Disagi – tanti – non solo per l’utenza ma anche per gli addetti allo sportello che da due giorni (ieri, 6 maggio 2024, e oggi) cercano di fare fronte – come possono – alle esigenze dei tanti che, provenendo da tutto il comprensorio, si rivolgono a loro per prenotare visite, esami diagnostici e specialistici.
Tutto a causa del taglio di diverse ore mensili di apertura di sportello; i motivi di tale riduzione sono da ricercare nel rapporto, particolarmente complesso, tra la GPI – società con sede a Trento – che detiene la gestione della prenotazione degli esami e l’ASL di Frosinone.
Il problema – dicevamo – coinvolge sia gli utenti (questa mattina sono state oltre 300 le persone che nell’arco della mattinata si sono rivolte agli sportelli del CUP di Anagni a fronte di soli tre sportelli attivi) sia, appunto, gli stessi dipendenti GPI, i quali con il taglio delle ore si trovati agli sportelli con molte più persone da gestire nello stesso tempo a disposizione e con meno personale attivo.
L’appalto per il servizio CUP attuale in provincia di Frosinone ha avuto inizio il 1° dicembre 2018, conseguentemente ad una gara regionale centralizzata. Sull’albo pretorio aziendale è stato comunicato il dettaglio del contratto iniziale, che prevedeva 3738 ore totali e garantiva la piena tutela del personale impiegato alle stesse condizioni preesistenti. Nonostante alcune modifiche minori, si è continuato a operare con quel monte ore e quella pianta organica fino all’inizio del 2020, quando è sopraggiunta l’emergenza Covid-19.
Da quel momento, il contratto di servizio è stato completamente modificato, sia nella natura delle attività richieste sia nel totale delle ore. Utilizzando note interne, l’ASL ha richiesto alla GPI s.p.a. ulteriori ore e quindi personale per gestire varie attività (drive-in, vaccinazioni, igiene e sanità pubblica, scelta del medico…) connesse all’emergenza sanitaria. Questo si è protratto fino alla fine dell’emergenza sanitaria da Covid-19, quando sono però rimasti attivi servizi extra-gara quali appunto la scelta del medico, esenzioni ticket, e alcuni supporti amministrativi per un totale di 670 ore extra rispetto alla gara originaria.
“Per questi servizi extra però non c’è mai stata una delibera che autorizzasse alla spesa extra – spiegano dalla FIALS, Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità – a ottobre del 2022, l’azienda GPI aveva proceduto a stabilizzare parte dei lavoratori assunti a tempo determinato per l’emergenza sanitaria, 11 unità, e di conseguenza stabilizzava l’aumento di ore dato ad alcuni del personale già impiegato. Il monte ore complessivo aumenta di circa 700 ore e serviva a coprire i servizi richiesti dalla ASL a GPI per queste 670 ore extra. A quanto ci risulta, finita l’emergenza sanitaria, l’ASL ha iniziato a pagare all’azienda GPI le sole 3738 ore stabilite dal contratto originario e il mancato pagamento delle restanti 670 ore si è protratto per molti mesi. Durante questi mesi, l’azienda GPI ha continuato a fornire i servizi per queste ore. Adesso, improvvisamente, a maggio 2024 si è deciso di interrompere un servizio che non viene pagato e si è tornati a fornirlo per le sole 3732 ore originarie indicate in delibera. Le ore sono le stesse di allora quando però veniva eseguito il solo servizio CUP, e non anche scelta del medico ed esenzioni. Ad esempio, nel caso di Anagni, le ore attuali con il taglio di questi giorni, sono le stesse che c’erano nel 2018, però adesso due postazioni per un totale di 62 ore, e 20 ore per recall e altro, sono state sottratte da quelle che erano le ore del CUP per dedicarle a questi servizi. Nel frattempo su questa sede erano state assunte tre persone per operare in quei servizi, e ovviamente ora con la riduzione delle ore, si crea un problema di servizio all’utenza, ma anche un problema di tipo occupazionale e salariale“.
“Una sorta di precariato autorizzato a tempo indeterminato – spiegano, sottovoce, alcuni dipendenti della società che ha in appalto il servizio – questo è il nostro sistema sanitario regionale, fatto pressoché di esternalizzazioni. Eppure da molti anni impiegati e impiegate forniscono un servizio qualificato nella gestione di numerosi ed importantissimi servizi per la comunità e per l’azienda stessa”.