di Giorgio Stirpe
Finale amarissimo per il Frosinone, un thriller scritto quando nessuno si aspettava più nulla, quando la salvezza sembrava ormai raggiunta e il sogno di continuare la Serie A fuori dal cassetto, concreto. Al 93’ si aspettava solo il triplice fischio non solo allo Stirpe ma anche al Castellani, ma proprio da Empoli è arrivata la doccia fredda, il gol di Niang che ha condannato i giallazzurri al ritorno in Serie B. Il Frosinone si era dato appuntamento con la storia nell’ultima notte del campionato, contro l’Udinese aveva due risultati su tre a disposizione per salvare, per la prima volta, la massima serie.
Per la sfida più importante della stagione Di Francesco ha confermato lo schieramento che ha dato le ottime risposte dell’ultimo mese e mezzo e che ha consentito ai giallazzurri di potersi giocare la permanenza in Serie A partendo da una posizione di vantaggio.
Harroui confermato in mediana con Brescianini e Barrenechea, a sostegno dei due attaccanti Soulè e Cheddira, sugli esterni Zortea e Valeri, in difesa il trio composto da Okoli, Romagnoli e Zortea davanti a Cerofolini.
L’inizio dell’Udinese è stato molto aggressivo, la squadra allenata da Cannavaro ha rischiato in un paio di circostanze di passare in vantaggio, in un’occasione è stato Cerofolini ad immolarsi nel vero senso della parola, fermando con il volto un tentativo degli attaccanti friuliani, rimanendo fermo a terra per qualche minuto.
Dieci minuti di fuoco da parte degli ospiti che hanno cercato di imprimere subito un ritmo alto alla partita e facendo soffrire un Frosinone più impreciso del solito e timoroso. La posta in palio era molto alta e i tanti giovani schierati in campo hanno avuto un impatto meno deciso. I giallazzurri hanno però preso coraggio e confezionando due grandi occasioni in 2’ con Zortea prima e Okoli poi, hanno chiamato ad interventi strepitosi il portiere ospite Okoye.
La partita è girata in pochi istanti, i ciociari hanno preso in mano il controllo del gioco, sospinti da un incredibile Benito Stirpe, sold out e carico a mille, le parti si sono invertite ed è stata l’Udinese ad agire in contropiede.
Al 40’ Soulè ha calciato in maniera magistrale una punizione dal limite colpendo in pieno la traversa, sfortunato l’argentino alla sua ultima apparizione in maglia giallazzurra. Il primo tempo è terminato a reti inviolate e da Empoli la buona notizia del pareggio della Roma proprio in pieno recupero.
L’inizio della ripresa è stato sfortunato per il Frosinone che ha colpito il secondo legno di giornata con Brescianini e chiamato ad un altro strepitoso intervento di Okoye su Zortea. Friulani in grande apprensione, apparsi poco convinti con il passare dei minuti ma comunque sempre temibili nei suoi uomini di maggiore esperienza.
E’ stato proprio uno di loro, il neo entrato attaccante britannico Davis (al suo primo e unico gol in questo campionato), a sfruttare al minuto 76’ un rimpallo in area nato da una spizzata di testa di Lucca, che ha favorito la girata di sinistro dell’attaccante bianconero. Nel finale il Frosinone non ha avuto più la forza di reagire e l’attenzione di tutti si è spostata sul campo di Empoli dove i toscani hanno pescato il jolly in extremis con Niang.
Il gelo è calato sullo Stirpe, il dramma si è consumato in pochi istanti e la Serie A è incredibilmente svanita tra la disperazione dei calciatori di casa e di tutto l’ambiente giallazzurro.
Una retrocessione figlia di un lungo periodo, quello tra Natale e Pasqua, nel quale la squadra ha inanellato troppe sconfitte, alcune molto pesanti, dilapidando tutto quanto di buono costruito nella prima parte del campionato, quando il Frosinone si era imposto come la rivelazione. La mancanza di lucidità del tecnico Di Francesco che per troppo tempo ha insistito su un assetto tecnico-tattico che i calciatori non erano in grado di sostenere, ha fatto la differenza. Il cambio di modulo degli ultimi due mesi ha dato buoni risultati ma è stato tardivo.
LE PAROLE DEL PRESIDENTE MAURIZIO STIRPE
In sala stampa si è presentato il massimo dirigente del Frosinone Maurizio Stirpe: “c’è amarezza per l’epilogo se pensiamo che fino a 15 minuti alla fine del campionato avevamo una certa posizione, evaporata dal gol dell’Udinese che non ha meritato il vantaggio, abbiamo dei limiti, avuto in tutto il campionato, che spesso ha reso labile il confine tra una grande impresa e una grande disfatta, se alla fine non siamo stati in grado di capitalizzare le grandi occasioni avuto, dobbiamo pensare solo ai nostri demeriti, senza appellarci alla sfortuna e altri fattori. Dobbiamo fare tesoro degli errori e cercare di riproporci con un nuovo progetto sostenibile. Ai tifosi dico che sono solidale con la loro delusione, ci hanno dato tanto, ci hanno sempre sostenuto e dispiace soprattutto per loro, non aver potuto dare loro una gioia. Tra tre settimane vi dirò il nuovo progetto futuro, dobbiamo metabolizzare il risultato amaro ma abbiamo il dovere di ripartire. La società ha potuto mettere in campo quello che poteva, abbiamo fatto il massimo, il nostro modo di intendere il calcio era e rimarrà questo anche in futuro, a prescindere dalla categoria”.