Il 25 e 26 novembre Anagni sarà al centro dell’attenzione internazionale con la visita dei ministri del G7, un evento che avrebbe dovuto rappresentare un momento di prestigio per la città. Tuttavia, la totale assenza di comunicazioni ufficiali da parte degli altri enti preposti sta generando confusione e panico tra i cittadini.
Questa mancanza di chiarezza ha aperto le porte alla disinformazione, dando vita a un vero e proprio proliferare di fake news, alcune delle quali al limite dell’assurdo. Tra queste si vocifera che i residenti lungo il tragitto saranno “deportati”, che sarà vietato affacciarsi ai balconi e che persino pizzaioli e salumieri non potranno utilizzare i coltelli durante i giorni della visita. A queste si aggiungono teorie infondate come la chiusura totale della via Casilina, la presenza di cecchini sui tetti e l’obbligo di ottenere un pass per uscire di casa.
Questo clima di incertezza è il risultato di una mancanza – ad oggi, a soli cinque giorni dalla visita – di comunicazione istituzionale adeguata. I cittadini di Anagni, anziché essere rassicurati e informati in maniera precisa su come avverrà la visita, si trovano a navigare in un mare di voci incontrollate, aumentando l’ansia e la preoccupazione.
Abbiamo raccolto alcune delle fake-news che in questi giorni, tramite passaparola o tramite social, circolano negli ambienti cittadini; eccole:
- I cellulari verranno disabilitati per motivi di sicurezza.
- È vietato accendere luci in casa dopo le 20:00 per evitare di attirare l’attenzione.
- Gli abitanti di Anagni dovranno lasciare una copia delle chiavi di casa alle autorità per eventuali controlli.
- Sarà vietato l’uso di droni e di fotocamere in tutta la città.
- Gli animali domestici non potranno essere portati fuori per le passeggiate nei giorni della visita perché c’è il reale rischio che possano “destabilizzare” l’evento.
- Verranno effettuati controlli porta a porta da agenti in borghese per garantire la sicurezza.
- Il segnale Wi-Fi in città sarà oscurato per impedire attività sospette.
- Gli aerei non potranno sorvolare Anagni durante l’intero evento.
- Chiunque indossi cappelli o occhiali da sole sarà soggetto a fermo per identificazione.
- Le macchine fotografiche verranno sequestrate lungo il percorso per evitare scatti non autorizzati.
- Gli autobus saranno sospesi per tutta la durata dell’evento.
- I cittadini dovranno dichiarare tutti i loro spostamenti con un’autocertificazione anticipata.
- Tutti i mezzi di trasporto privati dovranno essere parcheggiati fuori dal centro urbano per motivi di sicurezza.
- È vietato indossare vestiti con cappucci o maschere che possano coprire il volto.
- Non sarà consentito cucinare piatti con odori forti che potrebbero disturbare la delegazione.
- Non ci si può affacciare né alla finestra né al balcone.
- Le persone che abitano lungo il tragitto percorso dai ministri verranno deportate al PalaTiziano per l’intera durata della visita, dove verranno assistite dai volontari della Protezione Civile.
- Non si potrà camminare per strada, né a piedi né in auto.
- La via Casilina verrà chiusa al traffico.
- Prevista la presenza di cecchini sui tetti delle abitazioni di Anagni.
- Pizzaioli e salumieri non potranno usare i coltelli nei giorni della visita per motivi di sicurezza.
- Scuole chiuse per l’intera settimana e negozi chiusi nei giorni del G7.
- Si potrà uscire solo se si è muniti di pass che verrà rilasciato dal Comune di Anagni.
- Obbligo di oscurare le finestre con pannelli neri per evitare interferenze visive con il corteo.
- Divieto di utilizzare elettrodomestici come microonde o asciugacapelli, perché potrebbero interferire con le comunicazioni di sicurezza.
- Le antenne TV saranno disattivate per garantire il segreto sulle misure di sicurezza.
- Controlli obbligatori e perquisizioni in tutte le abitazioni a 500 metri dal tragitto ufficiale.
- Sarà richiesto il pagamento di una tassa straordinaria per coprire le spese di sicurezza.
- Gli abitanti del centro storico di Anagni saranno costretti a indossare un braccialetto elettronico per monitorare i loro spostamenti.
- Divieto di utilizzo del gas domestico per evitare rischi di esplosioni.
- Sarà vietato il passaggio di droni, aquiloni e persino palloncini gonfiabili nella zona interessata.
- Le auto parcheggiate lungo le strade verranno rimosse e potrebbero essere rivendute all’asta come “precauzione”.
- I cittadini dovranno imparare alcune frasi di cortesia in inglese o altre lingue dei ministri per dimostrare accoglienza.
- Le campane delle chiese non suoneranno per evitare “rumori sospetti”.
- Qualsiasi tipo di attività fisica all’aperto, inclusa la corsa o il ciclismo, sarà vietata per non “disturbare la vista” del corteo.
- I minori di 18 anni non potranno uscire di casa per ragioni di sicurezza.
- Chi non avrà un pass personale sarà costretto a restare al buio in casa per evitare segnalazioni di movimento.
Questa lista potrebbe essere utile per mettere in evidenza quanto la disinformazione possa generare panico e incomprensioni senza un’adeguata comunicazione istituzionale.
Le conseguenze della disinformazione
L’assenza di informazioni ufficiali – infatti – non è solo controproducente, ma estremamente dannosa. Alimentare un clima di paura e disorientamento tra i cittadini rischia di trasformare un evento importante in una fonte di malcontento sociale. Inoltre, le fake news possono danneggiare la reputazione delle istituzioni stesse, compromettendo la fiducia dei cittadini.
Una comunicazione trasparente e tempestiva da parte degli enti coinvolti è fondamentale non solo per garantire la sicurezza, ma anche per preservare la serenità della comunità locale.
Con l’approssimarsi della visita, la diffusione di indicazioni pratiche sulle modalità di accesso, sulla viabilità e sulle misure di sicurezza è non solo necessaria, ma doverosa.
L’urgenza di una comunicazione chiara
In eventi di portata internazionale come questo, il ruolo delle istituzioni non può limitarsi all’organizzazione logistica. La gestione della comunicazione con i cittadini è una componente altrettanto essenziale per il successo dell’evento. Informare tempestivamente la popolazione è un atto di responsabilità, indispensabile per evitare il diffondersi di teorie infondate che, oltre a creare confusione, rischiano di compromettere il rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni.
In un momento storico in cui la disinformazione viaggia veloce, il silenzio istituzionale diventa terreno fertile per il caos. Anagni e gli anagnini meritano risposte chiare, non il proliferare di paure e fantasie infondate.