di Giorgio Stirpe
E’ costretto a passare un Natale non troppo sereno il Frosinone, dopo la sconfitta di Mantova che ha messo il freno alla ricorsa verso le zone più tranquille della squadra di Greco. Una gara particolare quella giocata in Lombardia, visto come i giallazzurri sono stati costretti a soccombere nonostante il buon approccio alla partita.
Fatali sono stati i 25 minuti finali del primo tempo, durante i quali i canarini hanno subìto le tre reti, con le quali la squadra allenata da Possanzini ha poi vinto la gara.
Mister Greco ha dato ancora fiducia alla terza linea composta da Biraschi, Monterisi e Bracaglia, sostenuti sugli esterni da Jeremy Oyono e Marchizza, davanti a Cerofolini. A centrocampo Barcella, Darboe e il giovane Begic, in grande spolvero nelle ultime settimane. Avanti è tornato titolare Ghedjemis a far coppia con Ambrosino.
E’ stato un primo tempo davvero strano quello del Danilo Martelli, perché è stato il Frosinone a tenere in mano il pallino del gioco, eppure, è stato costretto a soccombere per due volte nel giro di un quarto d’ora, a causa di due disattenzioni difensive (la prima di Biraschi in particolare) che hanno permesso a Bragantini prima (23’) e a Trimboli poi (37’), di superare Cerofolini. In mezzo ai due gol dei padroni di casa c’è stato il palo colpito da Bracaglia (31’) che avrebbe potuto subito riequilibrare una gara che i giallazzurri stavano fin lì tutto sommato controllando. Davvero nulla sembrava potesse provocare il terremoto che si è materializzato nella seconda parte del primo tempo.
La seconda rete ha fatto vacillare il Frosinone che da quel momento è sembrato uscire dal campo, lasciando ai padroni di casa la possibilità di affondare a proprio piacimento. Dopo un paio di occasioni che Cerofolini è riuscito a sventare, è arrivato, quasi inevitabile, il terzo gol dei padroni di casa firmato da Aramu (44’), al termine di una pregevole azione tutta di prima condotta dagli uomini di Possanzini che non hanno trovato grande resistenza nella ormai spaesata retroguardia canarina.
Un colpo pesante, quello del 3-0, che ha mandato le due squadre negli spogliatoi e consigliato da Greco di fare subito due cambi ad inizio ripresa, con Partipilo e Gelli subentrati a Ghedjemis e Darboe. Mosse azzeccate perché i giallazzurri sono rientrati in campo con determinazione e la voglia di non consegnarsi all’avversario.
A testa bassa hanno iniziato a premere sulla difesa avversaria trovando con Begic, al minuto 55’, il gol che ha riacceso le speranze e messo convinzione nella testa degli uomini di Greco. Il tecnico del Frosinone ha cambiato anche modulo, passando al 4-4-2, gettando nella mischia Pecorino per Biraschi. Importante il rientro del centravanti scuola Juventus che è finalmente tornato in campo dopo l’operazione subita lo scorso 7 ottobre che lo aveva costretto a stare lontano del rettangolo di gioco per due mesi e mezzo.
Il suo recupero si affianca a quello di Tsadjout, tornato a disposizione al pari degli altri attaccanti ed entrato al 75’. L’allenatore giallazzurro può così finalmente contare sull’intero reparto avanzato e avere dunque tante scelte più scelte per poter cambiare anche a gara in corso.
E’ sicuramente questa la notizia più importante del pomeriggio di Mantova, qualcosa comunque di non poco conto, considerando i tanti impegni che restano ancora da qui al termine del campionato.
I due legni colpiti anche in questa partita (il secondo di Ambrosino su punizione al 85’), dopo i quattro di Cosenza, hanno sicuramente consegnato al Frosinone il “premio sfortuna” del mese di Dicembre. La squadra di Greco, non può certamente dirsi baciata dalla dea bendata che, contro i ciociari, sembra invece vederci benissimo.
Se il Natale non sarà felice, il Santo Stefano potrebbe magari esserlo. Il Frosinone tornerà infatti in campo il 26 dicembre ospitando allo Stirpe la Salernitana, con l’obiettivo di tornare alla vittoria per chiudere poi bene l’anno, il 29 dicembre, sul campo della Juve Stabia.