di Giorgio Stirpe
E’ arrivata anche la prima sconfitta della gestione Greco dopo quattro pareggi consecutivi. C’era alla vigilia la speranza di poter portare via punti da Cremona, il Frosinone aveva lavorato bene sfruttando anche la sosta. Invece, allo Zini, è arrivato il ko di misura (1-0) che fa male, che tiene i giallazzurri sempre desolatamente ultimi e alle prese con i soliti limiti, chiaramente strutturali e profondi, che, molto probabilmente, nessun allenatore sarebbe in grado in questo momento di superare. Inevitabile un ricorso al mercato di gennaio: al gruppo attuale manca qualità, l’impegno c’è, ma non basta.
Greco, per questa trasferta insidiosa sul campo di una delle compagini più tecniche della Serie B, ha cambiato poco, affidandosi al terzetto difensivo composto da Biraschi, Monterisi e Bracaglia (davanti a Cerofolini), i “soliti” Marchizza e Oyono sugli esterni, Gelli, Vural e Cichella in mezzo al campo, Cichero e Kvernadze coppia d’attacco.
L’approccio alla gara dei canarini è stato buono per intensità e voglia di lottare, il marchio di fabbrica della gestione Greco. I giallazzurri hanno aggredito il pallone con la giusta determinazione, cercando di spegnere sul nascere le iniziative della squadra di Stroppa, tornato a guidare la Cremonese dopo un primo esonero. Missione questa tutto sommato riuscita per tutto il primo tempo, nonostante non siano mancati i rischi per la porta di Cerofolini, che si è distinto in un paio di occasioni con altrettanto interventi decisivi.
La sfortuna ha continuato ad accanirsi contro i giallazzurri che, al 26’, hanno dovuto rinunciare a Biraschi, uscito anzitempo per infortunio. Al suo posto Greco ha gettato nella mischia Bettella. I padroni di casa hanno tenuto il pallino del gioco in mano fino al termine della prima frazione, poco impensieriti da un Frosinone che ha fatto fatica a ripartire e a servire i due attaccanti.
Confermate dunque le difficoltà che attanagliano il Frosinone da inizio stagione: la squadra si perde nella trequarti avversaria e non riesce a rendersi pericolosa nonostante l’impegno messo in campo. Manca qualità in mezzo al campo, manca chi è in grado di saltare l’uomo, manca il guizzo.
Caratteristiche che non fanno difetto ai grigiorossi, che invece l’episodio giusto lo hanno trovato al 55’ con Franco Vazquez, che si è trovato ben piazzato sul secondo palo, spingendo in porta una spizzata di testa di Castagnetti, dopo un corner battuto dalla sinistra.
Una rete pesante da digerire per il Frosinone, che ha rischiato di deprimersi. Per evitare un contraccolpo di questo genere, il tecnico Greco ha gettato nella mischia gli attaccanti a disposizione in panchina, cioè Ambrosino e Canotto, assieme a Begic, per dare peso maggiore al reparto avanzato alla ricerca del gol perduto.
Tanta quantità in attacco non ha prodotto granché, anzi, è stata la Cremonese a cestinare due grandi chance per chiudere la partita, con De Luca che si è presentato due volte davanti a Cerofolini, facendosi fermare dal portiere canarino, migliore in campo per distacco.
Il finale disperato dei giallazzurri ha prodotto qualche calcio piazzato interessante, ma, ancora una volta, zero tiri in porta. Così come accaduto contro il Palermo, nelle statistiche finali, si conta un solo tiro indirizzato verso lo specchio della porta. Davvero troppo poco per pensare di poter portare a casa qualche punto o addirittura vincere una partita.
Il momento è drammatico e per uscirne occorrerebbe una vittoria già domenica prossima, quando allo Stirpe arriverà il Cesena, squadra in salute sicuramente, ma non imbattibile. Vietato ora deprimersi, il campionato è lungo e lo spazio per cambiare la stagione c’è.