In occasione dell’ottantesimo anniversario, la città di Roccasecca ricorda la liberazione dal nazifascismo da parte delle truppe canadesi il 25 maggio 1944. Sono previste due giornate di eventi: il 20 maggio e il 25 maggio.
Il 20 maggio, a partire dalle ore 9,30, si svolgerà la Parata della memoria, a cura della DMO “Terra dei cammini” che percorrerà via Piave per giungere a piazza Risorgimento, dove ci sarà un momento rievocativo delle giornate del 1944, con il racconto dei testimoni oculari. A seguire, negli ex locali della stazione ferroviaria verranno inaugurate le mostre di Kay de Lautour dal titolo “L’infanzia negata” e quella dell’associazione battaglia di Cassino. Concluderà la mattinata la deposizione di una corona di alloro presso la pietra d’inciampo all’ingresso della stazione ferroviaria. Saranno presenti le autorità civili e militari e diverse associazioni.
Sabato 25 maggio, dalle ore 10 invece, è prevista l’accoglienza di un gruppo di Canadesi presso la chiesa di San Vito, dove ci sarà un momento rievocativo delle vicende della guerra e la deposizione di una corona di alloro. Seguirà la visita alle mostre presenti nei locali dell’ex stazione ferroviaria. Mentre concluderà la giornata un momento conviviale.
“Nella storia della nostra Città ricorre spesso il numero 4 – ha dichiarato il sindaco Giuseppe Sacco – Roccasecca è stata fondata nel 994 e liberata dal nazifascismo nel 1944, come se anche questa fosse una nuova fondazione. Nell’importante ricorrenza dell’ottantesimo anniversario abbiamo voluto organizzare una due giorni di eventi.”.
“Grazie a tutti coloro che ci permettono di realizzare le iniziative – ha concluso Sacco – dalle associazioni, alla Dmo “Terra dei Cammini”. E’ importante ricordare questi eventi, ma è altrettanto fondamentale che il ricordo diventi insegnamento soprattutto per le nuove generazioni, anche rispetto a quello che sta accadendo nel mondo. Non solo, ma queste giornate servono anche a ricordarci il sacrificio di coloro che hanno dato la vita per la nostra libertà e l’impegno di coloro che hanno ricostruito questa terra. Non dimentichiamoci mai di ringraziarli”.