In una nota inviata a questo giornale – primo a segnalare alcuni giorni fa i gravi disagi patiti dagli utenti dei centri unici di prenotazione della provincia di Frosinone a seguito della riduzione del monte ore del personale agli sportelli – la Federazione Italiana Lavoratori della Sanità (FIALS) interviene – si legge – “in seguito alle dichiarazioni di non precisate fonti all’interno dell’Azienda ASL, riportate da un articolo” pubblicato su un noto quotidiano locale “in data 12 maggio 2024, per dissipare le inesattezze e chiarire la situazione attuale”.
“Dopo una settimana di lavoro particolarmente difficile, con condizioni spesso drammatiche – è scritto nella nota – i nostri iscritti hanno segnalato l’articolo in questione, spingendoci a intervenire per porre fine alle molte inesattezze riportate. È con profonda preoccupazione che constatiamo il persistere di decisioni gestionali opache, caratterizzate da un mancato coinvolgimento delle organizzazioni sindacali e da una scarsa capacità di gestire le risorse ridotte tra i vari servizi. Come rappresentanti dei lavoratori, è nostro dovere tutelare i diritti e gli interessi dei nostri iscritti, e pertanto non possiamo tacere di fronte a pratiche che minano la loro dignità lavorativa e la stabilità occupazionale. Contrariamente a quanto affermato dall’ASL, non possiamo accettare la narrazione secondo cui non vi sono stati tagli occupazionali. La riduzione di 670 ore settimanali nel servizio di front-office del CUP è un fatto incontrovertibile, che incide direttamente sulle condizioni di lavoro dei nostri iscritti. Questo si traduce in un carico di lavoro insostenibile e in una significativa diminuzione delle ore lavorative, come attestato da numerosi operatori e pazienti, che si sono trovati con meno sportelli a disposizione all’inizio di questa settimana”.
“È deplorevole constatare – prosegue la nota – che, nonostante le richieste di chiarimento avanzate dalla nostra organizzazione, l’ASL abbia preferito mantenere un atteggiamento autoritario e non abbia fornito spiegazioni esaustive in merito alle decisioni adottate. Tale comportamento non solo
compromette la fiducia tra le parti, ma mina anche la qualità dei servizi erogati ai cittadini. È inoltre assurdo sostenere che una tale decisione non comporti alcun problema dal punto di vista occupazionale. Il personale attuale è stato assunto per coprire un servizio più ampio rispetto a
quanto attualmente richiesto. È evidente che una riduzione del 20% delle ore di sportello comporterà una diminuzione delle ore lavorative per gli impiegati, con possibili conseguenze quali riduzioni salariali e licenziamenti. Respingiamo categoricamente l’ipotesi avanzata dall’ASL di accorpare i servizi CUP e Scelta del Medico, senza considerare le implicazioni pratiche e organizzative di tale decisione. Tale proposta rischia di compromettere la qualità dell’assistenza fornita ai pazienti e di creare notevoli disagi, e in alcuni casi assembramenti (l’emergenza covid19 sembra che non abbia insegnato loro nulla). FIALS esorta l’ASL ad adottare un approccio più responsabile e partecipativo nella gestione delle risorse umane che operano nei servizi CUP e Scelta del Medico. Chiediamo un immediato coinvolgimento delle organizzazioni sindacali nelle decisioni che riguardano il presente e il futuro dei servizi esternalizzati di CUP e Scelta del Medico/Esenzioni”.