Oggi, 27 gennaio, si celebra il “Giorno della Memoria”, ricorrenza internazionale istituita nel 2005 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per commemorare le vittime della Shoah, con l’impegno di mantenere viva la testimonianza del genocidio compiuto ai danni degli ebrei dal regime nazista e dai suoi collaboratori durante la Seconda guerra mondiale.
«Il “Giorno della Memoria” – ha dichiarato il sindaco Domenico Alfieri – impone alle nostre coscienze la necessità del “ricordo” come bussola per il nostro presente: ricordare lo sterminio degli ebrei, le leggi razziali, le persecuzioni, le deportazioni e le morti che segnarono quella immensa tragedia che fu la Seconda guerra mondiale, deve suscitare in noi la volontà di affermare ogni giorno la sacralità della vita e il valore fondamentale della pace e della democrazia. Il 27 gennaio del 1945, la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz svelò al mondo una barbarie senza precedenti, un luogo in cui la dignità umana era stata annientata. Noi, oggi, abbiamo l’obbligo morale di non dimenticare, per non cadere nuovamente negli stessi errori e venire meno alla nostra condizione di uomini».
La città di Paliano ha voluto onorare il “Giorno della Memoria” ieri, dedicando l’intera mattinata di domenica a un evento che sapesse unire musica, teatro e momenti di riflessione, aperto dall’intervento del vicesindaco con delega alla Cultura, Valentina Adiutori, e moderato dalla responsabile della biblioteca comunale, Gabriella Mariani.
Grande protagonista, la Banda Musicale “Città di Paliano”, che sotto la direzione del Maestro Antonello Timpani ha proposto un concerto incentrato su brani di Frankowsky, Huggens, Reed, Kerner, Williams e Piovani: un programma impegnativo e coinvolgente, inframmezzato dal celebre monologo tratto dal film “Il grande dittatore” di Charlie Chaplin messo in scena dall’associazione culturale “Arte e Spettacolo” e chiuso dalla proiezioni di un filmato sui disegni dei bambini di Terezín.
«Questa data ci insegna che il benessere di cui godiamo oggi non è qualcosa di scontato, ma il frutto di una dolorosa conquista, nata da macerie di cui fin troppo spesso non riusciamo a concepire la drammaticità. Abbiamo la fortuna di godere dei benefici della pace e del progresso, dimenticandoci che, al di là dei rassicuranti confini del nostro giardino felice, in Siria, in Libia e in altre parti del mondo, ci sono ancora persone che non hanno diritti, che soffrono la fame, la prigionia, la tortura, che muoiono a causa della guerra. Il “Giorno della Memoria” deve essere per noi un’occasione di riflessione comune su cosa davvero è importante, su ciò che è stato e che non deve più essere, e su cosa facciamo, anche nel nostro piccolo, per preservare quello che abbiamo di più caro». Queste le parole del vicesindaco Valentina Adiutori.