di Luca Santovincenzo, consigliere comunale di LiberAnagni al consiglio comunale di Anagni
La proposta di variante al PRG per il progetto di insediamento logistico a S. Bartolomeo è stata protocollata l’8 febbraio, approvata in Giunta il 15, passata in Commissione il 23 e poi in Consiglio il 29.
Ieri ho ricevuto la convocazione per il 13 agosto ore 9,30 in Commissione (aperta al pubblico) e ore 19 in Consiglio Comunale per approvare il Rapporto Ambientale nel procedimento di Valutazione Ambientale Strategica.
A febbraio non ci è stato dato il tempo per esaminare i documenti (ricevuti solo su richiesta formale nemmeno 48ore prima della seduta consiliare). Inoltre, non sono state accolte le nostre espresse e reiterate richieste di consentire con avvisi pubblici la partecipazione della cittadinanza e dei portatori di interesse in Commissione. Però l’Amministrazione ed i responsabili della società proponente si sono fatti forti di incontri e un placet ricevuto dai rappresentanti di un comitato, di cui non c’era traccia agli atti.
Non risultano poi rispettati i successivi tempi di pubblicazione ed è pure rimasta inevasa la nostra nota prot. 12489 dell’8 aprile 2024 di accesso agli atti della seduta consiliare, e di richiesta di rettifica del verbale di seduta consiliare pubblicato circa alcune inesattezze, tra cui l’erronea indicazione di una diretta streaming (che non risulta) e della mancata previsione di quanto stabilito su nostra richiesta nella seduta della Commissione Consiliare circa la realizzazione a carico del proponente di un secondo accesso al quartiere San Bartolomeo.
L’Area VAS ha fornito il parere l’8 luglio, il Rapporto Ambientale è stato reso ad agosto e da una prima visione del documento non sembrano indicati termini stringenti per la sua approvazione.
Data e ora della prossima Commissione e Consiglio, quindi, parlano da sole e se qualcuno spera di ottenere qualcosa con certi espedienti si sbaglia di grosso.
Il progetto sta beneficiando di un iter palesemente accelerato con compromissione dei diritti delle minoranze. Soprattutto, nessuno ha ancora spiegato le ragioni di una simile urgenza, e per questo va ripetuto un concetto da noi già sottoposto all’attenzione delle Autorità competenti, il quale lascia spazio a varie considerazioni, sotto molteplici profili.
In altre realtà progetti così impattanti sono resi pubblici per tempo e discussi in sede istituzionale con il coinvolgimento trasparente della Comunità. Non esistono iter preferenziali ma vanno coinvolti tutti, i cittadini, i portatori di interessi e le comunità di quartiere. Vanno chiesti pareri tecnici e motivati ai responsabili.
Ci si prende il tempo che ci vuole, perché la Collettività va messa in condizione di farsi un’idea, di pesare il rapporto sacrifici/benefici.