di Ester Evangelisti
Tutti, da bambini, abbiamo giocato con un pallone rincorrendo sogni di gloria. Lo abbiamo visto rotolare sotto le macchine parcheggiate ai lati della strada, finire dentro campi inaccessibili, rincorso fino a perdere il fiato e calciato dentro reti immaginarie per segnare il gol della vittoria.
Quello che per molti è solo un semplice pallone, ci ha fatto stringere amicizie, ci ha fatto ridere, litigare e fare pace, ha asciugato le lacrime sulle nostre guance giovani e ci ha visti crescere senza mai abbandonare il nostro fianco.
Oggi, però, quel gioco che ha reso indimenticabile la nostra adolescenza è stato vietato.
A Frosinone il Sindaco Riccardo Mastrangeli ha emanato un’ordinanza che impedisce ai giovani della città di giocare a pallone nelle strade e nelle piazze del centro storico, luogo che – come viene fatto notare dai genitori dei bambini che vi abitano – manca di spazi idonei per i più giovani.
Da quando è entrata in vigore l’ordinanza il suono del pallone che struscia sull’asfalto non si sente più, come non si sentono più le risate dei bambini che si divertivano a calciare un sogno, sogno che ormai può inseguire solo chi può permettersi lezioni al campetto.
Ma tutto questo è giusto?
È giusto vietare a dei bambini di giocare liberamente nel posto in cui stanno vivendo gli anni più belli solo per evitare che qualcuno possa essere disturbato da un pallone?
È giusto vietare – con tanto di multa – un gioco in determinate zone della città, zone che sono state create per offrire aggregazione e nuovi spazi proprio per i più giovani?
Davanti alle piazze vuote e silenziose la risposta che salta subito alla mente è un forte e chiaro NO!
No, tutto questo non è giusto!
“Francamente ritengo che questa ordinanza sia eccessiva, non tenendo conto della mancanza di altri spazi di gioco nella zona alta del capoluogo. Esortiamo il Sindaco a tornare sui propri passi, magari mitigando la presente ordinanza salvaguardando almeno il gioco dei più piccoli come molti altri comuni analogamente hanno fatto”, afferma Marco Tallini, segretario del circolo PD di Frosinone, che in questa occasione si fa portavoce del pensiero di moltissimi cittadini.
Privare i bambini del loro diritto al gioco è la cosa più crudele che si possa fare, perché privarli del gioco è privarli dell’immaginazione, privarli dei loro sogni e spegnerli un po’. Antoine de Saint-Exupéry scriveva: “tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano”.
Beh è proprio il caso di dirlo: a Frosinone nessun adulto ricorda di essere stato un bambino!