di Giorgio Stirpe
Allo stadio Benito Stirpe si sono affrontate due delle tre delusioni più grandi di questo inizio del campionato (l’altra è la Sampdoria), in una gara delicata sotto tutti i punti di vista, quello della classifica e quello mentale: l’obiettivo era fare punti per scacciare qualche fantasma e acquisire un po’ di fiducia per il cammino prossimo.
Missione miseramente fallita dal Frosinone che è stato surclassato sotto i punti di vista da un Bari più convinto a cui è bastato semplicemente fare il proprio compito per avere la meglio di una squadra sprofondata nella depressione più totale oltre che in classifica.
Dopo il poker subito a Brescia ci si aspettava perlomeno una reazione di orgoglio, ma anche quest’ultimo è venuto meno. In questa prima parte di campionato non c’è davvero nulla da salvare, se non l’amore di una tifoseria sempre presente che non molla e che ha chiesto a gran voce, a tutti i protagonisti in campo e in panchina, di onorare la maglia che indossano. Il coro della Nord, a fine gara “giocate senza maglia!”, è stato emblematico della frattura che si è creata tra l’ambiente e la squadra.
Viviarini è tornato all’antico schierando la difesa a tre con Kalaj, per la prima volta titolare, Marchizza e Monterisi, coadiuvati sugli esterni dai gemelli Oyono (a tutta fascia). In mezzo Gelli e Cichella, sulla trequarti Ambrosino e Partipilo a sostegno della punta centrale Tsadjout. In porta confermato Sorrentino.
Nel primo quarto d’ora di gara il Bari si è dimostrato subito più sciolto nel possesso del pallone, mantenendo il controllo del campo, anche se è stato il Frosinone, con alcune scorribande di Partipilo e Ambrosino, a rendersi più pericoloso degli ospiti che hanno cercato spesso le sponde dell’ex Novakovich.
La squadra di mister Longo, che con i giallazzurri ha conquistato una promozione in Serie A nel 2018, ha cercato di sfondare soprattutto a sinistra, spingendo insistentemente con Dorval, a tratti imprendibile per Jeremy Oyono e protagonista dell’intera gara al pari di Benali. Dall’altra parte, a creare qualche scompiglio alla difesa barese, è stato soprattutto Partipilo, apparso il più concentrato e attivo tra i ciociari.
Nel finale di frazione è stato decisivo un intervento di Sorrentino sul colpo di testa di Novakovich, ma il numero uno giallazzurro non ha potuto fare nulla sulla terribile botta da 30 metri di Maita che ha trovato un angolo incredibile quasi in chiusura di frazione.
Nel complesso, il primo tempo (terminato 0-1), non ha visto un Frosinone migliore rispetto alle uscite precedenti e la crescita, da tutti auspicata, rimandata ancora. Per la prima volta in stagione, i calciatori di casa sono usciti dal campo tra i fischi dei tifosi.
Nell’intervallo Vivarini ha ridisegnato il Frosinone mandando sul terreno di gioco Kvernadze al posto di Jeremy Oyono, per schierare una difesa a quattro e cercare di sfruttare le qualità del georgiano sull’out di sinistra. Al di là dell’aspetto tattico, però, i giallazzurri sono rientrati in campo impauriti e gli ospiti ne hanno approfittato segnando la rete del raddoppio al 53’ con Dorval, abile a sfruttare un assist di Oliveri sul palo lontano.
Notte fonda allo Stirpe, qualche minuto più tardi, esattamente al 66’, è diventata ancor più tenebrosa, quando con un contropiede ben orchestrato, il Bari ha realizzato anche la terza rete con il neo entrato Favilli che ha freddato Sorrentino con un sinistro potente sotto la traversa.
Gli ultimi 25’, più i 7’ di recupero accordati dall’arbitro, hanno soltanto allungato l’agonia di una squadra che, ad oggi, dopo sei partite, oltre ad aver realizzato meno punti di tutti, 3 al pari della Carrarese, ha la peggiore difesa (12 gol subiti) e il peggior attacco (solo 4 reti realizzate).
Per cambiare questo cammino occorre un elettroshock. Una società come quella del Frosinone, formata da dirigenti esperti lo sa, vedremo se e quali provvedimenti verranno presi.
LE PAROLE DEL TECNICO DEL FROSINONE VINCENZO VIVARINI
E’ un momento difficile, ogni di noi ha responsabilità, il primo sono io. Abbiamo provato oggi un atteggiamento diverso, abbiamo aspettato che si aprissero gli spazi per ripartire, nel primo tempo abbiamo avuto qualche situazione favorevole ma stiamo parlando del nulla, la prestazione che abbiamo fatto è inaccettabile, io sono il responsabile principale, capisco i nostri tifosi e la loro amarezza, dobbiamo cercare soluzioni migliori, invertire la rotta, altrimenti così non va. Mi sento in grande discussione, il mio primo interesse è il Frosinone e il resto non conta nulla, devo cercare di restare lucido e lavorare per il bene del club. Oggi la partita è stata inaccettabile. Da parte mia devo studiare nuove soluzioni, ne abbiamo provate diverse, oggi abbiamo provato un nuovo atteggiamento ma non è andata bene. Probabilmente dobbiamo cercare ancora altro per dare più serenità ai calciatori, ritrovare la fiducia perché stiamo andando tutti sotto le proprie potenzialità.
LE PAROLE DELL’ALLENATORE DEL BARI MORENO LONGO
L’ex Moreno Longo ha risposto alle domande in sala stampa: “Felice di essere qui di nuovo. Avevamo cercato di preparare la partita come l’abbiamo disputata almeno per 70’, sapevamo che il Frosinone doveva fare una prestazione d’impatto, ecco perché sapevamo che era importante tenere il pallone. Non era facile venire qui a fare questa grande partita, ringrazio i ragazzi per quanto fatto, per aver giocato senza paura. Sapevamo che il Frosinone a livello di singoli avrebbe messo a disposizione un undici di valore, se oggi i nostri avversari hanno fatto fatica è merito dei miei ragazzi. Di Frosinone mi sono rimasti i rapporti umani che coltivo ancora adesso, le mie figlie vengono in vacanza qui, mi porto dietro riconoscenza per la società e per la gente che mi ha accolto sempre bene”.