La vicenda ha inizio con una telefonata da parte di una sedicente operatrice di sportello di un ufficio postale di Roma a una cliente cointestataria insieme al marito di un conto corrente presso un ufficio di Frosinone dove le veniva richiesto insistentemente di parlare con il coniuge per sbloccare un bonifico di circa 5.000 mila euro che avrebbero dovuto ricevere sul conto.
La signora, che già in precedenza aveva subito analogo tentativo di truffa sventato grazie al fatto di aver chiesto informazioni alla direttrice dell’ufficio la quale le aveva confermato che si trattava sicuramente di un’azione fraudolenta, ha comunque riagganciato il telefono.
Dopo qualche minuto, la stessa riceve la telefonata da parte di un sedicente maresciallo dei carabinieri della caserma di Frosinone che le intimava di sbloccare il bonifico e che se non l’avesse fatto sarebbe incorsa in un procedimento penale a suo carico. La signora ha di nuovo prontamente interrotto la telefonata e si è recata presso l’ufficio postale per esporre i fatti e verificarne l’attendibilità.
La direttrice dell’ufficio di Poste Italiane le ha confermato che si trattava di un tentativo di truffa telefonica e di non dare alcun seguito a eventuali ulteriori episodi analoghi.
Il caso della sventata truffa presso l’ufficio postale di Frosinone è solo uno dei molteplici tentativi che, grazie alla prontezza e alla velocità di intervento del personale degli uffici postali, si riescono a sventare con grande soddisfazione delle inconsapevoli, o in alcuni casi, imprudenti vittime.
Poste Italiane, mette in campo numerose iniziative per contrastare gli atti criminosi intervenendo anche dal punto di vista della formazione con dei corsi periodici organizzati dalla struttura Fraud Management, Sicurezza Fisica e Antiriciclaggio dell’Area Centro per sensibilizzare il personale sui temi della sicurezza e del contrasto alle truffe e ai raggiri ai danni dei cittadini.
Inoltre, sul sito ufficiale www.poste.it è possibile consultare la sezione dedicata che comprende utili informazioni prendendo soprattutto spunto dalle situazioni che si possono presentare in strada, telefonicamente o in ogni caso fuori dall’ufficio postale.
Di seguito ne riportiamo alcuni tra i più importanti per non cadere vittime dei truffatori.
- Nessun dipendente dell’azienda è autorizzato a effettuare nessun tipo di controllo su titoli, libretti di risparmio o della pensione, banconote o monete, né tantomeno a richiedere somme a integrazione di operazioni postali o a sportello.
- Diffidare sempre di qualsiasi persona, anche di chi si dovesse qualificare come “dipendente di Poste Italiane”, si presenti in strada, telefonicamente o direttamente presso le abitazioni con il pretesto di effettuare verifiche di qualsiasi tipo, richiedere denaro od oggetti di valore o controllare dati riservati.
- In caso di eventuali richieste, anche per eventuali aiuti a svolgere operazioni a sportello o di prelievo automatico, non comunicare a nessuno e per nessun motivo il PIN delle carte digitali e informare di situazioni sospette di qualsiasi tipologia gli operatori di sportello all’interno dell’ufficio postale.
- Quando si digita il PIN, sia sulla tastiera del Postamat sia in altre occasioni in cui occorre utilizzarlo, fare attenzione a non essere osservato e a non farti distrarre.
- In caso di sospetta manomissione dello sportello Postamat, non utilizzare il PIN e comunicare il fatto al personale dell’ufficio postale.
È inoltre importante sapere che Poste Italiane non richiede mai i dati riservati delle carte di pagamento e non manda mai wapp, sms o e-mail con messaggi allarmanti su un blocco del conto, su pagamenti insoluti, su addebiti inaspettati né effettua richieste perentorie e minacciose per trasferimenti di denaro.
Negli ultimi quattro anni Poste Italiane ha incrementato del 300% gli investimenti in sicurezza fisica e nel sistema dei controlli, con una sensibile riduzione del numero di eventi criminosi.