Ottantamila euro – circa – di rame rubato, più decine di altre migliaia di euro di mancato incasso in azienda per il fermo delle macchine causato dall’assenza di impianto elettrico. Ecco quanto è costato alla sola Plasco s.p.a., azienda controllata dall’importante multinazionale ALPLA Group, il furto del rame strappato dai cavi la cui funzione era di fornire energia ai macchinari utilizzati per raffreddare l’acqua, portandola a 10 gradi, destinata gli impianti di produzione della plastica.
Un danno ingentissimo, perpetrato in due distinti episodi – il primo nella notte tra giovedì 18 e venerdì 19 luglio, l’altro nella notte tra il 27 e 28 luglio scorso; “la prima volta – racconta Marco Panici, operations-manager dell’azienda, ad anagnia.com – sono stati rubati tutti i cavi di rame su due macchine refrigeratrici su tre, mentre sabato scorso su tutte e tre le macchine, compresi quelli che nel frattempo avevamo rimpiazzato dopo il primo furto. Per rubarli, i ladri hanno tranciato dei cavi su macchinari che erano in tensione; quindi – oltre a rubare il rame stesso – abbiamo avuto serissimi problemi sulla business-continuity e sul funzionamento dello stabilimento“.
Già a una prima occhiata, i Carabinieri della Stazione di Anagni prontamente intervenuti su chiamata dei responsabili dell’azienda hanno potuto mettere a fuoco l’abilità dei malviventi e portata del furto. Scavalcata la rete di recinzione dall’autostrada, il passo successivo è stato quello di introdursi nella cabina elettrica che alimenta i macchinari di refrigerazione e staccare la corrente.
Una volta isolati, si sono dedicati ai cavi. La mole di lavoro per trafugare il materiale deve aver impegnato per gran parte di entrambi le notti diversi malviventi. Il bottino – come dicevamo – parla infatti almeno una trentina di cavi rimossi, ognuno lungo diversi metri metri e del diametro di tre centimetri. Per tranciarli, sono state utilizzate quasi certamente delle pinze oleodinamiche; dopodiché sono stati trascinati e caricati su uno o più furgoni lasciati poco distanti.
Plasco, che è tra le più importanti realtà industriali del territorio occupandosi della produzione e della lavorazione materie plastiche nella zona Industriale Paduni-Selciatella di Anagni, nota anche per l’impegno civico dei suoi dipendenti, con estrema difficoltà e comprensibili sacrifici dopo qualche giorno ha comunque riavviato la produzione: la dirigenza ha dovuto far fronte all’emergenza per consentire il rispetto degli ordini e delle commesse già preventivate con non pochi sforzi economici ed emotivi.
Sulla vicenda stanno cercando di accendere un faro i Carabinieri di Anagni.