I borghi del Lazio: scrigni di bellezza, arte, storia e cultura; per quanto piccoli, dietro ogni angolo nascondono mistero, unicità e tesori d’arte. Unici anche per la diversità paesaggistica, pur trovandosi a pochi chilometri l’uno dall’altro, luoghi perfetti per passare una giornata all’insegna del buon cibo e della cultura.
A sorprendere – tanto per la bellezza e il silenzio della Natura entro i quali sono immersi quanto per l’incredibile loro patrimonio in cui riscoprire la storia e le tradizioni locali – sono i luoghi straordinari dell’Alto viterbese, circondati dalle montagne o a due passi dal mare, inscindibili dalle persone che vi abitano, li vivono, li amano e li animano, mete imperdibili per chi ha intenzione di visitare posti fatti di labirinti di stradine e vicoli caratteristici in cui perdersi alla scoperta di scorci incredibili che affacciano su un panorama davvero mozzafiato.
Uno di questi, in particolare, sorprende ed emoziona chi lo visita: è il suggestivo borgo estrusco di Canino – che sorge proprio nel cuore della Maremma laziale – in provincia di Viterbo, paese ricco di storia e di leggende, già residenza della potente famiglia dei Farnese (qui nacque Alessandro, futuro papa Paolo III), a due passi dall’antica città di Vulci una delle più grandi città-stato dell’Etruria, con un forte sviluppo marinaro e commerciale.
Antico borgo curatissimo, con negozi di vicinato in ogni angolo, un bel programma culturale anche quando non è estate; qui si può passeggiare nella storia, senza auto.
Canino rappresenta uno dei luoghi più antichi e meravigliosi della Tuscia viterbese caratterizzato dalle vie pittoresche e dalle abitazioni variopinte che si affacciano sulle vie del centro storico.
Per questo e anche per le meraviglie architettoniche di epoca medievale, che il suo borgo offre, Canino si pone come una delle mete più visitate della Tuscia Viterbese. Ecco alcuni luoghi certamente da visitare:
IL CASTELLO DELL’ABBADIA
Sede del Museo archeologico di Vulci, il Castello dell’Abbadia dista circa 10 km dal centro storico di Canino; nella sua prima fase risale al IX secolo, quando sul sito sorgeva l’Abbazia benedettina di San Mamiliano.
Strettamente legato al Castello è il Ponte dell’Abbadia – detto anche Ponte del Diavolo – che con la sua arcata imponente supera il fiume Fiora. Ardita opera di ingegneria di origini probabilmente etrusche, il ponte ha un profilo aereo a schiena d’asino.
TERME DI VULCI
In funzione dal 2016, si trovano a pochi km dal Parco di Vulci: uno straordinario specchio d’acqua con tre grandi piscine in cui si passa da 42° C a 30° C. Oasi di benessere della Maremma laziale dove passare intere giornate immersi in una cornice di rara bellezza. Nella bella stagione, da non eprdere i fine-settimana con musica, danze, bagni in notturna sotto al cielo stellato.
TOMBA FRANÇOIS
Scoperta a metà del 1800 dal commissario regio di Marina e di Guerra del Granducato di Toscana Alessandro François sui possedimenti acquistati dai Torlonia. Le straordinarie pitture rinvenute all’interno furono asportate nel 1863 e ancora oggi si trovano conservate a Villa Albani-Torlonia, occultate alla vista del mondo intero.
All’interno del Museo della Ricerca Archeologica di Vulci è stato ricostruito – in scala dal vero – il vestibolo con le pitture stampate in PVC.
TOMBA DELLA CUCCUMELLA
Assieme alla tomba scoperta dal Alessandro François è il più importante monumento dell’area di Vulci; misura circa 65 metri di diametro per 18 metri di altezza. Qui, nel 1829, Luciano Bonaparte eseguì i primi scavi. Al Museo della Ricerca archeologica di Vulci un video mostra le varie ipotesi ricostruttive ad opera degli studiosi negli anni, mentre un plastico apribile illustra la situazione archeologica dell’ultima campagna di scavi.
FONTANA DEL VIGNOLA, PIAZZA DE ANDREIS
A fianco della splendida chiesa collegiata realizzata alla fine del XIX secondolo in conseguenza della demolizione della chiesa della Misericordia, si trova la fontana dodecagonale farnesiana attribuita a Jacopo Barozzi da Vignola. Si tratta di una fontana a bacino poligonale costruita in travertino, composta da una vasca a dodici lati, poggiata su un basamento di tre gradini, di cui uno aggiunto nel 1850. Splendida.
FONTANA DEL CANE, PIAZZA VITTORIO EMANUELE
Non distante dalla Fontana del Vignola, in piazza Vittorio Emanuele, sorge la Fontana del cane così chiamata per la presenza di un altorilievo raffigurante un cane, simbolo della città. Ancora oggi, su una parete della piazza, spicca una lastra in peperino con lo stemma gigliato di Canino, che riporta la seguente scritta: “è proibito di tenere i cavalli e carretti nelle piazze e vie pubbliche“.
CHIESA COLLEGIATA DEI SANTI GIOVANNI ED ANDREA
Edificata a partire dal 1783, fu oggetto – negli anni a seguire – di importanti e significative modifiche. La struttura è opera dell’architetto Giuseppe Camporese e presenta una facciata composta di un portale centrale sovrastato da un timpano arcuato e da altri due portali minori. Straordinari gli affreschi e le opere conservati all’interno della chiesa, tra cui molte donate dallo stesso Luciano Bonaparte la cui spoglie – e quelle della moglie Alexandrine De Blechamp e del figlio Giuseppe – sono qui conservate.
MUSEO DELLA RICERCA ARCHEOLOGICA DI VULCI PRESSO L’EX CONVENTO DI SAN FRANCESCO
Altro luogo assolutamente da visitare è il Museo della Ricerca archeologica di Vulci che racconta la storia della ricerca nell’area di Vulci, che è stata – appunto – una delle più importanti città etrusce nel territorio di Canino e di Montalto di Castro, nella Maremma laziale. Anche qui sono conservati straordinari reperti come queste due meravigliose teste taurine provenienti da una tomba di Vulsci.
L’ANTICO FRANTOIO DEL SIGNOR GIUSEPPE MENICUCCI
Poco lontano dal centro storico di Canino, il signor Giuseppe Menicucci custodisce gelosamente uno dei gioielli più belli ed interessanti dell’intera città: un locale un tempo adibito a frantoio dell’olio ancora fornito di gran parte delle sue originarie strutture: le “macine frantoie”, che venivano fatte ruotare per spremere l’olio, una grande pressa a contrappeso, un torchio ed un torchietto a vite di legno, alcune fustelle, un “caldaro” da una soma (1.50), un pozzetto e molto altro. Il frantoio non è aperto al pubblico ma è possibile visitarlo accompagnati dal signor Giuseppe.
LE NOSTRE INTERVISTE:
Il Museo Archeologico di Vulci a Canino: l’intervista alla direttrica, dott.ssa Sara De Angelis
L’Oleificio Sociale Cooperativo di Canino: l’intervista al direttore dott. Claudio Mazzuoli
La Società Agricola C.O.P.A.: punto di riferimento per il comparto ortofrutticolo del comprensorio della maremma tosco-laziale: l’intervista al presidente dott. Giovanni Pettinari
COME ARRIVARE A CANINO
La città di Canino è facilmente raggiungibile da Roma e dal resto del Lazio; dalla Capitale dista circa 130 km e si raggiunge in poco più di un’ora e mezza. Dalla A12 Roma-Civitavecchia si prosegue in direzione di Montalto di Castro, in uscita si può seguire la Strada Regionale 312 Castrense/SR312 in direzione di Canino.