Un’area verde a ridosso de La Macchia di Anagni, a pochi chilometri dalla via Casilina e dal centro cittadino, non lontano dai principali quartieri periferici della città dove sono presenti uffici, supermercati, attività commerciali; è quella della zona di via Colle Castello, a due passi – anche – dall’ex stabilimento Winchester, oggi preda degli incivili.
Qui, le segnalazioni arrivano alla nostra redazione con frequenza quasi quotidiana. L’ultima, in ordine di tempo, ci è stata inviata dal nostro affezionato lettore Beppe Palombo, sindacalista ed attivista di lungo corso oggi felicemente in pensione, residente proprio in quelle zone. “L’area in cui vivo – spiega Palombo ad anagnia.com – è contaminata dalla presenza di notevoli quantità e tipologie di rifiuti, pericolosi e non, depositati a cielo aperto. Vere e proprie discariche non autorizzate sono state rinvenute in diversi punti delle strade di questa zona”.
Accompagnati da Beppe ci siamo recati in perlustrazione nella zona; nel corso del nostro “tour” abbiamo individuato – tra l’altro – delle grosse ecoballe abbandonate a bordo strada contenenti materiale di risulta, forse di lavori edili effettuati in zona; in altri punti della strada giacevano rifiuti urbani, tubicini di plastica per l’irrigazione, lastre di vetro, guaina bituminosa, elettrodomestici dismessi. Inoltre, nell’area cosidetta della Nocicchia abbiamo rinvenuto numerosi sacchi di materiale plastico di grandi dimensioni contenenti rifiuti non caratterizzati, oltre a tanti rifiuti già dati alle fiamme.
“La zona e le strade presso le quali sono stati depositati i rifiuti speciali e pericolosi versano in condizioni di precarietà ambientale e rappresentano un elevato rischio di inquinamento per il suolo su cui tali rifiuti sono stati abbandonati e costituiscono, pertanto, pericolo per la pubblica salute e andrebbero certamente rimossi e smaltiti correttamente. Ovviamente a spese della collettività. L’abbandono dei rifiuti in strada – lo ricordiamo – è diventato un reato penale passibile di elevate sanzioni amministrative e denuncia. Una modifica del testo unico ambientale (decreto legislativo 152/2006) ha trasformato, dallo scorso 10 ottobre, l’abbandono e il deposito incontrollato di rifiuti da parte di un privato cittadino in illecito penale.
Quindi, non più la sanzione amministrativa pecuniaria da trecento euro a tremila euro (in caso di rifiuti pericolosi, la sanzione amministrativa era aumentata fino al doppio), bensì una sanzione penalmente. Se sorpresi ad abbandonare qualsiasi rifiuto scatta la sanzione penale da 1.000 a 10.000 euro per gli abbandoni di rifiuti effettuati anche da un comune cittadino privato, al pari di quelli effettuati da un titolare d’impresa o responsabile di ente. Per questi la disciplina sanzionatoria resta immutata: l’arresto da tre mesi ad un anno o l’ammenda da 2.600 a 26 mila euro se si tratta di rifiuti non pericolosi; l’arresto da sei mesi e due anni o l’ammenda da 2.600 a 26 mila euro, se si tratta di rifiuti pericolosi.