Apprendo dall’intervista fatta al primo cittadino di Anagni, il Sindaco Daniele Natalia, apparsa su questa testata online, che verrà restituito lustro al vicolo San Michele. E’ cosa giusta e buona, non possiamo che gioirne tutti. Dell’opera che porterà alla realizzazione dei bagni pubblici e di un parcheggio non trovo traccia, probabilmente è tra le righe… Dove verrà messa in atto l’opera è probabilmente nell’area sottostante a Piazza Innocenzo III che si affaccia sul vicolo San Michele e che abbraccia Palazzo Bonifacio VIII. Le scale che collegano Piazza Innocenzo III con via Dante verranno recuperate e valorizzate invece, da quanto si evince da un recente post su Facebook scritto dall’attuale Sindaco.
Un’area, che attualmente, nonostante i cittadini ivi residenti hanno cercato di conservarne il decoro, curando il giardino a proprie spese e che forse andrebbe, questa sì valorizzata come Giardino della memoria, con targa rievocativa di quanto accaduto, arricchito con panchine a disposizione del pubblico.
Da tempo, a sentire anche i commenti dei turisti, versa in un degrado e incuria (manca qualsiasi illuminazione pubblica) che a colpo d’occhio colpisce tutti. Eppure, un’area fatta in passato di orti ed ad oggi nonostante tutto resistono le piante, l’alloro, la begonia, gli oleandri, la magnolia, probabilmente piantate per onorare gli anagnini rimasti sotto le macerie causate dalle bombe della Seconda guerra mondiale. (Anzi proprio per questo andrebbe sostituito il grande abete, sicuramente non autoctono, che, nelle giornate di vento e pioggia, come successo negli ultimi tempi, incombe minaccioso sui passanti, con un ulivo che riconsegnerebbe agli anagnini il fascino di questo sito su cui insiste anche il Palazzo di Bonifacio VIII)
Mi chiedo: chi può gioire per la realizzazione dei bagni e di un parcheggio nell’area del centro storico zona A che non teme confronti con altri borghi italiani? I committenti del progetto? Ovvero la precedente Amministrazione comunale? L’attuale? I politici anagnini tutti? Gioiranno le Associazioni ambientaliste e quelle civiche? I ceti residenti? I commercianti ovvero i proprietari di B&B, bar, pub, pizzeria, ristoranti?
(A proposito di bagni pubblici, invece di creare orrende strutture exnovo, perché non utilizzare, come avviene in altrettanto importanti centri storici, Gubbio, Matera, Ascoli Piceno, etc., locali praticamente inutilizzati su strada, ovviamente stipulando accordi economici con i proprietari di tali locali?)
Perché è in questo momento in cima alle priorità dell’agenda politica?
In Italia anche le cose belle accadono. Solo alcuni progettisti lo dimostrano. E’ con la cultura che si vince da Torino a Matera, si è scritto molto sui conti che fanno lievitare i bilanci grazie alla tutela del patrimonio storico-culturale e paesaggistico. La Bellezza, nutre le menti delle persone e da lì scaturisce tutto il resto, così pare.
Ma il peggio forse è accaduto, sul tavolo c’è una consistente spesa per un parcheggio e bagni pubblici il cui ritorno qualificante possibile non si capisce, considerando la volontà politica di questa Amministrazione comunale di recuperare il parcheggio di San Giorgetto e di Piscina e di liberare l’area del centro storico dalle macchine. Quel budget forse sarebbe più utile destinarlo per le necessità in cui versa il paese.
Incontro settimanalmente in media 342 studenti liceali, adolescenti, giovanissimi come la svedese Greta Thunberg. Chiedono chiarezza alla politica, sono loro che mi insegnano come svelare la vita bugiarda degli adulti che stanno condannando le generazioni future a vivere su una Terra resa inospitale non solo dal riscaldamento globale.
Condividono con altri giovani le battaglie delle minoranze, sono le più belle. Regalano gioie vere. Sono i volti a vincere più delle parole, gli sguardi a dire e negare gli scempi.
Vorrei evitare un fraintendimento, ovvero il rischio che qualcuno tragga la “lezione” sbagliata da quanto ho scritto. Ciascuno di noi vive in un sistema interconnesso, non siamo frammenti isolati ma siamo nella rete della vita, tutti. E’ tutta n’atra storia…
articolo a cura di Valeria Trossi
per la foto ringraziamo il sig. Giuseppe