Una soluzione di comodo, che però… nulla risolve; anzi, peggiora la situazione. È quella intrapresa – per così dire – poche ore dopo la pubblicazione del nostro articolo sulla riduzione del personale agli sportelli dei centri unici di prenotazione della provincia di Frosinone e che è consistita, di fatto, nell’accorpamento dell’ufficio per la scelta del Medico/esenzioni con il CUP. A partire da questa mattina – mercoledì 8 maggio 2024 – ad Anagni in cinque metri di sportelli riservati al CUP sono presenti cinque operatori, con le diverse mansioni di cui sopra.
Con tale soluzione, il disagio all’utenza si riduce di molto ma restano problemi grossi quali – ad esempio – quello del diritto alla privacy: le pratiche di scelta medico ed esenzioni spesso si basano su dati personali molto sensibili, che ora diventano di pubblico dominio.
C’è – poi – il problema del blocco degli sportelli che può arrivare a durare ore intere quando si fanno le pratiche agli stranieri i quali – ogni 6/12 mesi – devono rinnovare l’iscrizione e la scelta del medico: basti pensare che ogni pratica al conteggio statistico vale 1, ma di fatto porta via 20 minuti.
Ultimo, ma non meno importante, il problema occupazionale: solo su Anagni sono tre le persone che operano per quel servizio da ormai tre anni; depennare quelle ore può voler significare due cose: lasciare tre persone senza lavoro oppure ridurre lo stipendio a dieci persone, molte delle quali lavorano da quasi 20 anni sul servizio.
A FROSINONE “UNA MATTINATA DA DIMENTICARE” PER DECINE DI PERSONE
In ogni caso, i disagi – come detto – non riguardano solo il centro di Anagni. Per quanto riguarda il capoluogo, anche oggi si sono verificati gravi problemi. Ci scrive una nostra affezionata lettrice di Ferentino: “un vero e proprio delirio; oggi alle 12.30 prima di me c’erano 60 persone. Dopo mezz’ora, la situazione è rimasta pressoché invariata con la differenza che è rimasto un solo sportello aperto. Impossibile rimanere. Dopo quasi un’ora e mezza di ritardo alla visita in ematologia e un buco nell’acqua alla farmacia dell’ospedale dove non si trova la Lenadomide, farmaco importantissimo per il mieloma multiplo, sono andata via. Mattinata da dimenticare, ma che purtroppo credo si ripeterà”.
AD ALATRI VIBRANTI PROTESTE DEGLI UTENTI, ARRIVANO I CARABINIERI
Per quanto riguarda il CUP di Alatri, invece, per riportare la calma si è reso necessario l’intervento dei Carabinieri: chiusi gli sportelli – come da orario – alle 11.30, oltre 50 persone non hanno potuto avere accesso ai servizi, con tanto di proteste anche piuttosto vibranti.
LA NOTA DEL PARTITO DEMOCRATICO DI ANAGNI: “DALLA REGIONE LAZIO SOLO PAROLE PORTATE VIA DAL VENTO”
Sul problema è intervenuto – oggi – anche il Partito Democratico di Anagni: “la riduzione del personale (da cinque a tre unità) da parte della ASL sta producendo giorni di disagi indescrivibili, con cittadini costretti ad andare via per disperazione. Inoltre abbiamo potuto verificare che sono mesi che non esiste più il servizio del rinnovo patenti – denuncia il Circolo PD anagnino – mancando la figura del medico legale. Pare addirittura che qualche medico rifiuti di venire ad Anagni. I cittadini, pensiamo soprattutto ai più anziani, sono costretti a prendere appuntamento ad Alatri o a Frosinone oppure presso agenzie private. Che male hanno fatto i cittadini di Anagni e del comprensorio per meritare tutto questo?”.
“La Regione Lazio – incalza il PD guidato da Francesco Sordo – continua a promettere personale medico e infermieristico, servizi e rilancio ma per il momento sono parole portate via dal vento. Infine ci viene segnalato il problema parcheggi del personale – concludono i democratici- che la ASL non ha risolto e che però costringe a utilizzare quello comunale a pagamento. Un disagio che si triplica per anziani e disabili che devono accedere alla struttura di via Onorato Capo. Facciamo un appello forte all’amministrazione comunale. Parlino con la ASL e risolvano il problema parcheggi per dipendenti e pazienti. Si diano una svegliata. Il sindaco Daniele Natalia chiami il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e faccia valere, se ci sono, tutti i buoni uffici di cui si è cerimoniato in campagna elettorale, per ridare servizi sanitari dignitosi alla Cittá e al comprensorio”.