovic – Savic, una conclusione insidiosa dalla distanza di Valeri (23’) e un’incursione di Mazzitelli al 36’ che avrebbe meritato maggior fortuna e un tentativo di Cheddira nei pressi dell’area piccola.
Poche le chance lasciate ai padroni di casa che hanno provato, soprattutto con Bellanova sulla destra, a scardinare l’assetto giallazzuro, sempre ordinato e attento in tutte le sue componenti. Un paio di conclusioni di Zapata (una piuttosto pericolosa in piena area di rigore) e poco altro per gli uomini di Juric, merito dei ciociari, concentrati e aggressivi per tutti i primi 45’ del match.
L’inizio di ripresa ha visto un Torino leggermente più in partita rispetto al primo tempo ma il Frosinone ha continuato a controllare rischiando solo sul tiro di Okereke, lasciato libero al limite dell’area di rigore. E’ stato solo un momento di debolezza, perché gli ospiti sono tornati a crescere, e l’occasione vera l’ha avuta proprio la squadra di Di Francesco, con Cheddira, al 58’ la cui fuga, dopo l’errore di Rodriguez, è stata fermata in angolo dall’estremo difensore granata.
La pochezza offensiva dei piemontesi è stata anche indotta da una grande prestazione di Romagnoli (forse la migliore dall’inizio del campionato), che ha messo la museruola a Zapata per tutta la partita, rendendo la giornata dell’attaccante venezuelano più difficile di quanto, probabilmente, anche lui stesso si aspettasse.
Visto l’andamento della partita, nel finale Di Francesco ha, giustamente, provato e creduto di poterla anche vincere e l’ingresso di Seck al posto di Brescianini al 78’, è stata la mossa coraggiosa per provare a scardinare la difesa del Torino che, lo ricordiamo, aveva per ben undici volte mantenuto la propria porta inviolata in casa nel corso di questa stagione.
Nei minuti finali è mancato il guizzo, ma è stato anche importante non subire gol. E’ arrivato così il pareggio che ha chiuso in maniera positiva un ciclo molto difficile contro Genoa, Bologna, Napoli e Torino, dal quale non ci si poteva aspettare di più.
Per la salvezza saranno decisive le prossime due gare contro Salernitana e Empoli. Al termine di questi fondamentali 180’ si capirà di più sulla corsa alla salvezza che vede, oggi più che mai, il Frosinone in corsa.
LE PAROLE DI EUSEBIO DI FRANCESCO
Siamo un po’ mancati come lucidità negli ultimi metri dove potevamo concretizzare le opportunità che abbiamo avuto. E’ un vero peccato perché abbiamo concesso davvero poco al Torino. Con un pizzico i qualità in più potevamo vincere.
Faccio comunque i complimenti ai ragazzi per la prestazione, ma non possiamo più permetterci di sbagliare così tanto. La prossima partita contro la Salernitana sarà la più importante della stagione.