Prospettive di sviluppo per un tipo di turismo slow, rispettoso e responsabile. Con una molteplicità di valenze: dai paesaggi emozionali al patrimonio storico-artistico, ai prodotti tipici e artigianali, alle tradizioni, agli eventi, alla cultura. È quello che immagina Carlo Marino, assessore alla Cultura e – appunto – al Turismo al Comune di Anagni; per alcuni – in gran parte suoi sostenitori – la strada verso una vincente formula di turismo di territorio è quella giusta. Per altri – in gran parte detrattori – Anagni ha ancora molto da imparare da altre città. Terminato il ponte lungo del 25 aprile, abbiamo colto l’occasione per porgere all’assessore alcune domande. Ecco cosa ci ha risposto:
Un ponte lungo, quello del 25 aprile, che ha portato ad Anagni moltissimi visitatori provenienti da ogni parte d’Italia…
C’è – chiaramente – soddisfazione per il lavoro svolto dall’amministrazione, dalla Pro loco, dalle guide turistiche e anche da tutto il comparto commerciale che ha risposto bene dal punto di vista dell’accoglienza e dell’ospitalità. I commenti sulle bellezze della nostra città sono sempre molto positivi e laddove ci sono aspetti da migliorare, che ci sono e ce ne saranno sempre, i dati raccolti sono da analizzare, per intervenire con migliorie che garantiscano un’esperienza completa e sempre più appagante.
Centinaia di persone – migliaia, anzi – in visita in città; a conti fatti, però, sembrerebbe che questo sia un tipo di turismo “mordi e fuggi” che prevale sulla stanzialità. I responsi dei ponti festivi (Pasqua, il 25 aprile e quello che si concluderà dopo il primo maggio) sono positivi, ma hanno evidenziato proprio questo problema, che resta alla fine il principale.
Quello del turismo mordi e fuggi è il problema di tutte le realtà turistiche delle nostre stesse dimensioni. Fermo restando che i numeri ci dicono che crescono i B&B e che dormire ad Anagni senza prenotare in largo anticipo è praticamente impossibile, io credo che si stia facendo tanto per allungare quel famoso tempo di permanenza in città: prima era solo la visita in Cattedrale, oggi realtà come Palazzo Bonifacio, Casa Barnekow, la Casa della Cultura, il Quartiere Cerere, il Museo Archeologico Ernico e le Associazioni delle Contrade stanno lavorando bene per fare in modo che l’offerta culturale percepita sia più ampia.
Quello che mi aspetto nel prossimo futuro è uno sforzo in più da parte di tutti, per un ulteriore potenziamento del turismo enogastronomico che è una fetta importante che non va trascurata, ma bisogna saperla attrarre e oggi i social sono uno strumento accessibile a tutti per potenziare la visibilità e l’attrattività di Anagni: solo con un lavoro congiunto avremo la pienezza del tempo dei visitatori.
Ha avuto modo di prendere visione del video girato e pubblicato sulla pagina del Quartiere Cerere in cui si vedono centinaia di scooter scendere lungo il corso Vittorio Emanuele? Come si conciliano questo tipo di eventi motoristici con le giornate ecologiche organizzate dal Comune durante l’anno?
Se tre minuti di passaggio di motori in centro storico significa avere una cassa di risonanza potente, siamo disposti a correre il rischio, una tantum. Del resto dopo anni e anni di inquinamento, non possiamo cadere nella trappola di chi grida allo scandalo. In futuro non lo so, per adesso siamo concentrati a raggiungere un obiettivo e sappiamo ponderare opportunità e conseguenze.
Un altro problema segnalato e forse mai affrontato seriamente – forse perché ritenuto di secondaria importanza – è quello dei bagni pubblici. Quello di vicolo dell’Orologio è chiuso ed inutilizzabile; discorso pressoché identico per quanto riguarda quello sito nei pressi della Cattedrale di Santa Maria Annunziata, inaugurato assieme alla piazzetta di San Michele lo scorso maggio ma mai entrato in funzione. È questo un problema che l’amministrazione comunale intende affrontare, anche in vista dell’estate, o – di fatto – visitatori e residenti in caso di bisogno dovranno continuare ad adattarsi a trovare soluzioni… di fortuna?
È vero e con il sindaco c’è piena sintonia su questo punto e crediamo di poter risolvere questo problema prima del Giubileo. La ringrazio di aver posto la domanda, perché mi darà modo di portare il punto all’attenzione dell’amministrazione affinché si risolva velocemente.
Mi scusi se insisto su questo tema, assessore; velocemente quanto? Prima del Giubileo può anche voler dire dopo l’estate: il problema dei bagni pubblici è così complesso da non poter essere risolto nell’immediato?
Per la costruzione di nuovi bagni pubblici – per esempio quelli previsti al multipiano di via della Sanità o nella parte bassa della città – ci vuole un po’ di tempo, per ammodernare quelli nelle vicinanze di piazza Cavour e sotto piazza Innocenzo III, ovvero quelli esistenti, l’obiettivo è essere pronti in estate.
C’è anche chi dice che in questi giorni la città non si trovasse nelle migliori condizioni di presentabilità a partire dal fatto che vicoli e mura erano infestate da erbacce: Lei è d’accordo con questa affermazione?
Che la città non fosse presentabile non è assolutamente vero. È vero però che nonostante il grande impegno e l’ottimo lavoro di Riccardo Natalia e di qualche operatore anagnino che tiene molto alla città, abbiamo dei problemi con la ditta della nettezza urbana. Una ditta che ci siamo ritrovati e che negli altri paesi svolge egregiamente il proprio lavoro mentre ad Anagni no.
Crediamo che il problema sia del management locale per questo il sindaco ha convocato il management centrale proprio per illustrare le criticità riscontrate. Detto questo voglio rassicurare tutti i cittadini perché l’Ufficio tecnico è al lavoro per migliorare anche questa situazione. Nella pubblica amministrazione non è sempre facile come sembra programmare gli interventi ma non c’è dubbio che dobbiamo migliorare, ne siamo più consapevoli di quanto potrebbe sembrare.
In conclusione, turismo ad Anagni: cosa è stato fatto e cosa c’è ancora da fare?
È stato fatto quello che è sotto gli occhi di tutti: abbiamo presenziato eventi, creato Reti, lavorato su tutti i tavoli dell’Associazionismo, lavorato sui canali social, sensibilizzato i commercianti, fatto il possibile per aprire e rendere fruibili strutture, ideato e realizzato eventi, potenziato le manifestazioni storiche della città.
C’è da fare tanto: c’è da migliorare le infrastrutture esistenti e crearne nuove (come i parcheggi), rendere pedonabile il Corso, creare la cultura del turismo e continuare a lavoro su tutti i fronti.
Forse si poteva partire al contrario, ci direte voi. Forse sì, ma Anagni non poteva più aspettare per farsi conoscere e abbiamo cavalcato l’onda del Covid anche consapevoli di tutto questo; ci sono però dei treni che è meglio non perdere, poi a bordo ci si sistema meglio.