Il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani, ha emesso la proroga, valida fino al 29 febbraio 2020, dell’ordinanza formale di chiusura degli istituti di istruzione presenti nel capoluogo, per la giornata del sabato, sia per le attività didattiche che di natura strettamente amministrativa. Il provvedimento, come già preannunciato nelle riunioni tenutesi nel corso dell’anno con i dirigenti scolastici di ogni ordine e grado e con i responsabili delle istituzioni di carattere universitario, unitamente all’Accademia di Belle arti e al Conservatorio, rientra tra quelli adottabili dal sindaco per la tutela della salute pubblica, e risulta connesso all’innalzamento significativo dei valori di PM10 delle emissioni in atmosfera, provenienti dai veicoli a motore e dagli impianti di riscaldamento civili e industriali. In tal modo, si tende ad attenuare l’effetto sia delle emissioni prodotte dalle caldaie delle decine di edifici scolastici presenti sul territorio, sia della stessa circolazione stradale che porta in città circa 130.000 persone al giorno, a fronte dei 50.000 residenti, generando un ricambio dell’aria, almeno per le 48 ore consecutive del weekend, tra il venerdì e la domenica. Il provvedimento potrà essere reiterato nel caso in cui permangano gli sforamenti dei livelli di emissione, rispetto ai limiti normativi consentiti di 50 µg/m³, quale media giornaliera.
“L ’introduzione della settimana corta, con i benefici connessi ad una maggiore areazione atmosferica per 48 ore consecutive, unita alle altre iniziative messe in campo dall’amministrazione, rientra nel programma di risanamento della qualità dell’aria che, negli ultimi tre anni, ha permesso al capoluogo di registrare un importante miglioramento, con la riduzione del 20% dei livelli di emissione – ha dichiarato il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani – Non esiste, attualmente, una soluzione unica per azzerare il problema del PM10, PM2,5 o PM1: per questo motivo, abbiamo ritenuto opportuno portare avanti una serie di interventi tramite una programmazione che è andata a coinvolgere tutti gli aspetti su cui un ente locale ha margine di manovra. Quindi, abbiamo rinnovato la flotta del trasporto pubblico locale – che intendiamo mettere a sistema con l’ascensore inclinato e il servizio di bike sharing, all’interno di una rete di piste ciclabili interconnesse tra loro- con mezzi tutti euro 5, euro 6, a metano e a batteria, eliminando quelli a maggior impatto ambientale; il Comune ha, inoltre, disposto migliaia di controlli sulle caldaie civili e industriali, visto che proprio gli impianti termici incidono per percentuali intorno al 40% sul livello di emissioni in atmosfera. In questo periodo, inoltre, vigili urbani del comune di Frosinone procederanno ad alcune verifiche a campione all’interno delle abitazioni che rientrano nel perimetro urbano ed extraurbano del capoluogo, per accertare il rispetto dell’ordinanza che prevede lo spegnimento, in questa fase dell’anno, degli impianti a pellet e delle biomasse, nel caso in cui sia presente all’interno della stessa abitazione anche una diversa fonte energetica come il metano o l’elettrico, sempre allo scopo di attenuare l’emissione in atmosfera delle polveri sottili in assenza di piogge e di correnti aeree. A ciò si aggiunga, infine, il progetto “Folium – Urban forestry” che prevede la messa a dimora e la cura di 850 nuovi alberi sul territorio comunale, al fine di creare un sistema integrato unico di verde urbano territoriale tale da avere un effetto sinergico nel rimuovere notevoli quantità di inquinanti e contribuire a ridurre l’anidride carbonica. È importante ricordare che il concetto di ambiente coincide con il diritto alla salute, un diritto che deve essere garantito all’intera collettività”.